Colors: Red Color

 

di  Guendalina Middei

Straordinario! Da brividi! Jannik Sinner ha sconfitto in finale Novak Djokovic, regalandoci una partita a dir poco emozionante che non è stata soltanto una partita ma una lezione di vita!
Ecco, dopo un inizio non esattamente dei migliori, in cui Djokovic gli ha dato del filo da torcere mettendolo in difficoltà, Sinner ha completamente ribaltato l’esito della partita, stracciandolo letteralmente nel finale. «Ho cercato di rimanere molto calmo, di non farmi problemi se sbaglio qualche colpo, ma di continuare ogni giorno con la migliore energia». Perché? Perché non conta come parti, come inizi, ciò che vince alla fine è la COSTANZA, la tenacia, la perseveranza.
E questo Sinner lo sa bene, e non solo sul campo da gioco. Di critiche ne ha ricevute tantissime, da tutti i fronti, ma lui è sempre andato dritto per la sua strada! Fregandosene di chi l’ha insultato, fregandosene dei leoni da tastiera che si sono attaccati ad ogni pretesto per attaccarlo. Perché non conta ciò che ti capita e neanche cosa ti dicono gli altri ma come reagisci a ciò che ti capita. E Sinner ha sempre camminato a testa alta. «Quest’anno ho perso un po’ il sorriso per via dei problemi fuori dal campo. A volte mi tornano in testa, ma cerco sempre di ignorarli e di divertirmi come posso
E sì nell’era del tutto e subito ci ha dato un bellissimo esempio di tenacia, di perseveranza, e di umiltà anche. Perché i veri campioni si riconoscono da questo. E questo non è soltanto un bellissimo esempio di sport ma di vita!

Grazie Sinner per averci regalato EMOZIONI!

 

 

di  Benedetto Maria Ladisa 

Se volete, chiamatela Giustizia Italiana.
Sentenza molto discutibile, quella di lunedì 14 Ottobre, con la quale il Tribunale di Vicenza ha condannato a soli 4 anni il conducente del Camion che investì e uccise due anni fa il nostro campione di ciclismo DAVIDE REBELLIN (nella foto).
DAVIDE aveva 51 anni e dopo una carriera di oltre 30 anni, era ancora innamorato del ciclismo e amava allenarsi spesso. Il 30 Novembre 2022, quasi due anni fa, si stava allenando lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino, quando all'improvviso fu investito da un camion. L'autista, un tedesco di nome Wolfgang Rieke, dopo averlo investito, fuggì in Germania. La telecamera, di un ristorante vicino al luogo dell’incidente, aveva ripreso tutto.

 

di  Lorenzo Rossomandi

 

Credete alle favole?
Vediamo…
Immaginate che usciate di casa e incontriate due tipi strani, uno zoppo e l’altro cieco. Supponiamo che vi fermino e vi facciano una proposta: dategli dei soldi e loro li semineranno, faranno crescere un albero che darà come frutti altri soldi, tantissimi soldi.
Ditemi, abbocchereste?

 

di  Massimo Reina

 

La guerra di Netanyahu è una di quelle operazioni di precisione politica che sembrano uscire da un manuale di geopolitica per aspiranti dittatori e Primi Ministri in difficoltà. Ebbene sì, perché se togliamo il contorno di retorica sul "diritto di Israele a difendersi" e sull'eterna “minaccia del terrorismo", quel che resta è un disegno chiaro: l'espansione del potere, evitare la defenestrazione e il carcere, e il mantenimento di uno status quo che giova solo a chi ne trae beneficio. E chi se non Benjamin Netanyahu?