SESTOLA – Fabio muore in un torrente, il padre Aurelio si toglie la vita: doppia tragedia nella stessa famiglia
di Fiore Sansalone
Fabio Marchioni, 36 anni, è morto martedì 8 luglio nel torrente Dardagna, tra le province di Modena e Bologna.
di Fiore Sansalone
Fabio Marchioni, 36 anni, è morto martedì 8 luglio nel torrente Dardagna, tra le province di Modena e Bologna.
Dopo cinque giorni di agonia, si è spento il 67enne rimasto gravemente ustionato nell'incidente al distributore di via dei Gordiani. Amava gli animali e aveva servito l’Aeronautica: per gli amici era “un uomo buono, da sempre”
di Fiore Sansalone
ROMA – Aveva ancora il viso pieno di ustioni, Claudio Ercoli, quando lo hanno portato al Sant’Eugenio.
di Monica Vendrame
A due giorni dal crollo del tetto del ristorante stellato “Essenza” di Terracina, resta aperta la ferita e ancora senza nome la responsabilità.
Il 35enne ha raggiunto la pista eludendo i controlli di sicurezza: ancora da chiarire le motivazioni del gesto
di Monica Vendrame
Una corsa disperata, in contromano, oltre i confini del buonsenso e della sicurezza, finita con un impatto tremendo contro un motore acceso, nel cuore dell’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio.
Tragedia sulla panoramica Transfagarasan, nei Carpazi
Omar Farang Zin, 48 anni, si era fermato per fotografare un’orsa con i cuccioli. È stato aggredito e trascinato in un burrone. L’animale è stato poi abbattuto. Una doppia tragedia che riaccende il dibattito sul turismo irresponsabile e la tutela della fauna selvatica
di Fiore Sansalone
Una vacanza in moto tra i paesaggi mozzafiato dei Carpazi si è trasformata in tragedia per Omar Farang Zin, 48 anni, originario di Samarate (Varese). L’uomo, dipendente dell’aeroporto di Malpensa, è stato sbranato da un’orsa nei pressi della diga di Vidraru, lungo la celebre strada Transfagarasan, in Romania. Un percorso turistico tanto amato per i suoi panorami quanto tristemente noto per la presenza eccessiva di orsi.
Ci sono storie che arrivano sottovoce, ma lasciano un rumore dentro.
Quella di Mikayla Raines è una di queste. Una ragazza che ha dedicato la sua vita agli animali, che ha trasformato la fragilità in cura, e che alla fine non ce l’ha fatta.
Dopo vent’anni di lotta contro la sclerosi multipla, Martina Oppelli chiede il diritto di morire con dignità. Tre dinieghi dal sistema sanitario e un’ultima estate da affrontare: lo Stato continua a non voler ascoltare la sua voce
di Monica Vendrame
Da vent’anni Martina Oppelli convive con la sclerosi multipla. Oggi, a 49 anni, è tetraplegica e dipende totalmente da assistenza continua, farmaci salvavita e presidi medici come la macchina della tosse. Vive a Trieste, dove da mesi, ormai da anni, combatte un’altra battaglia: quella per il diritto a porre fine alla propria esistenza in modo consapevole, legale e assistito.