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di Benedetto Maria Ladisa 

Ieri sera, 17 dicembre, si è svolta ad Angri la fiaccolata per il gattino "Leone", che ha conosciuto la malvagità umana, ma anche l'amore immenso dei volontari e lo sdegno di una Nazione intera. La fiaccolata si è svolta con grande partecipazione popolare, al grido di "Giustizia per Leone", "Leone vive", "Leone non morirà mai ". In testa al corteo i volontari e gli organizzatori della lega del cane di Cava dei Tirreni, che tanto amore hanno dato per quattro giorni al piccolo gatto, dopo averlo trovato senza pelle, scuoiato vivo e agonizzante. Nella fiaccolata di ieri sera ad Angri, quelle lacrime sono diventate candele. Anche chi ha seguito la diretta Facebook poteva idealmente accenderne una, come segno di vicinanza e come desiderio di giustizia. Più di duemila persone si sono radunate presso la chiesa di Sant'Antonio e, poi, hanno sfilato per le strade della cittadina. E' stata la prima vera fiaccolata della storia dedicata a un gatto. Un gatto che continuerà a vivere nei cuori di tutti. Ha conosciuto di cos'è capace, in peggio, il genere umano, ma ha anche ricevuto tanto, tantissimo affetto. "Leone" è il gatto di tutti gli Italiani che chiedono giustizia. Un GRAZIE immenso a tutti i partecipanti e agli organizzatori non solo per aver ricordato un piccolo gatto martoriato, ma soprattutto per una presa di coscienza di lotta sacrosanta verso chi commette questi reati orrendi e la necessità di ricorrere a leggi più severe contro questi mostri criminali che non vengono mai puniti a dovere. Non abbastanza per quanto questa creatura ha sofferto. E chi lo ha martoriato è ancora in giro. Bisogna trovarlo.
Ciao Leone. Ti vogliamo bene. 
Sei stato e sarai il gatto di tutti gli Italiani.

 

* Vorrei ringraziare pubblicamente gli organizzatori di questa fiaccolata e cioè coloro che hanno fatto il possibile per salvare il piccolo gattino "Leone" e cioè i responsabili del canile lega del cane di Cava de'Tirreni. Ringraziarli è d'obbligo sia per l'amore dimostrato che per questa iniziativa che ha qualcosa di storico e che rappresenta una presa di posizione finalmente costruttiva per il presente ma soprattutto in prospettiva futura. Spesso assistiamo, ci limitiamo a filmare o più spesso ancora ad ignorare le sofferenze di animali maltrattati e poi ci laviamo la coscienza con una semplice frase di dispiacere. No, non serve. Questa fiaccolata rappresenta un precedente importante per il futuro. Finalmente in strada a chiedere giustizia per un essere animale, per chiedere giustizia non solo per lui ma per tutti i nostri amici a 4 zampe, vittime di maltrattamenti e di azioni ignobili che dobbiamo cominciare tutti a considerare come atti criminale al pari di quelli commessi sugli esseri umani. È importante. Certo, forse leone non avrà mai giustizia ma forse l'avranno altri in futuro. Basta abbattere il muro dell'omerta'e chi sa o ha visto qualcosa deve parlare. Non dappertutto ci sono telecamere e quindi la speranza è in chi, se ha visto qualcosa, potrebbe almeno aiutare a scoprire il malfattore. Purtroppo però poi entrano in gioco anche le nostre leggi in materia, che sono assolutamente inadeguate e quasi sempre il malfattore se la cava con una multa o una piccola condanna mai al di sopra del limite della condizionale e quindi pena sospesa. Anzi, in questo caso specifico se il colpevole sarà individuato c'è pure il rischio che la legge lo protegga da possibili linciaggi, visto il clamore della vicenda. Resta quindi solo dispiacere, sgomento e tanta rabbia. La domanda che tutti ci facciamo è credo perché, perché scuoiare vivo un povero gattino randagio. Nei precedenti articoli che ho scritto su questa vicenda, ho sempre cercato di non urtare la Vostra sensibilità sui particolari e la sofferenza di questo gattino. Lo stesso faccio oggi. Ma visto che oggi si parla di giustizia, vorrei che non si vada a condannare una comunità, quella dove il gatto è stato ritrovato. Anzi gli stessi cittadini hanno mostrato grande partecipazione e non solo alla fiaccolata. Sul fronte delle piste da battere ci deve essere il solo ed unico colpevole e non la brava gente. Le piste attualmente più attendibili sono tre : il gesto maniacale di un mostro umano , oppure la possibilità di scuoiare per poi mangiare, come accade in alcuni Paesi Orientali come Cina e Corea del sud ma allora perché poi abbandonarlo vivo? Infine, ricordando un episodio di qualche anno fa accaduto in Toscana, dove ci sono molte concerie, si può anche ipotizzare che al malfattore servisse solo la pelle e il pelo del gatto, che essendo in questo caso rossiccio, è simile al colore della volpe ma costerebbe molto meno per realizzare una sciarpa di pelo facendola passare per pelo di volpe. Queste però sono solo ipotesi e nessuna di queste va scartata. L'importante è che chi sa qualcosa possa dare qualche indicazione precisa per arrivare al colpevole. In ogni caso, questa fiaccolata può essere un piccolo ma grande segnale di presa di coscienza per il futuro. Il piccolo "leone" non è quindi solo una vittima ma grazie a questa iniziativa, potrà essere ricordato come un Martire che ha vissuto ed è morto per qualcosa di importante e cioè riuscire ad evitare altre vittime innocenti. Sarebbe bello ricordarlo come un Martire che ha finalmente smosso le coscienze. Ciao piccolo.

 

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