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di Teresa Colacino

Si dice di Milano: una Città fredda e frettolosa, dove la gente non ha il tempo neanche per un saluto.
Cammina a passo lesto per andare a lavorare e non c’è nemmeno il tempo per pranzare.
Oggi che siamo in piena pandemia, a causa di un virus che semina morte, siamo chiusi in casa per via dell’alto numero di contagi.
Ora che i contagi sono in lieve diminuzione, e con cautela si può circolare, voglio fare un giro per ammirare le bellezze della città che amo.
Ci sono città di spicco, come: Roma, Firenze , Venezia, amate per la loro bellezza, ma tanti amamo Milano per la sua classe.
Milano è stata nel cuore di tanti personaggi illustri come Stendhal ( Marie - Henri Beyle),
noto scrittore che visse in Italia ai tempi di Napoleone e che sulla sua tomba volle scrivere un epitaffio manifestando il grande amore che provava per questa città.
Tanti giovani, durante i loro viaggi, s’innamoravano delle città che visitavano tanto da essere colpiti dalla sindrome di Stendhal, così chiamata, perché ne era affetto: amava questa città e le sue bellezze nascoste, come la donna bella che si scopre a poco a poco e s’assapora come frutto prelibato.
Molti altri hanno amato Milano: Carlo Emilio Gadda “amava e odiava la sua Milano”; Giovanni Verga ammirava "la città più città d’Italia”; Elio Vittorini, Eugenio Montale , Alda Merini e tanti altri ancora.


PIAZZA DUOMO

Era un’abitudine andare in Piazza Duomo ogni domenica mattina, e per me, che amo la fotografia, era inconcepibile una mia immagine senza dietro il Duomo.
Nella Piazza un’infinità di turisti ripresi con il granoturco in mano per attirare i colombi , abitanti della Piazza da sempre per la gioia dei piccini.

 

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