Basilicata - La città di Lagonegro e il salotto Donata Doni premia le eccellenze lucane
Siamo giunti al termine della Kermesse intitolata “Autunno Rosa” iniziata il 17 di ottobre fino al 28 di novembre.
Siamo giunti al termine della Kermesse intitolata “Autunno Rosa” iniziata il 17 di ottobre fino al 28 di novembre.
Giovedì 25 novembre al Teatro dell’Unione di Viterbo e in replica il giorno successivo venerdì 26 al Teatro Rivellino di Tuscania (VT) ha debuttato trionfalmente lo spettacolo teatrale “MISIA: confessioni di una concubina”.
Nadia Ferrari artista poliedrica e autodidatta decide di omaggiare la città di Eraclea con una delle sue numerose raffigurazioni femminili che incarnano le ingiustizie dell’umanità. “Nemmeno con un fiore” è il titolo dell’opera che invita a riflettere e a soffermarsi maggiormente sulla delicata tematica concernente la violenza di genere. Un petalo spezzato è la sinestesia poetica della malignità subita da ogni donna, che purtroppo oggigiorno vorrebbe liberarsi da schemi socialmente precostituiti, dove l’essenza creatrice risulta sempre la parte lesa all’interno delle proprie mura.
L’Arte della Ferrari è fortemente comunicativa, poiché suscita un’empatica immedesimazione nel dolore altrui e risulta apprezzata dalla Sindaca Nadia Zanchin, la quale ha potuto rilevare un significato dialogico nello stesso atto pittorico, che trasporta i fruitori ad avvertire il sapore acre del sangue all’interno di incolmabili ferite. Le cromie evocano un notevole senso di smarrimento della fragile e impura anima, sconsacrata da un divario di genere malevolo; al tempo stesso vi è possibile presagire un lento suono speranzoso tramite una meritevole liberazione. La donna, in tal modo, risulta un germoglio appassito da un amore malato e una gemma priva di luce in attesa di sbocciare verso un pacifico ritrovamento universale.
Il colore è la denuncia silenziosa di una “sorridente sofferenza.”
< Nemmeno con un fiore>
Non urlare
nemmeno con un fiore,
Non strapparmi lacrime di sangue
nemmeno con un fiore,
Non violare l'intimità dell'anima,
nemmeno con un fiore
Non strapparmi i capelli,
nemmeno con un fiore
Non riempirmi lo sguardo di atavico inferno,
nemmeno con un fiore
Non rovinarmi l'esistenza
attraverso la violenza
nemmeno con un fiore.
di Arianna Di Presa
Il plurilinguismo di Anna Montanaro
Nel presente articolo intendo evidenziare il notevole percorso d’arte di Anna Montanaro.
Classe 1981, Anna Montanaro possiede una formazione artistica permanente, che sfocia in un plurilinguismo articolato in sfumature anagogiche, antropologiche, socialmente forti ed evolutive. L’artista acquisisce numerosi riconoscimenti che la conducono presso esposizioni nazionali ed internazionali.
La sua capacità pittorica e fotografica è riconoscibile nell’immediatezza, dall’espressività ancestrale e onirica delle raffigurazioni ,che trasportano i fruitori all’interno di un mondo onirico, sospeso tra la realtà quotidiana e l’aldilà, dove la trasmutazione dell’anima risuona quieta e veloce nell’andatura odierna.
Ogni sfumatura è dunque, un millesimo di tempo da catturare nella sua sorprendente voracità, dove tutto risuona senza musica cadendo in un magico silenzio compositivo, che avvia un percorso orchestrale e lirico da profumare tramite divergenze prospettiche e lievi pause danzati , sfiorate con dovuta sinuosità.
La caratteristica fondante è il suo plurilinguismo universale dotato di una mimesi indissolubile, con le percezioni cosmiche nelle forme umane e sovraumane, articolate in perfetti specchi geometrici divenuti frammenti, entro i quali dialogare secondo numerose accezioni e interpretazioni, come se ci fosse una progressione e una rigenerazione del mondo visibile trasformatosi in perenni visioni che creano continuative connessioni. In tal senso, la parola è sempre un nuovo incipit, che induce una primordiale introduzione al senso latente dell’emotività reso veritiero di essenza propria.
Non siamo numeri
bensì anime compiute
d’eterno senso
nella perennità
di un misterioso cammino.
Riprendiamo a raccontare con i nostri libri la BELLEZZA di “vivere” la Calabria
come una carovana itinerante per “contaminare” la città
Sabato 11 dicembre 2021, alle ore 16:30, a Milano sarà presentato il nuovo libro della grafologa di fama (anche televisiva) Candida Livatino “Dagli scarabocchi alla firma. La grafologia rivela chi sei”, con prefazione di Francesco Vecchi (edito da Mursia).