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“Se nel DPCM Energia per la Sardegna non è presente alcun riferimento alla città di Olbia come sede di un rigassificatore per la Sardegna. A chi conviene a questo punto la realizzazione del serbatoio Gnl nella nostra città? A chi conviene trasformare Olbia in una sede di bunkeraggio marittimo in cui fanno rifornimento le navi di tutto il Mediterraneo? A chi conviene sopportare lo smaltimento dell'anidride carbonica tramite torce in azione h24 come avviene nella raffineria di Sarroch.

Certamente non conviene agli olbiesi che sarebbero costretti a pesantissime concessioni sul piano della sicurezza e della tutela dell'ambiente. Il parere del dottor Nicotra, biochimico e socio della EnerClima, è indubbiamente professionale, ma non si può certo negare che non sia indipendente o scevro da interessi, sottolineo commercialmente legittimi”.

“Devono essere i cittadini olbiesi, adeguatamente informati, al di fuori delle logiche partitiche o di quelle legate al tifo per uno o per l'altro colore politico, a decidere il loro futuro, quello dei loro figli e dei loro nipoti. Ecco perché ritengo e propongo che una decisione del genere, di carattere epocale, sia sottoposta ad un referendum consultivo”.

Così il capogruppo del M5s in Consiglio regionale Roberto Li Gioi ribadisce la propria contrarietà al progetto del deposito di gas a Olbia e rilancia la proposta di una consultazione popolare.

“Non sappiamo quanti anni ci vorranno perché il progetto della EnerClima, suddiviso in diverse fasi, arrivi a raggiungere gli ipotetici obiettivi che si propone.

Dobbiamo però tenere a mente che già nell'immediato enormi quantità d'acqua verranno prelevate dal Golfo per raffreddare gli impianti e successivamente riversate in mare ad altissime temperature. Questo pensiero mi mette i brividi perché ciò stravolgerà sicuramente il delicatissimo ecosistema del nostro Golfo dove da cento anni vengono allevati i mitili più pregiati del mondo. Le preoccupazioni dei mitilicoltori di Olbia sono quindi più che fondate, perché questo, se dovesse concretizzarsi, sarà un processo irreversibile”.

Per una iniziativa privata non può essere messa a rischio l'economia e la storia di una città a forte vocazione turistica e non industriale. Sono decisioni scellerate dettate da una irrefrenabile volontà commerciale che non ha niente da spartire con l'amore per la nostra città”.

 

 

 

 

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