di Marinella Artale
Questo luogo misterioso colpì profondamente l’immaginario dello scrittore Umberto Eco, che lo visitò nel 1980, al punto da ispirare il suo celebre romanzo Il nome della rosa, ambientato in un monastero benedettino del Nord Italia nel 1327.
Tra storia e leggenda
La Sacra di San Michele si trova in provincia di Torino ed è ufficialmente il simbolo del Piemonte. La Val di Susa, dove sorge, fu nel corso dei secoli contesa da numerosi popoli: i Celti di re Cozio (da cui il nome delle Alpi Cozie), i Romani, i Longobardi (che ampliarono il culto dell’Arcangelo Michele), i Franchi di Carlo Magno (che mise il suo regno sotto la protezione di San Michele), i Saraceni e altri ancora.
Un evento che rafforzò la credenza nel potere protettivo dell’Arcangelo fu la visione dell’imperatore romano Costantino I, la notte prima della battaglia contro Massenzio, il 28 ottobre 312. Costantino sognò San Michele, che gli annunciò la vittoria se avesse fatto dipingere il simbolo della croce sugli scudi dei suoi soldati. Apparve così una croce splendente con le lettere greche XP, iniziali del nome Christòs, accompagnata dalla profezia: In hoc signo vinces — con questo segno vincerai. La vittoria fu schiacciante, e da quel momento Costantino favorì la diffusione del cristianesimo, emanando nel 313 l’Editto di Milano che garantiva libertà di culto.
Altra visione memorabile si verificò nel 590: Papa Gregorio I, detto Gregorio Magno, durante una processione per chiedere la fine della peste, vide l’Arcangelo Michele rinfoderare la spada sul mausoleo di Adriano (oggi Castel Sant’Angelo). Subito dopo, l’epidemia cessò.
La via Micaelica: una linea celeste
La Sacra di San Michele fa parte della cosiddetta “linea sacra” o “via Micaelica”, un allineamento misterioso di sette santuari dedicati a San Michele Arcangelo, distribuiti lungo una retta immaginaria che va dall’Irlanda a Israele. In Gran Bretagna è nota anche come “cammino di Apollo”, nella sua lettura pagana. I santuari sono:
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Skellig Michael, Irlanda (588)
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St Michael’s Mount, Inghilterra (1135)
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Mont Saint-Michel, Francia (1023)
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Sacra di San Michele, Italia (983/987)
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Monte Sant’Angelo, Puglia (837/838)
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Monastero di Panormitis, isola di Symi, Grecia (450)
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Stella Maris, Monte Carmelo, Israele (epoca bizantina)

Secondo la leggenda, San Michele avrebbe colpito la Terra con la sua spada per scacciare il male, tracciando idealmente questa linea sacra. Tutti questi luoghi sono ancora oggi mete di pellegrinaggio, carichi di un’energia che trascende il tempo e le religioni.
Un mistero nella costruzione
La Sacra di San Michele è una millenaria abbazia benedettina, prima tappa italiana della via Francigena. Secondo la tradizione, San Giovanni Vincenzo, arcivescovo di Ravenna divenuto eremita, scelse di costruirla sul monte Caprasio. Ma ogni notte i materiali da costruzione sparivano e venivano ritrovati sul monte Pirchiriano. Vegliando, l’eremita vide angeli guidati da San Michele trasportarli in volo. Riconosciuto il segno celeste, decise di costruire lì l’abbazia.
Il nome “Sacra” — che significa consacrata — ha un’origine divina: quando il vescovo di Torino, Amizone, si recò per consacrare l’edificio, apparve una colonna di fuoco lungo il monte e dalle mura trasudarono oli profumati. Un affresco risalente al 1600 nel Coro Vecchio dell’abbazia testimonia l’evento.
Il nobile francese Hugon di Montboissier, su consiglio di papa Silvestro II, partecipò ai lavori per sette anni come forma di penitenza. Durante quel periodo, ricevette più volte la visita dell’Arcangelo Michele, che lo spronò a lavorare con devozione.

Declino, guerra e rinascita
Dal Seicento in poi, l’abbazia visse un lento declino. Solo nel 1836, grazie all’intervento di re Carlo Alberto di Savoia, fu restaurata e riportata al suo splendore. Al suo interno si trovano tuttora le stanze reali e le tombe di alcuni membri della Casa Savoia.
Nel 1885, un terremoto la danneggiò gravemente; i restauri furono completati nel 1937. Durante la Seconda guerra mondiale, la Sacra rischiò di essere distrutta. Il 20 maggio 1944, dopo l’uccisione di due ufficiali tedeschi in Val Sangone, l’esercito nazista giunse all’abbazia. Undici ostaggi, tra religiosi e civili, furono salvati all’ultimo istante, forse grazie all’intervento del cardinale Maurilio Fossati, avvisato dal rettore padre Andrea Alotto. Quest’ultimo, che visse alla Sacra fino al 1992, diede rifugio a ebrei, fuggitivi e partigiani, offrendo il monastero come punto d’avvistamento.
Nel 2018, un incendio danneggiò parte del tetto del convento dei padri rosminiani.
Simboli e spiritualità
La Sacra presenta uno stile architettonico romanico-gotico, risultato di secoli di modifiche. Alta 41 metri, si fonde con la roccia viva del monte Pirchiriano, diventando parte del paesaggio.
All’ingresso si trova il portale ligneo donato nel 1828 da Carlo Felice, su cui è raffigurata la spada che sormonta un serpente: simbolo della luce che vince sulle tenebre.
Dal 2005, una maestosa statua di San Michele, scolpita da Paul de Doss-Moroder, accoglie i visitatori. Alta 5,20 metri, con ali di 180 cm, ritrae l’Arcangelo in atteggiamento di contemplazione davanti alla spada, simbolo di un tempo sospeso che invita alla riflessione.

Il cammino interiore
Tra i luoghi più suggestivi vi è lo Scalone dei Morti, composto da 243 gradini, ripidi e antichi. Rappresenta il percorso ascensionale della vita, dove ogni gradino è una lezione da apprendere. In passato, nelle nicchie laterali venivano esposti i corpi dei monaci defunti, poi sepolti sotto la scalinata.
Alla sommità si incontra il Portale dello Zodiaco, capolavoro dell’arte romanica realizzato da Niccolò (1122-1139). Vi sono raffigurati segni zodiacali e simboli alchemici legati allo scorrere del tempo, un invito alla modestia e alla consapevolezza della nostra finitezza.

Fede, mistero e memoria
Un’altra leggenda è legata alla Torre della Bella Alda. Una giovane, per sfuggire a soldati mercenari, si gettò dalla torre alta 20 metri e si salvò grazie alla Madonna. Ma quando raccontò il miracolo e fu derisa, si ributtò per dimostrarlo e morì. Una parabola che invita a non vantarsi della grazia ricevuta.

Infine, la biblioteca dei padri rosminiani, fondata nel 1836, custodisce circa diecimila volumi.
Info Autore
Author: MARINELLA ARTALE
Biografia:
Artista nata a Casale Monferrato (AL) il 05 Aprile 1974.
Da giovanissima ha sempre avuto la passione per l'arte, la gioielleria ed i minerali. Ha frequentato l' istituto d' arte orafa e disegno del gioiello: Benvenuto Cellini di Valenza (AL) Italia. Ha conseguito: diploma di Maestro d'Arte, diploma di Maturità Artistica, e Diploma GIA (analisi e stima delle gemme e dei minerali) curato dal gemmologo Orsini Luciano. Lavorativamente ha sempre spaziato dalla progettazione di gioielli alla pittura. Fondamentale la presenza nella sua vita dei dirigenti Dario Bina e Piero Dallera.
Realizza opere su commissione: ritratti, astratti, figurativi, surreali, illustrazioni ecc. Ha collaborato con stilisti, creando per le loro collezioni-moda, bijoux appropriati agli abiti prét à portér ed haut-couture. Parallelamente alla gestione di una caffetteria nel centro storico della sua città natìa (vicino alla sinagoga), ha sempre coltivato la sua passione artistica, al punto di dare avvio ad un percorso sempre più mirato alle collettive d’arte presenti nelle più importanti città italiane affinché attraverso l'arte si possa diffondere cultura e messaggi fondamentali per l'esistenza umana.
L’ artista ha esposto le sue opere in Italia ed all’estero, si esprime attraverso un’arte anagogica, ovvero che sotto figurazioni allegoriche, estrinseca valori e verità trascendenti. Anche nello scrivere, per rispetto dell’altrui pensiero, spesso fa uso di metafore. Ella possiede uno spirito eclettico, le sue opere rappresentano visioni realistiche e di fantasia, in quanto l’essenza della sua arte è guidata da influssi di pensiero ad elevato contenuto spirituale.
Sensibile alle tematiche sociali, riguardanti l’affermazione ed il rispetto della donna e dei bambini. Per lei, fondamentale è il concetto secondo cui ogni singolo individuo si debba impegnare, in base alle proprie possibilità (katà mètron ossia secondo misura, come usavano affermare gli antichi greci), nell’affrontare con rispetto e devozione ambiente e natura.
Il suo pensiero d’artista, evidenzia come sia fondamentale non smettere mai di studiare ed approfondire argomenti, poiché permettono una migliore crescita individuale e di conseguenza, l’evolversi individuale ed espressivo sulla tela. Una linea che lascia intendere ed immaginare un particolare anatomico, talvolta, pur non essendoci una mirata tecnica fotografica, dà la possibilità a chi osserva l’opera di poterla interpretare soggettivamente, quasi come voler consegnare un’idea visiva per poterla nuovamente interpretare. Secondo lei, il concetto d'insieme visivo ed immediato, crea una sublime assonanza tra l’opera d’arte e chi ne scruta la sua essenza.
Appassionata di quella fisica quantistica che parallelamente sposa il misticismo, in particolare la teoria del “tutto è UNO” del fisico quantistico Vittorio Marchi, visceralmente stimato dall’Artale. Il suo pensiero d’artista, evidenzia come sia fondamentale non smettere mai di studiare ed approfondire gli argomenti, poiché la conoscenza permette una migliore crescita individuale e di conseguenza, l’evolversi dell’anima e del pensiero che viene espresso sulla tela. Appassionata di: semiotica, semiologia, teosofia, antroposofia e psicosintesi. Ella considera il concetto d’insieme visivo ed immediato, creando una sublime assonanza tra l’opera d’arte e chi ne scruta la sua essenza. L’artista non è mai solo con se stesso, in quanto il messaggio artistico è condivisione oltre che tentativo di coinvolgere lo spettatore nel vedere al di là del velo, come invitava il teologo greco antico Gregorio di Nissa: “vedere nel non vedere”.
ESPOSIZIONI ARTISTICHE DELL’ARTISTA MARINELLA ARTALE
- giugno 2016 ''eroi e paesaggi del mio paese'', nella città di Bray (Dublino, Irlanda), curata dal professor artista Tony Clarke.
- ottobre 2016 ''tela d'oro'', a Rieti, Lazio, Italy. Curatore: Carlucci Guido.
- dicembre 2016 ''collettiva libera'', a Siracusa, Italy. Direttore artistico: Guccione Roberto. Ho ricevuto il '' premio d'autore '' grazie all'opera dedicata e donata dei giudici Falcone e Borsellino.
- aprile 2017 ''collettiva libera'', a Padova, MAC Mediolanum Art Gallery. Curatore: Grasso Giorgio e presidente di giuria Sgarbi Vittorio.
- agosto 2017 ''collettiva libera'', al castello borbonico di Cefalà Diana, Palermo, Italy. Ho ricevuto il premio con riconoscimento internazionale in quanto pittrice che porta il messaggio d' arte nel mondo. Curatore: Guccione Roberto.
- luglio 2018 ''collettiva libera'', al Mecenate Tea Longue di Treviso. Curatrice: dott.ssa e critico d'arte Frezza Ombretta.
- dicembre 2018 EXPO PIACENZA ITALY, mostra "Visioni metropolitane" curata da Giorgio Grasso, presentazione della mia opera "New York".
- febbraio 2019 Palazzo Zenobio a Venezia, curata da Giorgio Grasso.
- agosto 2019 mostra "Il volto nell'arte" Focus-Group-Art, Art Gallery Numen al Colosseo Roma, curata dall'artista Isabella Bianchini.
- settembre 2019 a Roma, mostra internazionale "Artist in the world". Curatore: Ribezzi Angelo.
- ottobre 2019 Biennale di Milano, curatore: Nugnes Salvo e critico: Sgarbi Vittorio.
-ottobre 2019 expo al castello Aragonese di Comiso (RG), curatore: Guccione Roberto e critico: Baffoni Andrea.
- gennaio e febbraio 2020 collettiva "Dipingi la tua canzone" Sala Lepanto di Marino (Roma), curatore: Isabella Bianchini e la dott.ssa Marina Funghi, direttore del museo "Mastroianni".
- dal 29 febbraio al 15 maggio 2020 "L'ampolla di Ebe" mostra itinerante (Treviso, Spoleto, Norcia, Valnerina e Canton Cina), curatore: Alberto D'Atanasio e manager: dott.ssa Emanuela Deola.
- settembre 2020 Artisti 2020 Mondadori, presentazione del catalogo degli artisti dell'anno 2020, Palazzo Ximènes Panciatichi, Borgo Pinti (Firenze). Editori: Pietro e Sandro Serradifalco, critico d'arte: Vittorio Sgarbi.
-dal 10 luglio 2021 per la durata di sei mesi, collettiva "La Divina Commedia in occasione del settecentenario di Dante Alighieri", mostra itinerante con partenza dal castello di Rocca Brivio Sforza di Milano, Caravaggio, Venezia, Parma al castello di Sissa, Roma, Giulianova, Lucca, Ravenna, Forlì, Bologna, Firenze. Curatore: Giorgio Gregorio Grasso.
-dal 16 al 25 luglio 2021 mostra collettiva al D'E.M. Art Gallery di Venezia, curatore: Antonio Castellana.
-dal 6 al 13 settembre 2021 mostra collettiva a Capri (Napoli) curata dall' ing. Gennaro Corduas e presentazione critica del prof. Rosario Pinto.
-dal 5 maggio al 25 giugno 2023 a palazzo Sforza Cesarini Genzano (castelli romani) Roma curata dal gallerista James Castelli e dal critico d'arte Andrea Barretta.
-dal 4 giugno al 14 giugno evento Roma e la sua anima etrusca, all'interno della cornice della Biennale Internazionale dell'Etruria in via Lungara 44 Roma, curata dal Presidente Quirino Martellini.
-dal 5 giugno al 25 giugno 2023 a palazzo Chigi di Ariccia (castelli romani) Roma, curata da James Castelli e dal critico d'arte Andrea Barretta.
-dal 30 settembre al 6 ottobre 2023 Ciclo di EVENTI CONCEPT ART BRERA mostra "IL CORPO NUDO" corso Giuseppe Garibaldi n. 11 Milano, art director: Alfonso Restivo, presentazione critica: Giorgio Gregorio Grasso, madrina dell'evento: Denny Mendez, e come accompagnatore musicale il musicista internazionale: Luciano D'Addetta.
-dall'11 al 17 novembre 2023 Ciclo di EVENTI CONCEPT ART BRERA, mostra "INFINITAMENTE DONNA" corso Giuseppe Garibaldi n. 11 Milano, art director: Alfonso Restivo, presentazione critica: Giorgio Gregorio Grasso, madrina e come accompagnatore musicale il musicista internazionale: Luciano D'Addetta.
-dal 24 febbraio 2024 al 1 marzo 2024 Ciclo di EVENTI CONCEPT ART BRERA, mostra "LA VANITÀ" in corso Giuseppe Garibaldi n.11 Milano quartiere Brera. Art director: Alfonso Restivo, presentazione critica: Giorgio Gregorio Grasso, madrina dell'evento: Natalie Caldonazzo e come accompagnatore musicale il musicista internazionale Luciano D'Addetta.
-dal 20 al 26 aprile 2024 Ciclo di EVENTI CONCEPT ART BRERA, mostra "NATURA, FIORI E PAESAGGIO" in corso Giuseppe Garibaldi n.11 Milano quartiere Brera.
Art director: Alfonso Restivo, presentazione critica: Giorgio Gregorio Grasso e come accompagnatore musicale il musicista internazionale Luciano D'Addetta.
-dal 19 al 29 luglio 2024 mostra dal titolo "L'arte rompe le maglie della quotidianità, unendo il divino con il terreno", presso la galleria "La Pigna" in via della Pigna 13/A nel Palazzo Pontificio Maffei Marescotti in Vaticano, Roma. Curata dall' ing. Gennaro Corduas con presentazione critica del prof. Rosario Pinto.
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