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di  Massimo Reina 

L'Italia ha spento 76 candeline sotto l’ombrello stellato della NATO. E come ogni compleanno che si rispetti, non sono mancati i discorsi altisonanti, le pacche sulle spalle, i brindisi a base di retorica frizzante e le standing ovation per quei "valori condivisi" che ormai condividono solo i ghostwriter dei ministeri: democrazia, libertà, sicurezza. Tre parole usurate come il giuramento di un consigliere regionale indagato.

 

Corso Tassoni, Torino. Alle 7:30 di ogni mattina, un’Apecar rossa accende la speranza

 

di  Monica Vendrame 

A Torino, in corso Tassoni, un’Apecar rosso fuoco staziona ogni mattina davanti al Liceo Cavour. Non è un veicolo qualunque, ma un’oasi di condivisione voluta da Leonardo Figello, 16 anni, che da oltre un anno trasforma un sogno d’infanzia in un esperimento sociale senza confini: il CondividApe.

 

di  Massimo Reina

Avete presente quelle vignette da settimana enigmistica dove il protagonista corre sotto la pioggia atomica con un ombrello da spiaggia? Bene. È più o meno così che l’Europa — quella che sogna di diventare una potenza militare seria, ma con la credibilità bellica di Paperoga — si sta preparando alla guerra nucleare con la Russia. Bombe che piovono sulla testa — metaforicamente per ora, fisicamente domani? — e politici che parlano di “ombrello nucleare” francese come se stessimo parlando del parasole da spiaggia venduto a Lido di Camaiore.

 

di Giovanni Macrì

È durato solo poche ore il maldestro tentativo di fuga dell’assassino di Sara Campanella.

Stefano Argentino, questo è il nome del killer, un 27enne, studente nella stessa facoltà della sua vittima, il corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico all’Università degli studi di Messina. Era patologicamente invaghito della ragazza senza essere corrisposto.

 

di  Filippo Vagli

Quando la stagione calcistica inizia, la Coppa Italia sembra rappresentare un trofeo di secondo piano. Un obiettivo snobbato sia dalla maggior parte dei club che dai tifosi, focalizzati sulle sfide più prestigiose del campionato e delle competizioni europee. Le squadre schierano formazioni rimaneggiate, risparmiando le energie dei “big” per le sfide più importanti. Tuttavia, man mano che ci si avvicina alle fasi finali, la musica cambia radicalmente.

 

di  Gianluca Perri

A dare la triste notizia sono ormai le tante dichiarazioni di ricercatori, studiosi e scienziati, da cui emerge una chiara e netta attività di geoingegneria climatica. Di innocuo c’è ben poco, mentre di ingenuo c’è ancora, purtroppo, un nutrito numero di persone che ignora la gravità di quanto sta accadendo nei nostri cieli.