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di Gabriella Paci 

Quello che sembrava il titolo di un romanzo di Jules Verne “Andremo in vacanza nello spazio” dall’11 luglio 2021 è diventato realtà. Del resto, lo stesso Verne  con “Dalla terra alla luna” aveva ipotizzato il raggiungimento di questo obiettivo, poi ripreso nel 1968  dal regista Kubrik e dallo scrittore Clarke  con “2001 Odissea nello spazio.”

La riforma sulla prescrizione voluta dalla Ministra della Giustizia Marta Cartabia e sponsorizzata con forza dal Governo e dalle forze politiche che lo sostengono rischia di divenire un fantastico regalo per la più forte organizzazione criminale ed imprenditoriale che opera in Italia e nel mondo, la 'ndrangheta, oramai una potentissima holding internazionale che continua ad essere sottovalutata.

 

di Lucia Lo Bianco

È ormai trascorsa una settimana dalla finale di Wembley che ha consegnato il titolo di campioni d’Europa alla squadra italiana, ma ancora non si arresta uno scontro con il popolo inglese che non ha precedenti storici e che sembra più il riflesso di un conflitto nei confronti di una identità europea che i britannici hanno deciso di scrollarsi di dosso. L’Italia, caricata della grossa responsabilità di rappresentare l’Europa durante la partita ha visto i propri giocatori protagonisti di una battaglia non solo su un campo calcistico, ma anche e soprattutto sul ring dell’incontro Comunità sì o Comunità no.

 

di Giovanni Macrì

Zafferia piccola frazione di Messina, situata 8 km a sud dal centro città, celebra da ben cinque secoli l’Anno Santo. Ebbene sì… l’Anno Santo, evento straordinario poiché si ripete solo tre volte ogni cento anni. Si ripete, infatti, solamente quando il sabato di Pasqua coincide con la festività del 25 marzo. L’Annunciazione della Santissima Vergine Maria è una delle maggiori solennità dell’anno liturgico bizantino. Per antica tradizione tale solennità non viene mai differita anche se coincide con il venerdì o il sabato Santo o con la stessa Pasqua. Quando domenica di Pasqua cade il 25 marzo, il giorno dell’Annunciazione, la festività è chiamata “Kiriopàsca”, ovvero la “Grande Pasqua”.

 

di Paolo Russo

Il datore può vietare ai propri dipendenti di indossare ogni simbolo che richiami la loro appartenenza politica, ideale e religiosa, il divieto «può essere giustificato dal bisogno del datore di lavoro di presentarsi in modo neutrale nei confronti dei clienti o di prevenire conflitti sociali». Così si è pronunciata la Corte di  Giustizia dell’Unione Europea  giovedì 15 luglio.