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di Massimo Reina



C’è una nuova inquisizione in città. Non si veste di nero, non impugna croci né minaccia roghi in piazza, ma il suo effetto è il medesimo: il silenzio di chi dissente. È il politicamente corretto, signore e signori, l’ultimo ritrovato per mascherare l’ipocrisia dietro una parvenza di virtù. Un tema scottante, che Alain de Benoist affronta con rara lucidità nel suo libro La nuova censura, uno di quei testi che rischia di diventare clandestino proprio perché dice ciò che tutti pensano ma nessuno osa dire.

 

di  Monica Vendrame

 

Genova - È successo davvero, eppure fatichiamo a crederci. Un uomo in sedia a rotelle è stato visto percorrere la Sopraelevata, una delle principali arterie stradali della città. L'incidente si è verificato nel pomeriggio di qualche giorno fa, intorno alle 15:30, sulla corsia di levante. La scena ha sconvolto gli automobilisti che si sono trovati davanti a una situazione del tutto insolita e, allo stesso tempo, pericolosa. Molti sono rimasti sorpresi, e alcuni spaventati, vedendo una persona in sedia a rotelle che si muoveva lungo una carreggiata così trafficata.

 

di  Monica Vendrame

 

Le relazioni tra Italia e Russia stanno attraversando un momento delicato. Le recenti dichiarazioni di Sergio Mattarella, pronunciate durante un intervento all'Università di Marsiglia, hanno sollevato una nuova tempesta diplomatica. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha prontamente risposto, minacciando che le parole del presidente italiano non passeranno inosservate. A scatenare la reazione di Mosca è stato un passaggio del discorso di Mattarella in cui la Russia veniva paragonata al Terzo Reich. Zakharova ha accusato l'Italia di ignorare il proprio passato fascista e ha ribadito che Mattarella, come presidente di un Paese che storicamente ha attaccato la Russia, non può dimenticare il sacrificio del popolo russo durante la Seconda Guerra Mondiale.

 

 

di Massimo Reina

 

Viviamo nell’epoca in cui il giornalismo, quello vero, quello che dovrebbe informare, denunciare e raccontare senza filtri, è stato sostituito da un circo di pseudo-giornalisti che si credono star, pronti a tutto per una manciata di visibilità, un contratto più remunerativo o magari un invito in prima serata.

 

di Massimo Reina

 

"Trecentomila morti ufficiali (che potrebbero in realtà essere mezzo milione secondo fonti indipendenti di Kiev - Ndr). Il 30% del territorio perduto. Una nazione in macerie." No, non è il bilancio di un film di guerra di serie B, ma il risultato tangibile della “strategia” occidentale in Ucraina, come denunciato da Alexey Arestovych, ex consigliere di Zelensky, con un’amarezza che suona come un requiem.

 

di  Massimo Reina

 

Vi ricordate quando l’Europa era la “culla della diplomazia”? Sì, proprio quell’entità che si vantava di risolvere conflitti con la forza della parola. Ebbene, oggi di diplomatico resta giusto il nome sulle targhe di qualche auto blu: la verità è che ci siamo trascinati in una guerra insensata contro la Russia (sì, era così complicato tentare di mediare prima?), ci siamo giocati la faccia, il portafoglio e, per completare il disastro, finiamo pure tagliati fuori da qualunque trattativa di pace.

 

di Massimo Reina

 

Dove sono finiti i soldati ucraini? Se lo chiedono in molti, ma la risposta è chiara come il sole: chi è ancora vivo ha disertato, si è arreso o si è dato alla macchia. E chi non ha avuto questa fortuna giace sotto metri di terra, sepolto da una guerra persa da tempo, ma che l’Occidente si ostina a rianimare con il defibrillatore degli aiuti miliardari. Peccato che il paziente sia già morto.