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di  Sergio Melchiorre

Diana Scutti, poliedrica artista abruzzese, dopo aver pubblicato la sua prima raccolta di versi in vernacolo «Uttélle de Terra Mé» (Gocce di terra mia) nel 2020, ha dato alle stampe un altro suggestivo libro di poesie, preghiere, aforismi e racconti brevi, dal candido titolo «Nivei pensieri» (2024 Quid Edizione).

 

È nato un nuovo libro, pronto a illuminare il mondo dell'infanzia con la sua luce originale.
È un libro speciale, che arriva dritto al cuore e che saprà parlare a grandi e piccini.
Il suo titolo è “Questasonoio e la vita astrale”.

L'autrice, Irene Di Liberto, ha saputo dare vita a una storia che unisce poesia, scienza e introspezione.
La protagonista accompagna il lettore in uno dei viaggi più belli che si possano fare: quello dentro sé stessi, alla scoperta della propria essenza.

Attraverso il linguaggio semplice e immediato dei bambini, ci si avvicina alla maestosità del cielo e alla meraviglia delle emozioni umane, con un parallelismo costante tra gli elementi della natura (Sole e Luna) e le fasi della crescita interiore.

Questasonoio è un personaggio che conquista.
Con il suo nome singolare, rappresenta ciascun bambino che legge o ascolta la storia, facilitando l’identificazione e stimolando la riflessione.
È una bambina come tante, eppure unica, con un mondo interiore ricco e profondo.
Il suo modo di pensare, parlare e sentire la rende speciale, riconoscibile, destinata a restare nel cuore dei lettori.

Cosa rende così speciale questa bambina?
La sua capacità di vedere l’invisibile, di ascoltare il silenzio, di dare voce ai pensieri e alle emozioni.
Questasonoio incarna la meraviglia dell’infanzia, l’importanza dell’autenticità e il valore dell’accettazione di sé.
Insegna che ognuno di noi è un microcosmo da esplorare, e che guardarsi dentro è il primo passo per comprendere il mondo.

Il libro è scritto in forma di filastrocca e riesce a rendere comprensibili anche i concetti più difficili, come i moti di rivoluzione e rotazione della Terra, l’alternanza del giorno e della notte, la ciclicità della vita.

Questo volume inaugura una collana illustrata che ha come obiettivo quello di accompagnare i bambini della scuola primaria in un percorso multidisciplinare, dove la poesia si intreccia con la didattica, la fantasia con la conoscenza, la parola con la musica.

Le illustrazioni di Antonio Noschese arricchiscono il testo con colori, forme e simboli che rendono visibile l’universo emotivo e cosmico della protagonista.
La prefazione è a cura della psicologa e psicoterapeuta Angela Rinaldi, che sottolinea l’importanza della lettura in rima per lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini.

Il libro, pubblicato da LCI Editore, è dotato di un QR code che consente di ascoltare la versione audio della storia, accessibile anche a bambini ipovedenti o non vedenti.
Un valore aggiunto che rende l’esperienza di lettura ancora più inclusiva e completa.

Chi leggerà le sue storie scoprirà che anche nei momenti più bui si può trovare una stella capace di illuminare il cammino.
Perché Questasonoio non è solo un nome: è un invito a riconoscere la propria luce, a raccontare la propria storia e a vivere con stupore ogni giorno della vita.

 

 

 

Papa Francesco come Ispirazione per una Riflessione sulla Chiesa e il Potere

Roberto Mendicino non aveva mai sentito il bisogno di scrivere pubblicamente su Papa Francesco. Eppure, oggi avverte l'urgenza profonda di raccontare un’opera che custodisce con particolare affetto: "I Tre Papi", olio su tela realizzato nel 2022, dimensioni 60x80 cm.

La scintilla che ha acceso questa creazione risale al 2013, quando Papa Benedetto XVI annunciò le sue dimissioni. In quei giorni, alcune ipotesi giornalistiche cominciarono a ventilare la possibilità che anche Papa Francesco, un giorno, potesse compiere la stessa scelta. Da quell'immaginazione visionaria prese forma nella mente di Mendicino l'idea di tre Papi presenti contemporaneamente, un'immagine potente, surreale, destinata a mettere a nudo le tensioni profonde della Chiesa contemporanea. Così nacque "I Tre Papi", frutto di una riflessione intensa e personale sulla condizione attuale della Chiesa, il suo rapporto con il potere, la sua solitudine e le sue contraddizioni interne.

La scena si svolge di notte, sullo sfondo la Basilica di San Pietro si staglia illuminata ma lontana, quasi inaccessibile. La divisione netta tra la luminosità dello sfondo e l'oscurità dei primi piani sottolinea la distanza crescente tra il divino e il terreno, tra il potere spirituale e la realtà della vita quotidiana. I tre Papi emergono isolati, incapaci di comunicare tra loro, simboli di una Chiesa frammentata.

Al centro, il Papa vestito di bianco è rappresentato di spalle, icona solitaria che esprime un potere incapace di dialogare, persino con sé stesso. A sinistra, il Papa con il mantello rosso incarna la parte oscura della Chiesa: il colore rosso richiama la passione, il conflitto, il potere che si piega su se stesso, e il suo sguardo lontano accentua il senso di disconnessione. Infine, il Papa di profilo, ornato della tiara, introduce la memoria di un potere storico ormai svuotato di forza, testimone silenzioso di una gloria passata che non riesce più a trovare un posto nel presente.

La tensione cromatica, con il blu scuro che si fonde nel nero, il bianco tagliente e il rosso acceso, amplifica la sensazione di smarrimento e di distanza. Non c'è calore, non c'è conforto: solo una scena sospesa tra sogno e incubo, un paesaggio mentale che racconta la crisi profonda di un'istituzione incapace di ritrovare la propria autentica spiritualità.

 

di  Imma Pontecorvo

L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, situato nella splendida cornice della città italiana di Napoli, è una delle più prestigiose istituzioni scientifiche italiane dedicate all’osservazione del cosmo.
Fondato oltre due secoli fa, questo osservatorio è un simbolo di eccellenza accademica e di continua ricerca nel campo dell’astronomia. Arroccato sulla collina di Capodimonte, da cui si gode una vista spettacolare sulla città e sul golfo, l’osservatorio non è solo un centro di studio e ricerca, ma anche un luogo di grande interesse culturale e storico.
Il suo contributo spazia dall’osservazione dei fenomeni celesti all’innovazione tecnologica, passando per la divulgazione scientifica e la collaborazione con istituzioni internazionali di primo piano.
Al giorno d’oggi, esso rappresenta un ponte tra il passato e il futuro, conservando una ricca eredità storica mentre si impegna ad affrontare le sfide scientifiche più moderne. La sua storia, il ruolo cruciale nella divulgazione e l’impatto sulla comunità scientifica mondiale fanno di questo osservatorio un pilastro fondamentale della conoscenza umana.
L’Osservatorio fu fondato nel 1819 per volontà di Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, re di Napoli durante l’epoca napoleonica. La scelta di costruirlo sulla collina di Capodimonte fu dettata dall’altitudine e dalla relativa lontananza dalle luci e dai fumi cittadini. Quest’ultimi, infatti, avrebbero potuto ostacolare le osservazioni astronomiche.
Tuttavia, la costruzione dell’edificio e la sua effettiva apertura furono completate sotto il regno di Ferdinando I delle Due Sicilie.
Il progetto dell’osservatorio fu affidato all'architetto Federico Zuccari, che realizzò un’imponente struttura neoclassica perfettamente integrata con il paesaggio circostante. Il suo scopo principale era quello di studiare il cielo e raccogliere dati fondamentali per la navigazione, l’agricoltura e lo sviluppo scientifico.
L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte si distingue non solo per il valore storico dell’edificio, ma anche per la ricchezza dei suoi strumenti e delle sue tecnologie. Tra i telescopi storici ancora conservati spiccano il cerchio meridiano di Reichenbach e il grande telescopio equatoriale di Merz.

 

 

Questi strumenti rappresentano pietre miliari della storia dell’astronomia e testimoniano l’evoluzione delle tecniche di osservazione nel corso dei secoli. Oggi l’osservatorio è dotato di apparecchiature all’avanguardia per l’osservazione dello spazio profondo, la spettroscopia e la fotometria.
Tra i progetti più recenti si annoverano l’utilizzo di telescopi robotici così come anche lo sviluppo di tecnologie per la gestione di grandi moli di dati astronomici, una necessità crescente nell’era dei big data.
L’Osservatorio di Capodimonte, a Napoli, è uno dei dodici istituti che compongono l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), ovvero un ente pubblico di ricerca dedicato sia all’astronomia che all’astrofisica.
Gli astronomi e i ricercatori di Capodimonte partecipano a progetti internazionali di grande portata, come la missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), finalizzata alla mappatura tridimensionale della nostra galassia.
Un altro progetto di rilievo è la partecipazione allo studio delle onde gravitazionali, in collaborazione con il Virgo Interferometer e il progetto LIGO. Questi studi stanno rivoluzionando la nostra comprensione dell’universo, aprendo nuove frontiere nella fisica e nell’astronomia.
Uno degli obiettivi principali dell’Osservatorio di Capodimonte è la divulgazione scientifica. Attraverso un ricco calendario di eventi, conferenze e attività didattiche, l’osservatorio si impegna a rendere accessibili le meraviglie dell’universo a un pubblico ampio e variegato.
Tra le iniziative più popolari vi sono le serate di osservazione aperte al pubblico, durante le quali è possibile osservare il cielo stellato con telescopi professionali e scoprire le costellazioni guidati dagli esperti.
Inoltre, il planetario annesso all’osservatorio offre spettacoli interattivi che permettono di viaggiare virtualmente attraverso il sistema solare e oltre. Gli studenti delle scuole e delle università locali hanno l’opportunità di partecipare a programmi di formazione e tirocini, che li avvicinano al mondo dell’astronomia e della ricerca scientifica.
Queste iniziative contribuiscono a stimolare l’interesse per le materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) così come anche a formare le future generazioni di scienziati.
L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte ospita anche un parco astronomico, un’area verde che combina natura e scienza. Il parco è arricchito da installazioni didattiche, percorsi tematici e rappresentazioni in scala del sistema solare, che offrono un’esperienza educativa unica per visitatori di tutte le età.

 

 

All’interno dell’osservatorio si trova inoltre un museo dedicato agli strumenti astronomici storici. Questo spazio espositivo racconta la storia dell’astronomia attraverso oggetti di straordinario valore scientifico e culturale.

 

 

 

 

I visitatori possono ammirare telescopi antichi, orologi astronomici e strumenti di misurazione utilizzati per tracciare il moto dei corpi celesti. Possono inoltre esplorare mappe celesti dettagliate e documenti storici che testimoniano le scoperte fondamentali che hanno plasmato la nostra comprensione del cosmo.
L’Osservatorio è anche un importante attrattore culturale e turistico per la città di Napoli. Ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo vengono a scoprire questo luogo unico, attratti dalla bellezza del sito, dalla ricchezza delle sue attività e dal fascino intramontabile del cielo stellato.
La vicinanza al Museo di Capodimonte, con la sua straordinaria collezione di opere d’arte, rende la collina di Capodimonte una meta ideale per chi desidera coniugare arte, storia e scienza in un’unica visita.

 

 

di  Massimo Reina

C’è un’Italia che scompare ogni giorno, silenziosamente, tra una breaking news inutile e l’ennesimo “contenuto virale” che evapora in sei ore. Un’Italia fatta di pensiero, forma, e sostanza. Un’Italia che creava prima ancora che consumare diventasse verbo dominante.
E in quell’Italia c’era Pino Valenti.

 

di  Ilaria Solazzo

Nel panorama musicale italiano, pochi nomi risplendono con la stessa intensità di Giuliano De Angelis. La sua carriera, costellata di successi, è un inno alla dedizione, alla passione e alla straordinaria professionalità. Violoncellista e Direttore Artistico, De Angelis ha saputo non solo affinare il proprio talento, ma anche trasmetterlo a giovani artisti, contribuendo al rinnovamento e alla crescita culturale del mondo musicale.

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