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di Gabriella Paci

La regina Elisabetta è morta: London bridge is down è la frase per annunciarne la dipartita ed è vero: il ponte di Londra è crollato e lei è stata il ponte che ha congiunto, da Londra, ben quattordici paesi e non solo.

Sempre più piccola e fragile, specie dopo la perdita dell’amato marito Filippo, l’abbiamo vista quasi accartocciarsi su se stessa e tuttavia fiera come deve essere una regina, si è eretta fino all’ultimo per onorare il suo ruolo.

Un ruolo che ha portato avanti con fierezza e senza cedimenti apparenti  per ben 70 anni superando controversie e problemi non solo socio-politici ma anche familiari. Nulla è mai trapelato dal suo dolce sorriso del dolore personale familiare né delle difficoltà incontrate nella gestione del suo ruolo governativo.

Il mondo intero, attraverso i suoi capi di Stato, riconosce il grande ruolo svolto da questa regina, donna che aveva conquistato la simpatia e l’ammirazione anche delle donne, che vedevano in lei l’esempio della donna capace di avere una felice vita affettiva e un pesante ruolo politico.

 

IL REGNO

 Era il giugno del 1953 e lei aveva solo 26 anni quando si trovò ad essere incoronata nell’abbazia di Westmister e a dover governare 150 milioni di sudditi nel mondo.

Incrollabili  nel tempo da allora il suo rigore e la sua eleganza, anche formale, con i suoi irrinunciabile tailleur, cole pastello, e i suoi cinquemila cappelli, e il suo modo garbato e deciso di relazionarsi.

Fece il suo primo annuncio pubblico a 13 anni, alla BBC quando imperversava la Seconda guerra mondiale, per rassicurare i suoi coetanei e non solo.

Nel 1945 fece la sua prima apparizione pubblica alle Granadier Guards, delle quali era diventata colonnello nel 1944.

A soli 18 anni era “Consigliere di Stato”, ruolo per cui  avrebbe potuto sostituire il padre in caso di morte o incapacità. A 22 anni sposò l’amore della sua vita, Il principe greco Filippo dal quale ebbe Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo.

Fu la prima regina a visitare un paese comunista come la Jugoslavia e, più tardi, la Cina.

Nel 1977 ha festeggiato i 25 anni di regno con il "giubileo d’argento" e quest’anno quello di platino per i suoi settant’anni di regno, dopo aver contratto il covid che l’ha duramente provata e l’ha definitivamente indebolita.

La Brexit del 2019 con l’uscita della Gran Bretagna dall’unione Europea non le era piaciuta poiché riteneva che i valori e le risorse comuni all’Europa fossero un beneficio anche per il suo Paese.

 

LA VITA AFFETTIVA

 La scomparsa, 25 anni fa della moglie del primogenito Carlo, Lady Dina, in un incidente che continua ad alimentare illazioni e dubbi, fu e resta un capitolo nero per Elisabetta II, ma è stata la morte della sua migliore amica un forte dolore e quella dell’amatissimo Filippo nel 2021 un lutto inconsolabile. Eppure ha continuato a fare il suo dovere, sorridente ed affabile come sempre, fino a due giorni prima della sua morte, quando ha incontrato la nuova premier.

Gli ultimi due anni l’hanno comunque indebolita anche nel morale: tra le implicazioni del figlio minore Andrea nell'affare Epstein, la "fuga" del nipote prediletto Harry in America e le accuse di razzismo mosse nei confronti della sua famiglia.

Ma la granitica sovrana è andata avanti nonostante tutto - l'età, il dolore di vedere la famiglia divisa, le pressioni perché abdicasse a favore di un figlio che invecchiava nell'infinita attesa della corona - perfino con il sorriso sulle labbra.

Sembra che solo una brutta caduta abbia segnato la fine dell’inossidabile Elisabetta che, comunque, resterà nella storia e nella nostra memoria .

 

Ecco una poesia che la rappresenta:

 

 Un impareggiabile  sorriso

 

Dicono che l’anima s’invola quando

comprende  che è giunta per lei l’ ora…

Piange allora il cielo di Londra  quando

capisce che il “London bridge is down”

che s’è spento  oramai l’impareggiabile sorriso

di una piccola regina che da sempre è stata

guida e riferimento e che ha mostrato

come non si deve mai del tutto disperare

perché la barca in mezzo al mare trova

un approdo e si può salvare nel fortunale

e che  alla speranza si deve appellare.

Lei ha affidato alle nuvole i suoi dolori

coprendo i suoi lividi con i colori

d’un impareggiabile sorriso che era

arcobaleno dopo i temporali della vita

mentre  con la mano scriveva la storia.

Solo il tempo ha potuto spengere

Il suo essere faro a segnare la rotta

di  inquieti naviganti nell’oceano

delle contraddizioni e delle controversie.

  

 

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Info Autore
Gabriella Paci
Author: Gabriella Paci
Biografia:
Laureata in storia e filosofia presso l’Università degli studi di Firenze, Gabriella Paci ha sempre vissuto ad Arezzo, dove ha svolto con passione l’insegnamento delle lettere presso un istituto superiore della città. Appassionata di viaggi e di letture, ha da sempre l’inclinazione ad osservare la realtà ed ascoltare la sua voce interiore. Nella certezza che inquietudini, passioni, emozioni e sogni sono propri dell’itinerario esistenziale di ognuno, e dunque universali, ha voluto e vuole condividere le sue poesie con gli altri. Ha pubblicato quattro libri di poesie: “Lo sguardo oltre…”, edito da Aletti nel 2015, “Onde mosse”, edito da Effigi nel 2017, “Le parole dell’inquietudine”, edito da Luoghinteriori nel 2019 “Sfogliando il tempo”.ediz Helicon 2021. Grazie anche ai numerosissimi e prestigiosi premi di carattere nazionale e internazionale ricevuti sia per le poesie singole che per i libri editi quali,per citarne solo alcuni tra i tanti,” Michelangelo; “Quasimodo”; “Buongiorno Alda” “Città di Varallo”, “Premio internazionale “Poeta dell’anno” di Milano, Premio Atlantide ecc. per un totale che supera ampiamente il centinaio, ha rafforzato la sua volontà di condividere emozioni e sentimenti con gli altri continuando nella sua attività di scrittura. Le sue poesie sono presenti in molte antologie, e sul giornale on line “Alessandria today news”. Ha pubblicato in riviste quali “Luogos” del Giglio blu di Firenze e “Buonasera Taranto”ed “Euterpe”. Fa parte dell’associazione “Wiki poesia” e di “Poetas du mundo” ed è presente sul blog “poetry factoy” “e Italian poetry”
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