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di  Benedetto Maria Ladisa

 

Cento croci, cento funerali, cento vittime. Perchè parlarne solo oggi? Perchè tanta ipocrisia? Perchè politici e Magistrati si ricordano dei femminicidi solo l'8 marzo e il 25 novembre? Oggi non ne posso piu di dichiarazioni di comodo e senza rispetto. Stiamo assistendo a dichiarazioni anti-violenza sulle donne, che sembrano davvero di circostanza.

 

di  Paolo Di Mizio

"LA NATO NON HA I MEZZI PER FERMARE LA
NOSTRA ARMA. ABBIAMO IL DIRITTO DI ATTACCARE
I PAESI CHE FORNISCONO MISSILI ALL'UCRAINA"


“Voglio informare il personale delle Forze Armate della Federazione Russa, i cittadini del nostro Paese, i nostri amici in tutto il mondo, nonché coloro che continuano a nutrire illusioni sulla possibilità di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, sugli eventi che si verificano oggi nella zona dell’operazione militare speciale, dopo l’uso di armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale sul nostro territorio.
Continuando l’escalation del conflitto provocato dall’Occidente in Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO avevano precedentemente annunciato che avrebbero dato il permesso per l’uso dei loro sistemi d’arma di precisione a lungo raggio sul territorio della Federazione Russa.
Gli esperti sanno bene, e la parte russa lo ha ripetutamente sottolineato, che è impossibile utilizzare tali armi senza la partecipazione diretta di specialisti militari dei paesi che producono tali armi.
Il 19 novembre, sei missili tattici operativi ATACMS di fabbricazione statunitense e il 21 novembre, durante un attacco missilistico combinato dei sistemi Storm Shadow di fabbricazione britannica e HIMARS di fabbricazione statunitense, hanno colpito obiettivi militari sul territorio della Federazione Russa - nelle Regioni di Briansk e Kursk.
Da questo momento, come abbiamo più volte sottolineato in precedenza, il conflitto regionale in Ucraina provocato dall’Occidente ha acquisito elementi di carattere globale.
I nostri sistemi di difesa aerea hanno respinto questi attacchi. Di conseguenza, gli obiettivi che il nemico si era posto non sono stati raggiunti.
L’incendio, causato dalla caduta di frammenti di missili ATACMS in un deposito di munizioni nella regione di Brjansk è stato spento, non si sono registrate vittime né danni gravi; Nella regione di Kursk è stato effettuato un attacco a uno dei posti di comando del nostro gruppo Sever. A seguito dell'attacco e della battaglia antiaerea, purtroppo, si sono verificate vittime, morti e feriti tra il personale delle unità di sicurezza esterne della struttura e il personale di servizio. Il personale di comando e operativo del centro di controllo non è rimasto ferito e opera normalmente guidando le azioni delle nostre truppe per distruggere ed espellere le unità nemiche dalla regione di Kursk.
Ancora una volta, voglio sottolineare in particolare che l'uso di tali armi da parte del nemico non è in grado di influenzare il corso delle ostilità nelle zone dell’Operazione militare speciale. Le nostre truppe stanno avanzando con successo lungo l'intera linea di contatto di combattimento. Tutti i compiti che ci siamo prefissati saranno risolti.
In risposta all'uso di armi a lungo raggio americane e britanniche, il 21 novembre di quest'anno, le forze armate russe hanno lanciato un attacco combinato contro uno degli obiettivi del complesso militare-industriale dell'Ucraina. Uno dei più recenti sistemi missilistici russi a medio raggio è stato testato, tra le altre cose, in condizioni di combattimento, in questo caso con un missile balistico dotato di equipaggiamento ipersonico non nucleare.
I nostri scienziati missilistici lo hanno chiamato “Orešnik” ["L'albero del nocciolo", ndr]. Il test ha avuto successo, l'obiettivo del lancio è stato raggiunto. Sul territorio dell'Ucraina, nella città di Dnepropetrovsk, è stato colpito uno dei più grandi complessi industriali, conosciuto fin dai tempi dell'Unione Sovietica, che ancora oggi produce tecnologia missilistica e altre armi.
Stiamo sviluppando missili a medio e corto raggio come risposta ai piani statunitensi di produrre e schierare missili a medio e corto raggio in Europa e nella regione Asia-Pacifico. Riteniamo che gli Stati Uniti abbiano commesso un grave errore distruggendo unilateralmente il Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio nel 2019 con un pretesto inventato.
Ripeto: stiamo testando il sistema missilistico Orešnik in condizioni di combattimento in risposta alle azioni aggressive dei paesi NATO nei confronti della Russia.
La questione dell’ulteriore dispiegamento di missili a medio e corto raggio sarà decisa da noi in base alle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti. Determineremo gli obiettivi da distruggere durante ulteriori test dei nostri nuovi sistemi missilistici sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa.
Riteniamo di avere il diritto di usare le nostre armi contro obiettivi militari di quei paesi che consentono l’uso delle loro armi contro i nostri obiettivi, e in caso di escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo altrettanto deciso e speculare. Raccomando alle élite al potere di quei paesi che stanno escogitando piani per usare le loro forze militari contro la Russia di pensarci seriamente.
Ovviamente scegliendo, se necessario, e come misura di risposta, obiettivi da distruggere con sistemi come Orešnik sul territorio dell'Ucraina, proporremo in anticipo ai civili e chiederemo anche ai cittadini degli stati amici che si trovano lì, di lasciare le zone pericolose. Lo faremo per ragioni umanitarie - apertamente, pubblicamente, senza timore di opposizione da parte del nemico, che riceve anch’esso queste informazioni.
Perché senza timore? Perché attualmente non esistono mezzi per contrastare tali armi. I missili attaccano obiettivi a una velocità di Mach 10, ovvero 2,5-3 chilometri al secondo. I moderni sistemi di difesa aerea disponibili nel mondo e i sistemi di difesa missilistica creati dagli americani in Europa non sono in grado di intercettare tali missili, è assolutamente escluso.
Vorrei sottolineare ancora una volta che non è la Russia, ma gli Stati Uniti che hanno distrutto il sistema di sicurezza internazionale e, continuando a combattere e per stare aggrappati alla propria egemonia, stanno spingendo il mondo intero verso il conflitto globale.
Abbiamo sempre preferito e anche ora siamo pronti a risolvere tutte le questioni controverse con mezzi pacifici. Ma siamo pronti anche a qualsiasi sviluppo degli eventi.
Se qualcuno ancora dubita di questo fa male, perché la nostra risposta ci sarà sempre.”

(Traduzione di Marinella Mondaini)

 

 

di  Paolo Di Mizio

 

- Caro Di Mizio,
Non capisco la gioia per il mandato di cattura della Corte penale contro Netanyahu e Gallant. Sono due criminali, ma non verranno mai arrestati.
 
"Gentile lettore, sì, è utopico immaginare in manette Netanyahu e l’ex Ministro della Difesa defenestrato per divergenze sul massacro che chiamano guerra. Però lei sottovaluta la portata dell’atto: è la prima volta che viene scardinata l’impunità dello Stato ebraico nei 76 anni della sua esistenza.
Con l’appoggio di Usa ed Europa, Israele ha violato tutte le leggi internazionali e le risoluzioni dell’Onu senza pagar pegno. Ora non più. Definire “storico” il mandato di cattura non è esagerato.
Netanyahu e Gallant rischieranno l’arresto se porranno piede nei 124 Paesi firmatari dello Statuto di Roma (tra cui non figurano Usa, Cina, Russia e lo stesso Israele). Ci saranno eccezioni: Slovacchia, Ungheria, Uruguay e Argentina annunciano che non eseguiranno l’arresto.
In Italia Crosetto dice: “Sentenza sbagliata, ma dovremo applicarla”, e Tajani: “Sosteniamo la Corte, ma deve svolgere un ruolo giuridico, non politico” con una grave insinuazione sull’ordine della Corte, come non esistessero migliaia di video che mostrano bambini e innocenti civili massacrati e non esistesse la lettera a Biden di 99 medici americani che testimoniano di aver visto a Gaza infiniti casi di bambini uccisi con una pallottola alla testa dagli israeliani.
Tra i crimini indicati dalla Corte ci sono anche la fame come metodo di guerra e la privazione di acqua, luce, medicinali e apparecchi medici, tutte azioni che hanno inflitto “sofferenze disumane alla popolazione civile”.

(Da la posta dei lettori del quotidiano La Notizia)

 

 

di  Lorenzo Rossomandi

 

Amo viaggiare in treno, perché è un momento che mi permette di leggere, scrivere o pensare con calma. Per questo, seppur apprezzandone la comodità, in fondo detesto i treni ad alta velocità.
Quel giorno, i miei vicini di viaggio erano due ragazzine di circa 15 anni e un signore distinto. Aveva l’aspetto di quei professori di altri tempi. La scena era pressappoco questa. Io che leggevo beato sul mio tablet e le ragazzine che guardavano continuamente lo schermo del loro cellulare.
Ad un tratto il signore si rivolse a me con estrema educazione:
«Le chiedo scusa, lei conosce la lingua inglese?»
«Non perfettamente, ma me la cavo» risposi io.
«Glielo chiedo perché mia nipote mi ha detto una cosa al telefono stamattina. Ma io non conosco il significato di un termine».
«Posso provarci, qual è la parola?»
«Beh, mi ha detto… “Scialla, nonno!“».
Le due ragazzine alzarono entrambe la testa e, guardandosi, ridacchiarono tra loro.
Le guardai e poi, rivolgendo lo sguardo sul signore, stavo per rispondergli. Ma lui non guardava me, si era voltato verso le ragazzine e le osservava con il sorriso sulle labbra ed un’espressione divertita.
Una di loro se ne accorse e smise di ridacchiare seguita immediatamente dall’altra.
«Voi lo sapete?» chiese il signore «Cosa significa in italiano?»
La ragazzina seduta a mio fianco prese coraggio e rispose: «Non è inglese, è italiano» poi guardando l’altra, come a trovare il coraggio di continuare, proseguì «”Scialla” significa “stai sereno, tranquillo”»
Il signore annuì pensieroso, poi chiese: «Quindi mia nipote mi stava dicendo di stare tranquillo?»
«Sì!» disse la ragazzina al mio fianco.
«Ed io che temevo che mi avesse offeso…»
Rimase un po’ pensieroso. Poi, sorridendo chiese: «Perché non mi dite qualche altra espressione di voi giovani? Qualcosa che non conosco e con la quale potrei stupire mia nipote?»
Iniziò così un’accesa lezione di espressioni e luoghi comuni che, tra spiegazioni, commenti e grasse risate, ci fece passare le due ore di viaggio tra le più divertenti della mia vita.
Arrivammo alla stazione di Firenze e io e il signore scendemmo.
Camminando sul marciapiede dei binari, telefonai a mia moglie per avvertirla che ero arrivato. Riattaccai e mi accorsi che il signore era al mio fianco.
«Non è facile staccarvi da quei “cos
i”, eh?» disse sempre sorridendo.
«Lei ha fatto un vero e proprio miracolo oggi» commentai io.
Lui rallentò il passo:
«In tutta sincerità, sono più deluso dalle persone adulte come lei che da quelle ragazzine».
Rimasi colpito dalla schiettezza dell’uomo. Avrebbe potuto ferirmi.
«Spero di non averla offesa…» continuò vedendomi turbato.
«No» gli risposi fermandomi. Sorrisi vedendolo un po’ preoccupato di avermi colpito.
«Lei non ha nessuna colpa, anzi, ha un modo di porsi che a me piace tantissimo».
«Ma…?» Mi chiese lui invitandomi a proseguire.
«Schiettezza per schiettezza, penso che la sua poca conoscenza delle nuove tecnologie l’abbia indotta in errore»
Continuava a guardarmi pensieroso.
«Se mi avesse visto leggere un romanzo di Victor Hugo, mi avrebbe interrotto?»
«Certo che no!» disse lui senza tergiversare.
Aprii la borsa e accesi il tablet.
«Lo stavo facendo»
Il signore rimase visibilmente colpito.
«Lei mi deve scusare, ma io non…»
«Si figuri! Lei oggi mi ha dato una grossa lezione. Mi ha insegnato che i rapporti umani sono la cosa più bella che esista».
Rimase pensieroso.
«Beh!» continuò lui riprendendo a camminare lentamente «allora si può dire che l’abbiamo avuta entrambi una bella lezione».
Arrivammo all’uscita continuando a parlare un po’.
Poi ci stringemmo la mano consapevoli che certi incontri speciali non capitano tutti i giorni.
«Imparerò a usare quei “cosi"» mi disse lui sorridendo e indicando la mia borsa.
«Imparerò a comunicare con tutti, come fa lei!»
Risposi io.
Non lo rividi più.
E un po’ mi dispiace non avergli chiesto il suo nome per poterlo incontrare di nuovo…

 

 

 

La pellicola nata dalla penna di Jeff Davis approda su Rai4

 

di  Omar Falvo

E’ una delle serie televisive drammatiche di maggior successo trasmesse sul piccolo schermo. Ideata dalla penna raffinata dello sceneggiatore Jeff Davis, il format racconta le vicissitudini della squadra di profiler dell’FBI di Quantico, in Virginia: parliamo, ovviamente, di “Criminal Minds”.

 

Un parlamentare russo ha avvertito che il presidente uscente Joe Biden rischia di far scoppiare una terza guerra mondiale consentendo all'Ucraina di utilizzare armi di fabbricazione statunitense per colpire in profondità la Russia.
Secondo quanto riportato dal New York Times e dal Washington Post, Biden ha autorizzato l'Ucraina a schierare razzi ATACMS in grado di colpire obiettivi fino a 300 km di distanza.