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di Anna Maria Stefanini

ROMA – “Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Con queste parole Sergio Iapino dà il triste annuncio unendosi al profondo dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita, dei collaboratori più stretti e di tutti gli italiani.

Ci ha lasciati oggi, 5 luglio, alle 16,20 in un’afosa giornata estiva, quelle in cui sulla riviera romagnola – da lei tanto amata- si prende il sole magari ascoltando le sue canzoni che il sole, il mare e l’allegria la avevano dentro; in cui sulla costa dell’ Argentario – dove si recava spesso- si gioca a carte all’ombra dei pini e si ride alla vita.

Oggi invece si piange. Si piange perchè è come se avessimo perso un’amica, una sorella, una compagna alla quale si poteva raccontare tutto, che ti sapeva ascoltare e capire senza finzione.

Raffaella Carrà si è spenta dopo una malattia che da qualche tempo l’aveva attaccata. Aveva una forza inarrestabile ed era riuscita a non far trapelare nulla della sua sofferenza. Così naturale, spontanea, discreta da essere unica e totalmente diversa da tutte le altre showgirl.

Sensibile e umana. Un’artista poliedrica che ha fatto e sapeva fare davvero tutto. Cantante, ballerina, attrice, presentatrice, ha fatto del suo caschetto biondo e del suo sorriso contagioso i suoi biglietti da visita.

Con il suo ombelico scoperto, il tuca tuca e una sensualità naturale e mai volgare, ha fatto sognare gli italiani. Dotata di caparbietà, carattere deciso e massima professionalità, capace di reinventarsi e sorprenderci con programmi e progetti nuovi, con coraggio e curiosità, ma anche di commuoversi, Raffaella è riuscita a trasmetterci la sua sensibilità.

Nel corso della sua carriera, come dichiarato da lei stessa in un’intervista sul settimanale TV Sorrisi e Canzoni, ha venduto oltre 60 milioni di dischi e, durante una puntata di Domenica In condotta da Pippo Baudo in cui era ospite, ha dichiarato di possedere 22 dischi tra platino e oro. Tutti premi meritatissimi!

Ha lavorato con mostri sacri della tv come Mina, Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado, Paolo Panelli e Alighiero Noschese e anche Topo Gigio. Indimenticabile il tuca tuca con Alberto Sordi in un’Italia moralista che andava aprendosi alla sua simpatia senza malizia.

Ancora ci si scatena con le sue canzoni da “Rumore” a “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù”, fino a “Fiesta”.
Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il suo nome all’anagrafe, era nata a Bologna il 18 giugno 1943 ed è cresciuta in Romagna. Ancora bambina si è trasferita a Roma per studiare all’Accademia nazionale di danza e al Centro sperimentale di cinematografia. Solo negli anni 60 ha poi cambiato nome usando lo pseudonimo d’arte con cui è conosciuta, anche se spesso viene chiamata “Raffa”.

La sua carriera cinematografica incominciò molto presto, agli inizi degli anni cinquanta, partecipando come attrice bambina, a otto anni, al film di Mario Bonnard Tormento del passato (1952), nel quale interpretò il personaggio infantile di Graziella. Tra il 1958 e il 1959 prese parte, con piccoli ruoli, ad altri tre film. 

Nel 1960 conseguì il diploma al Centro sperimentale di cinematografia; nello stesso anno, prese parte ai film La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini e Il peccato degli anni verdi di Leopoldo Trieste. Contemporaneamente, incominciò anche il teatro, scritturata dalla compagnia Carli-Pilotto.

Poi ebbe altre parti al cinema e a teatro.

Nella stagione 1969-1970 arrivò il successo televisivo, nello spettacolo Io, Agata e tu (con Nino Taranto e Nino Ferrer), in cui Carrà lanciava un nuovo stile di showgirl, scattante e moderna. 

Nell’autunno dello stesso anno fu al fianco di Corrado in Canzonissima, dove diede scandalo per l’ombelico scoperto mostrato nella sigla d’apertura “Ma che musica maestro!”. Raggiunse le vette delle classifiche: il brano veniva canticchiato da tutti e vendette 200 000 copie. Gli indici di gradimento e di ascolto toccarono livelli inaspettati, consacrando Raffaella come la nuova stella dello spettacolo italiano, amata da grandi e bambini.

Le esequie saranno definite a breve.

Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri. Anche in questo si è distinta, dimostrando umiltà e intelligenza.

Carramba che brutta sorpresa ci hai fatto stavolta, Raffaella! Ma per tutti sei e continuerai a essere “la più amata dagli italiani “. 

 

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