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di  Filippo Vagli

Domani sera, la sfida tra Juventus e Atalanta si preannuncia essere non solo avvincente, ma anche un vero e proprio match da "matriosche", simbolo di un confronto che va oltre il campo: da un lato, il duello tra le due squadre, dall'altro, quello tra Motta e Gasperini, due allenatori capaci di distinguersi per il loro stile di gioco, le loro strategie e filosofie calcistiche differenti.

 

di  Massimo Reina

 

Ogni volta che si parla dello "scudetto di cartone" assegnato all'Inter nel 2006, la narrazione si colora di un’innocenza quasi fiabesca: loro, puri e immacolati, in un calcio travolto dal peccato. Peccato, appunto, che questa narrazione si sgretoli davanti ai fatti. L’Inter non solo non ha vinto nulla sul campo, ma ha costruito un castello di vetro su fondamenta traballanti, fatte di episodi imbarazzanti e scheletri nell’armadio ben più numerosi di quanto vogliano far credere.

 

di  Guendalina Middei

Straordinario! Da brividi! Jannik Sinner ha sconfitto in finale Novak Djokovic, regalandoci una partita a dir poco emozionante che non è stata soltanto una partita ma una lezione di vita!
Ecco, dopo un inizio non esattamente dei migliori, in cui Djokovic gli ha dato del filo da torcere mettendolo in difficoltà, Sinner ha completamente ribaltato l’esito della partita, stracciandolo letteralmente nel finale. «Ho cercato di rimanere molto calmo, di non farmi problemi se sbaglio qualche colpo, ma di continuare ogni giorno con la migliore energia». Perché? Perché non conta come parti, come inizi, ciò che vince alla fine è la COSTANZA, la tenacia, la perseveranza.
E questo Sinner lo sa bene, e non solo sul campo da gioco. Di critiche ne ha ricevute tantissime, da tutti i fronti, ma lui è sempre andato dritto per la sua strada! Fregandosene di chi l’ha insultato, fregandosene dei leoni da tastiera che si sono attaccati ad ogni pretesto per attaccarlo. Perché non conta ciò che ti capita e neanche cosa ti dicono gli altri ma come reagisci a ciò che ti capita. E Sinner ha sempre camminato a testa alta. «Quest’anno ho perso un po’ il sorriso per via dei problemi fuori dal campo. A volte mi tornano in testa, ma cerco sempre di ignorarli e di divertirmi come posso
E sì nell’era del tutto e subito ci ha dato un bellissimo esempio di tenacia, di perseveranza, e di umiltà anche. Perché i veri campioni si riconoscono da questo. E questo non è soltanto un bellissimo esempio di sport ma di vita!

Grazie Sinner per averci regalato EMOZIONI!