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Un omaggio per l'ultima puntata dell'8 marzo 2021 che chiude la saga del Commissario Montalbano, ma... non per chi come me è "malata" del Maestro Andrea Camilleri e del suo indelebile personaggio.

 

IL MAESTRO CHE RACCONTA

Creatività.
Potenza.
Vigore.
Onestà.
Verità.
Beffarda risata,
ma che regala speranza.
Sentimenti giusti,
a volte smarriti,
vaghi,
ma trovati nelle pieghe libere del vento.
Slegarsi dalla contemporaneità,
con un'insolente "babbiata".
Frenesia.
Scioltezza.
Masticare dialetti,
come tabacco,
per sputare aforismi di vita.
Odore di salsedine,
terra,
zagara.
Respiro rovente,
ma dolce.
Carezza del sole,
che bacia la schiena.
Semplicità.
Coerenza.
Il tutto,
gocciolato dall'inchiostro,
che divaga sulla carta
mentre il rumore dei tasti di Olivetti
librano nell'aria
come...
"scrusci di mare".

(Alessia Piemonte) 

 

Ci ha lasciati il 16 febbraio di 4 anni fa (2017, a Villa Mafalda, Roma) Jannis Kounellis,uno tra i più grandi artisti contemporanei.
Eordisce nel 1960 allestendo a Roma la sua prima mostra personale alla galleria "La Tartaruga".
Pttore e scultore, il Kounellis impressiona non solo per i materiali usati nella sua arte “Povera”, ciò che sconvolge veramente sono le idee. All’arte povera hanno esordito in numerosi, alle opere che l’hanno caratterizzata sono studio e creatività di pochi artisti.

Dopo la Grande Guerra, l'alluvione del 1966 che ha devastato il territorio di Musile di Piave, paese che ha riportato più danni nella provincia di Venezia, sotto il mandato del Sindaco Silvia Susanna, nell'agosto del 2019, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli conferisce il titolo di Città. Conferimento che rende orgogliosi i Musilensi di vivere in un territorio che ha superato la distruzione della guerra e le difficoltà dell'alluvione.
Fu una giornata storica per la neo cittadina, situata tra le rive del fiume Sacro alla Patria, “Il Piave”.

 

In un periodo di immobilità forzata a causa della pandemia, tra inquietudine e angoscia, con distanziamento sociale, dove teatri, cinema, musei e palestre sono chiusi, sembra assistere al declino e al tramonto dell’Arte seguita, però, dal desiderio di vivere, dalla gioia e dall’amore di condividere e ripristinare un contatto, un dialogo con gli altri. Proprio il teatro, simulacro di tante emozioni, ha avuto molta importanza per l’uomo in ogni epoca; le rappresentazioni hanno accompagnato l’uomo lungo tutto il percorso della civiltà trattando problemi sociali, psicologici, di costume, drammi borghesi nonché l’angoscia del vivere quotidiano moderno.

 

 

“La rappresentazione è l’attuazione anticipata di un desiderio” - scriveva Apollonio - e questo desiderio è stato fortemente sentito durante questo periodo di chiusura da una giovane e conosciuta attrice di Palermo, Aurora Padalino, che non si è fermata, non si è arresa ma si è dimostrata molto attiva sentendo il bisogno di far rivivere questa categoria. E così scrive il suo monologo “L’Artista sola” per ristabilire il contatto con il pubblico e coinvolgerlo nelle vicende sceniche. “L’Artista sola” è stato proiettato per un evento internazionale, è stato trasmesso su TRM e recitato recentemente al Teatro Politeama, bellissimo teatro vuoto, dove l’attrice è stata accompagnata dalla musica di Emilio Monastra eseguita al violino da Gianni Renzi, la fotografia curata da Giuseppe Sinatra e Agata Leale, la ragazza delle bolle. Questo monologo descrive il momento che sono costretti a vivere gli artisti, l’ abbandono, la solitudine, “un sentire comune”.

 

 

Così recita l’attrice: “L’ aria è tesa, nessuno ti vede, nessuno ti sente, decidono per te, urlano, chiudono porte, dando uno spettacolo che non è tuo, che non è quello che ti rappresenta”. E’ un testo intenso e allo stesso tempo delicato, è un grido di aiuto a nome di tutto il mondo dello spettacolo, un testo dal quale emerge l’Amore che l’attrice prova verso il suo lavoro, la sua voglia di creare e di rappresentare. «L’arte è Vita, Amore, e attraverso essa si può guarire il cuore e soprattutto l’Anima” - così ha dichiarato l’ attrice e, infatti, nel suo monologo recita: “Continua a creare, non arrenderti perché sei Amore e senza Amore non si vive”. Desiderio di ogni attore è quello di “rappresentare” e di “rappresentarsi” per travolgere gli spettatori ed evocare ai loro occhi tutte le immagini del copione, facendo amare o odiare i vari personaggi, facendoli immedesimare nelle varie situazioni, reagendo anche con rabbia o amore e trascinandoli nell’ascesa o nella decadenza degli stessi. “Rappresentare” è lo specchio dell’io: l’ io del recitante e l’io dello spettatore; il recitante gioca con le parole dando vita a vibrazioni e incanti, facendo nascere immagini di ciò che vuole rappresentare e lo spettatore riflette fra se e sé, e pensa: “Ma sta parlando di me?”. E dal monologo di Aurora Padalino: “Alzati… imponiti,… prendi la scena, mostra che lo spettacolo più sicuro, vero, lo specchio più bello si trova dentro quel luogo che loro chiamano Teatro, ma che per te è Cuore”. 

NON SI PUÒ FERMARE LA VITA, L’AMORE, LA CULTURA!

 

 

 

E' sempre piacevole raccontare di grandi successi ottenuti con il merito e la fatica. La Calabria terra difficile sotto molti aspetti e la MeArecords etichetta discografica indipendente, un connubio che ha portato nel panorama musicale e imprenditoriale locale innovazione e novità. Difficile trovare progetti che siano interamente pacchetti confezionati made in Calabria.