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di  Monica Vendrame

 

Assolto "perchè il fatto non sussiste". Il verdetto è arrivato ieri, poco prima delle 20: il tribunale di Palermo ha assolto il leader della Lega Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al processo per la vicenda della nave della ONG spagnola Open Arms. Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, nell'agosto 2019 - all'epoca dei fatti ricopriva l'incarico di ministro dell'Interno - avrebbe impedito illegittimamente all'equipaggio della nave catalana di sbarcare a Lampedusa 147 migranti soccorsi in mare. Alla pronuncia della sentenza sono scoppiati gli applausi.

 

di Il Magnifico Press

 

Siamo alle porte del Natale e ho  sentito in TV una notizia straziante: una bambina di 11 anni è stata salvata in mezzo al mare, a 10 miglia da Lampedusa. La piccola, originaria della Sierra Leone, ha raccontato di essere sopravvissuta a una tempesta. Tra i tanti migranti con lei c'era anche suo fratello maggiore, di cui purtroppo non si hanno notizie. Lei è l'unica superstite di un naufragio che ha portato via 45 vite umane.

 

di  Benedetto Maria Ladisa 

 

Marco Magrin se n'è andato in silenzio. Un uomo che, come tanti altri Italiani, non riusciva neppure ad arrivare a fine mese con il suo stipendio. Troppi aumenti e troppo alti i costi di bollette e affitto. E' morto di freddo in un garage a Treviso. Troppo caro l'affitto che Marco non riusciva a pagare. Dopo lo sfratto esecutivo gli erano rimaste solo le chiavi del garage. Era lì che viveva, senza riscaldamento, nè cucina o servizi. Eppure Marco era un Italiano come tanti altri con un lavoro in una ditta di sfilettatura del pesce, con una paga simile a quella di tanti lavoratori Italiani.

 

di  Massimo Reina 

 

Ogni volta che un femminicidio si consuma, assistiamo al solito copione. Le notizie si rincorrono, i titoli si accavallano, e poi arriva il momento delle spiegazioni. Gli esperti si affannano a scandagliare la mente dell’assassino, a cercare una ragione per l’irrazionale. Ma quando la ragione non c’è? Quando la follia è lucida, premeditata, chirurgica? Il caso di Giulia Cecchettin non lascia spazio a dubbi: siamo di fronte a un orrore pianificato nei minimi dettagli, un crimine che va condannato senza se e senza ma.  

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