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di  Marinella Artale 

Molte persone spesso hanno una reazione di allontanamento nei confronti della fisica quantistica, solo a sentirla nominare s’irrigidiscono perché non si sentono all’altezza di comprendere una scienza così complessa, invece vedrete che vi spiegherò con semplicità un argomento molto importante di cui tutti devono essere informati, perché ci sono aggiornamenti e scoperte che vanno assolutamente assorbiti per l’interesse comune. Le particelle correlate in fisica quantistica comunicano e questo concetto lo si può applicare anche nelle particelle del corpo umano.

 

di  Lorenzo Rossomandi 

Esistono molti nostri connazionali che sono davvero fortunati, ma soprattutto sono ottimisti.

Prima di tutto sono in perfetta salute. Non hanno bisogno di cure né di medici, quindi è evidente che non ne avranno bisogno mai.
È ovvio, no? Sono ottimisti!
A loro se la sanità va a ramengo, cosa cambia?
Stanno bene, sono fortunati e ottimisti!

 

di  Benedetto Maria Ladisa 

Non ce l'ha fatta Matilde Lorenzi, giovane promessa dello sci italiano, ricoverata all’ospedale di Bolzano da ieri mattina in seguito alla rovinosa caduta avvenuta durante un allenamento in Val Senales, battendo il volto sul ghiaccio. Le sue condizioni già ieri sembravano disperate. Le speranze sono finite questa notte. Matilde, nazionale junior, gareggiava per il Centro sportivo esercito.

 

di  Massimo Reina 

Il Presidente Viktor Orbán per alcuni non sarà un simpaticone, ma di certo, come al solito, non le manda a dire. Questa volta il bersaglio è l’Unione Europea, accusata di essersi infilata in un vicolo cieco economico. "Abbandonando le risorse energetiche russe, l'UE ha rallentato la crescita del PIL e ha dovuto spostare risorse per sussidi energetici e nuove infrastrutture per il GNL", tuona il premier ungherese. E, guardando i numeri, sembra difficile dargli torto.

 

 

Medaglia d’oro per “Don Matteo”, argento per “La Signora del West”, bronzo per “Zorro”: un viaggio nella storia della televisione internazionale…

 

di  Omar Falvo

Il piccolo schermo internazionale, soprattutto a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, ha trasmesso pellicole letteralmente iconiche per la televisione, serie entrate a pieno titolo nel cuore di milioni di telespettatori. E’ il caso, sicuramente, della serie “Zorro”, nata nel 1990, della pellicola “La Signora del West”, creata dalla penna di Beth Sullivan nel 1993 e della fiction “Don Matteo”, trasmessa per la prima volta il 7 gennaio del 2000.

 

di  Massimo Reina 

Che meraviglia, l’Italia: mentre i giovani scappano all’estero per trovare stipendi decenti e possibilità di costruirsi un futuro, qui continuiamo a discutere di denatalità come fosse un fenomeno climatico, inevitabile come la pioggia.

Ma davvero vogliamo continuare a raccontarci la favola che la denatalità in Italia sia solo una questione di mentalità o, peggio ancora, di fertilità maschile e femminile?

 

di  Paolo Di Mizio

 

 - Caro Di Mizio,
gli israeliani hanno mostrato il video della morte del capo di Hamas Yahya Sinwar, credendo di deprimere il morale dei palestinesi. Ma secondo me hanno ottenuto l’effetto di farne un eroe. (Luisa Carini)
l

 - Gentile lettrice, un giornalista americano, Douglas Murray, si è fatto ritrarre spavaldo e in perfetta tenuta da consumista sulla poltrona su cui si accasciò Sinwar poco prima di essere ucciso. Gli ha risposto su X lo scrittore americano-iraniano Shaykh Azhar Nasser: “Se tu lo avessi incontrato da vivo, ti saresti pisciato nei pantaloni”.

 


Questo per dire che la figura del guerriero Sinwar è già avvolta da un’aura eroica e, anche senza l’errore comunicativo degli israeliani, Sinwar era destinato a divenire per sempre un eroe del pantheon palestinese.
Sorpreso per strada con altri due miliziani, ferito al braccio destro nello scontro a fuoco, si era rifugiato tra le rovine di un palazzo e lì, spossato dalla perdita di sangue, si era seduto su una poltrona coperta di polvere di cemento. Inseguito da un drone, ha scagliato con la mano sinistra un pezzo di legno contro quell’uccello di ferro che lo cercava. Pochi istanti dopo, una valanga di cannonate ha sepolto lui e il palazzo.


L’autopsia ha mostrato che è morto per una pallottola alla testa, forse finito da un soldato o forse suicida per non cadere vivo nelle mani del nemico. Non si sa, ma in entrambi i casi fino all’ultimo respiro Sinwar è stato un guerriero che non dirigeva le operazioni da un luogo sicuro, ma combatteva per strada spalla a spalla coi suoi uomini, come l’ultimo dei resistenti. Il suo nome è già leggenda per il popolo palestinese.

“Da la posta dei lettori del quotidiano La Notizia”