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di Annamaria Emilia Verre

 A fianco di un grande Uomo come lo è stato il Giudice Paolo Borsellino, non poteva che esserci una grande Donna: Agnese. Una donna che non ha mai smesso di lottare, nonostante quella battaglia le abbia portato via la cosa più preziosa: l’Amore.

Questa è la storia della Signora Agnese Piraino Leto, moglie del Giudice Paolo Borsellino.

Agnese nasce a Palermo nel 1941, figlia dell’allora Presidente del Tribunale della città. Conosce e si innamora del giovane e coraggioso Magistrato Paolo Borsellino. Un amore forte, intenso, avvalorato dagli stessi ideali. Il 23 Dicembre 1968 convolarono a nozze e da quel matrimonio nacquero tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta …  Poi, quel  19 luglio 1992, l’ultimo pranzo, l’ultimo bacio e Paolo si recò con la sua scorta in Via D’Amelio e non fece più ritorno. Il resto è storia.

Durante tutte le lotte del Giudice Borsellino, Agnese restò al suo fianco, supportandolo con estrema dolcezza, anche quando subentrò la dilaniante consapevolezza che il marito fosse finito nel mirino dell’associazione.  Di tutte le scelte coraggiose, la più esemplare fu proprio quella di accettare, per amore di Paolo, la sua stessa morte. Nonostante un dolore troppo grande da sopportare  non smise mai di portare avanti l’ideale di suo marito. Anzi! Per lui continuò a sperare e a lottare per la voglia di giustizia e verità, facendolo con riservatezza ed eleganza. Adottando un atteggiamento di grande riserbo, insieme ai figli, limitandosi a presenziare a poche cerimonie pubbliche e commemorative.

Agnese si spense il 5 Maggio del 2013, a seguito di una lunga malattia, stringendo fra le mani la foto dell’amato Paolo.  Due anni prima espose la sua vita in una emozionante biografia “ Ti racconterò tutte le storie che potrò” portata alla luce dalla penna del giornalista Salvo Palazzolo. Un libro carico d’amore, una sorta di “testamento sentimentale”, un vero e proprio dono per tutti coloro che, attraverso quelle parole, sono riusciti a vedere quel “ sole bellissimo che entra nelle finestre di casa nostra”. Scrisse Manfredi BorsellinoCara mamma, ci hai fatto un gran bel regalo, in parte anche inaspettato {…} . Neanche noi figli conoscevamo tutti gli aneddoti e le confidenze che - stupendoci – ci hai voluto lasciare in questo racconto: non sono una biografia, una raccolta di testimonianze o una ricostruzione storica di eventi più o meno noti. Queste pagine sono molto di più: il tuo ultimo atto di amore verso papà, anzi sono la vostra storia d’amore”.

Nel 29esimo anniversario della morte del Giudice Borsellino vogliamo ricordarlo con la bellissima lettera scritta, nel suo ricordo, proprio da Agnese per ringraziarlo di tutto quello che è stato: un padre e un marito meraviglioso, un fedelissimo servitore dello Stato, un modello esemplare di cittadino italiano, un uomo saggio e puro.

Caro Paolo, da 20 lunghi anni hai lasciato questa terra per raggiungere il Regno dei Cieli, un periodo in cui ho versato lacrime amare; mentre la bocca sorrideva, il cuore piangeva, senza capire, stupita, smarrita, cercando di sapere. Mi conforta oggi possedere tre preziosi  gioielli: Lucia, Manfredi , Fiammetta; simboli di saggezza, purezza, amore, posseggono quell’amore che tu hai saputo spargere intorno a te, caro Paolo, diventando immortale. Hai lasciato una bella eredità, oggi raccolta dai ragazzi di tutta Italia; ho idealmente adottato tanti altri figli, uniti dal tuo ricordo dal nord al sud – non siamo soli.  Desidero ricordare: sei stato un padre ed un marito meraviglioso, sei stato un fedele, sì un fedelissimo servitore dello Stato, un modello esemplare di cittadino italiano, resti per noi un grande uomo perché dinanzi alla morte annunciata hai donato senza proteggerti ed essere protetto il bene più grande, ‘la vita’ , sicuro di redimere con la tua morte chi aveva perduto la dignità di uomo e di scuotere le coscienze. Quanta  gente hai convertito!!!  Non dimentico: hai chiesto la Comunione presso il palazzo di giustizia la vigilia del viaggio verso l’Eternità, viaggio intrapreso con celestiale serenità, portando con te gli occhi intrisi di limpidezza, uno sguardo col sorriso da fanciullo che noi non dimenticheremo mai. In questo ventesimo anniversario ti prego di proteggere ed aiutare tutti i giovani sui quali hai sempre riservato tutte le tue speranze e meritevoli di trovare una degna collocazione nel mondo del lavoro. Dicevi :‘Siete il nostro futuro, dovete utilizzare i talenti che possedete, non arrendetevi di fronte alle difficoltà’. Sento ancora la tua voce con questa espressioni  che trasmettono coraggio, gioia di vivere, ottimismo. Hai posseduto la volontà di dare sempre il meglio di te stesso. Con questi ricordi tutti ti diciamo ‘grazie Paolo’. “

 

 

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Info Autore
Annamaria Emilia Verre
Author: Annamaria Emilia Verre
Biografia:
Annamaria Emilia Verre, libero professionista, vive a Rende (Cosenza). Ama la musica, il teatro e la lettura. BREVE CURRICULUM: Master in giustizia minorile, esecuzione penale, giustizia riparativa e solidarietà sociale con la Giunty Academy; attestato in Minori stranieri non accompagnati; tutela volontaria; accoglienza e inclusione presso la Cittadella regionale (Cz); attestato in Tutela contro la tratta di persone e i minori non accompagnati; tutela giuridica e sociale (Cs); seminario in Minori e nuove tecnologie (università di Bergamo). E-mail: annaverre@yahoo.it
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