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di Massimo Reina

C’è qualcosa di marcio, e non solo nel profondo sud. Anche a ovest, tra i grattacieli di Los Angeles che sanno di Hollywood e ipocrisia. Un battaglione di 500 Marines — non i boy scout, non i riservisti con la panza da birra, ma i Marines, quelli da “first in, last out” — è stato mobilitato per sedare rivolte urbane scoppiate con la scusa delle politiche anti-immigrazione. Rivolte che hanno come epicentro l’agenzia più odiata della burocrazia americana: ICE, l’Immigration and Customs Enforcement.

 

di  Massimo Reina

E alla fine fu mamma. Mamma Rimma, per la precisione. Pensionata ucraina, classe 1950, residente a Kryvyi Rih, insignita — senza che nessuno lo sapesse — del più inutile titolo nobiliare del mondo: mamma del presidente in guerra. Un titolo che, evidentemente, oltre a onori porta anche attici. L’attico, per l’esattezza: quello da 3,2 milioni di dollari al Burj Khalifa, l’edificio più alto del pianeta, a Dubai. Un grattacielo che sfida il cielo — mentre il popolo ucraino affonda nella melma.

 

In seguito agli accordi di Istanbul firmati il 9 giugno 2025 tra Russia e Ucraina, è stato avviato uno scambio di prigionieri. Tra i liberati, questo giovane soldato...

 

di  Benedetto Maria Ladisa

Questa è l’immagine struggente di un soldato che piange tra le braccia della donna amata, finalmente libero dopo mesi di prigionia. Il suo ritorno è frutto di uno scambio di prigionieri sancito dai recenti accordi di Istanbul tra Ucraina e Russia.

 

di  Monica Vendrame 

C’è un silenzio che pesa più di mille parole. È quello che aleggia tra le dichiarazioni formali dei governi europei mentre, a Gaza, si consuma una delle più tragiche catastrofi umanitarie del nostro tempo. Per mesi, abbiamo ascoltato frasi di circostanza: “Israele ha diritto di difendersi”, “la situazione è complessa”, “la comunità internazionale è preoccupata”. Nel frattempo, i civili morivano. I bambini, letteralmente, morivano di fame.

 

di  Massimo Reina

Mentre il carovita uccide le famiglie, le liste d’attesa uccidono i pazienti e i mutui uccidono i sogni, i governi europei si armano. Letteralmente. Ma non contro la povertà, la disoccupazione o le diseguaglianze. No. Si armano per la guerra. Non una guerra difensiva. Non una guerra necessaria. Una guerra voluta, costruita, finanziata e infine esportata.

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