BRIANZA / Il plurilinguismo di Anna Montanaro
di Arianna Di Presa
Il plurilinguismo di Anna Montanaro
Nel presente articolo intendo evidenziare il notevole percorso d’arte di Anna Montanaro.
Classe 1981, Anna Montanaro possiede una formazione artistica permanente, che sfocia in un plurilinguismo articolato in sfumature anagogiche, antropologiche, socialmente forti ed evolutive. L’artista acquisisce numerosi riconoscimenti che la conducono presso esposizioni nazionali ed internazionali.
La sua capacità pittorica e fotografica è riconoscibile nell’immediatezza, dall’espressività ancestrale e onirica delle raffigurazioni ,che trasportano i fruitori all’interno di un mondo onirico, sospeso tra la realtà quotidiana e l’aldilà, dove la trasmutazione dell’anima risuona quieta e veloce nell’andatura odierna.
Ogni sfumatura è dunque, un millesimo di tempo da catturare nella sua sorprendente voracità, dove tutto risuona senza musica cadendo in un magico silenzio compositivo, che avvia un percorso orchestrale e lirico da profumare tramite divergenze prospettiche e lievi pause danzati , sfiorate con dovuta sinuosità.
La caratteristica fondante è il suo plurilinguismo universale dotato di una mimesi indissolubile, con le percezioni cosmiche nelle forme umane e sovraumane, articolate in perfetti specchi geometrici divenuti frammenti, entro i quali dialogare secondo numerose accezioni e interpretazioni, come se ci fosse una progressione e una rigenerazione del mondo visibile trasformatosi in perenni visioni che creano continuative connessioni. In tal senso, la parola è sempre un nuovo incipit, che induce una primordiale introduzione al senso latente dell’emotività reso veritiero di essenza propria.
Non siamo numeri
bensì anime compiute
d’eterno senso
nella perennità
di un misterioso cammino.