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di Massimo Reina

 

Viviamo nell’epoca in cui il giornalismo, quello vero, quello che dovrebbe informare, denunciare e raccontare senza filtri, è stato sostituito da un circo di pseudo-giornalisti che si credono star, pronti a tutto per una manciata di visibilità, un contratto più remunerativo o magari un invito in prima serata.

 

di  Massimo Reina

 

Vi ricordate quando l’Europa era la “culla della diplomazia”? Sì, proprio quell’entità che si vantava di risolvere conflitti con la forza della parola. Ebbene, oggi di diplomatico resta giusto il nome sulle targhe di qualche auto blu: la verità è che ci siamo trascinati in una guerra insensata contro la Russia (sì, era così complicato tentare di mediare prima?), ci siamo giocati la faccia, il portafoglio e, per completare il disastro, finiamo pure tagliati fuori da qualunque trattativa di pace.

 

di Massimo Reina

 

Dove sono finiti i soldati ucraini? Se lo chiedono in molti, ma la risposta è chiara come il sole: chi è ancora vivo ha disertato, si è arreso o si è dato alla macchia. E chi non ha avuto questa fortuna giace sotto metri di terra, sepolto da una guerra persa da tempo, ma che l’Occidente si ostina a rianimare con il defibrillatore degli aiuti miliardari. Peccato che il paziente sia già morto.

 

 

di Massimo Reina

 

Non c’è niente di più divertente – e allo stesso tempo tragico – di vedere come certi castelli di carta crollino al primo soffio di vento. O meglio, al primo tweet di Maria Barabash, presidente di “Sprotiv”, l’organizzazione pubblica ucraina per la lotta alla corruzione. Una che, per inciso, sembra essere più dentro i giochi di quanto non lo siano gli stessi protagonisti.

 

di  Massimo Reina 

 

La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente proposto l'istituzione di uno "Scudo Europeo per la Democrazia", un progetto ambizioso volto ufficialmente a contrastare le interferenze straniere e la manipolazione delle informazioni all'interno dell'Unione Europea, ma a conti fatti a mettere il bavaglio sempre più alle popolazioni e alle loro libertà.

 

di  Monica Vendrame 

 

Trasformare la cura in un’esperienza coinvolgente e stimolante, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie. Questo è il cuore del progetto Multisensory Integration Climb, la prima parete d’arrampicata multisensoriale al mondo progettata specificamente per la riabilitazione clinica di pazienti pediatrici affetti da disabilità multiple o complesse. L’innovativa struttura è stata inaugurata ieri, venerdì 7 febbraio, presso l’Ospedale Gaslini di Genova, segnando un importante passo avanti nel campo della riabilitazione infantile.

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