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di Giuseppe Pizzuti

Con il trionfo mondiale in Spagna del 1982, l'entusiasmo attorno alla Nazionale raggiunge i massimi livelli. Bearzot non cerca rivincite sulla critica e punta dritto alle qualificazioni all'Europeo 1984. Operazione fallita. È necessario qualche cambiamento in vista della difesa del titolo mondiale in Messico. Il Ct non se la sente di abbandonare del tutto la vecchia guardia che, però, non regge il colpo. Il Mondiale 1986 si ferma agli ottavi, estromessi dalla Francia di Michel Platini. È l'ultima di Enzo Bearzot, a quota 104 panchine azzurre, un record.

A settembre si riparte da Azeglio Vicini e dai suoi giovani dell'Under 21. È un tecnico federale di lunga esperienza, che porta in Nazionale freschezza e fantasia con i vari Donadoni, Giannini, Roberto Baggio e Paolo Maldini. Zenga è il numero uno, dei vecchi si salva Beppe Baresi. Piace il gioco dell'Italia, attorno alla quale torna a crescere l'entusiasmo. 

 Azeglio Vicini  

Paolo Maldini 

Walter Zenga 

Beppe Baresi

Il primo banco di prova è l'Europeo 1988 in Germania, dove si arriva fino alla semifinale persa contro l'Urss. Ma il vero obiettivo è Italia 90. L'Italia è esentata - a norma di regolamento - dalle eliminatorie per il mondiale casalingo. Esplode Totò Schillaci, la sorpresa: convocato all'ultimo minuto è diventato il trascinatore degli Azzurri. E Roberto Baggio mostra al mondo intero tutta la sua classe. 

Totò Squillaci e Roberto Baggio

L'entusiasmo cresce di partita in partita, ma il sogno, purtroppo, svanisce a Napoli, contro l'Argentina in semifinale. I rigori condannano gli Azzurri, che si consolano con il terzo posto (risultato ritenuto da molti non positivo) e il titolo di capocannoniere (6 gol) per Schillaci. 

Vicini rimane al suo posto, ma deve qualificarsi per gli Europei di Svezia del 1992. Non ci riesce e il presidente federale Matarrese lo sostituisce con Arrigo Sacchi, che ha innovato moltissimo alla guida del Milan stellare. La speranza è che possa fare lo stesso in Nazionale. 

 Arrigo Sacchi

Il 13 novembre 1991 con Italia - Norvegia (1-1) inizia ufficialmente l'era Sacchi. Come primo obiettivo, la ricerca degli uomini più adatti al suo modello di gioco e la qualificazione ai Mondiali di Usa 1994, che, seppure con apprensione iniziale, è guadagnata. Moltissimi giocatori convocati, ma il bel gioco promesso da Sacchi si vede poco. Al Mondiale 1994 l'Italia vola fino alla finale, con il contributo decisivo delle prodezze singole di Roberto Baggio, che delizia il mondo intero con reti di rara bellezza. La conclusione è amara, con Baggio infortunato e i rigori che favoriscono il Brasile. Agli Europei del 1996, le speranze di fare bene ci sono. Ma Zola sbaglia un rigore decisivo contro la Germania e torniamo a casa dopo il primo turno. Grande delusione e Sacchi, al centro delle polemiche, si dimette per tornare al Milan. È il 6 novembre 1996.

Per la sua sostituzione la scelta cade su Cesare Maldini (curiosità: si trova nell'insolita condizione di allenare il figlio Paolo), già vice di Bearzot in Spagna e, alla guida dell'Under 21, ha vinto tre titoli europei consecutivi. Maldini conquista la qualificazione ai Mondiali di Francia 98, dopo il doppio spareggio con la Russia. Purtroppo, l'esperienza francese è deludente. Andiamo fuori ai quarti, ancora una volta ai rigori. 

Cesare Maldini

Occorre una nuova sterzata e Maldini lascia il posto a Dino Zoff. 

Dino Zoff

L'Italia si qualifica per gli Europei del 2000 in Belgio e Olanda e per un soffio non arriva a centrare il bersaglio grosso. La vittoria sfuma a pochi secondi dal termine della finale con la Francia. Ci condanna il Golden gol di Trezeguet. All'indomani della finale, Zoff si dimette, offeso dalle critiche di Berlusconi.

Giovanni Trapattoni

Si cambia ancora. E spunta il nome di Trapattoni, una garanzia a detta di tutti. In realtà, Trapattoni, vincitutto a livello di club, naufraga sia al Mondiale nippo-coreano del 2002, sia alla successiva prova d'appello dell'Europeo 2004.

(4/continua)

 

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Info Autore
Giuseppe Pizzuti
Author: Giuseppe Pizzuti
Biografia:
Giuseppe Pizzuti insegna Letteratura italiana e Letteratura latina presso i Licei ed è anche un appassionato di letteratura e sport. Non è un giornalista professionista, ma ha sempre collaborato con diversi giornali, come il "Guerin Sportivo', "La Voce degli Italiani" (Gran Bretagna), "Corriere del Nord" (Gran Bretagna), "Il Lavoro" (Belgio), "Dita Jote" (Santa Sofia d'Epiro).
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