Elicottero scomparso: ancora nessuna traccia
Nessuna traccia dell'elicottero con sette persone a bordo, sei passeggeri stranieri (quattro turchi e due libanesi, tutti imprenditori) e un pilota italiano, scomparso da ieri.
Nessuna traccia dell'elicottero con sette persone a bordo, sei passeggeri stranieri (quattro turchi e due libanesi, tutti imprenditori) e un pilota italiano, scomparso da ieri.
Un terremoto di magnitudo 4.1 è stato registrato, ieri 9 maggio, nella zona della Costa Marchigiana Picena, a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, alle ore 13.18.
di Giovanni Macrì
È la mattina dell’8 giugno, e nella centralissima Charlottenburg a Berilno si respira la stessa aria spensierata dei giorni precedenti. Forse un pensiero alle vittime della guerra in Ucraina e al Covid che pian piano sta scemando, ma niente di più. Gente che va a lavoro, a fare shopping o a godere del tepore dei primi giorni di giugno gustando un caffè e facendo due chiacchiere con amici. Niente poteva far supporre che la follia di un uomo avrebbe distrutto la dì a poco la serenità di tante famiglie.
È online sul sito del Viminale (www.interno.gov.it) lo speciale elezioni 2022 con tutte le informazioni utili in merito alla tornata elettorale del prossimo 12 giugno.
Il ministro Lamorgese ha espresso il suo «profondo apprezzamento alla Polizia di Stato per la vasta e complessa operazione di contrasto al terrorismo di matrice jihadista che ha portato all’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare, disposte dalla autorità giudiziaria di Genova, nei confronti di cittadini stranieri accusati di associazione terroristica internazionale».
“Andare a votare con la mascherina? Secondo me è un modo, è un atto per far ricordare chi comanda. Io andrò a votare senza mascherina, e chiederò che venga riconosciuto il mio diritto di voto senza tale imposizione che considero anticostituzionale”.
di Paolo Russo
Chissà cosa deve aver pensato lo spettatore a cui è squillato il telefonino, al teatro La Scala di Milano durante il momento di maggiore enfasi dell'esecuzione di Patria Oppressa, dal Macbeth, quando ha realizzato che l'intero teatro era piombato in un silenzio tombale d'improvviso.
Ha sperato forse che fosse solo una coincidenza o che magari spenta la suoneria tutto si sarebbe risolto in un lampo ma invece così non è stato!
«Risponda pure, noi riprendiamo dopo»: così il maestro Riccardo Chailly ha redarguito lo spettatore continuando: «vedete, amici, siamo in molti in questo grande viaggio verdiano con l’orchestra e il coro della Scala, ma non siamo soli, perché stiamo realizzando un’incisione per la Decca di Londra per cui saremo ancora molti di più. È una cosa importante. Patria oppressa con l’ostinato del telefonino non è possibile».
L'intervento del direttore principale della Filarmonica della Scala deve aver imbarazzato non poco il povero spettatore e colpito moltissimo l'intero pubblico della Scala che si è abbandonato a un applauso spontaneo liberatorio.
Il concerto è continuato mentre tutto il pubblico a ricontrollato i telefonini per evitare di interrompere un concerto straordinario ma soprattutto di fare arrabbiare di nuovo il maestro!