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Lettera aperta del gruppo di minoranza “ADESSO Colosimi” al prefetto di Cosenza, dott.ssa Vittoria Ciaramella, all’indomani del consiglio comunale d’insediamento. Durante l’assise, il sindaco rieeletto, Giovanni Lucia, nel suo discorso di ringraziamento alla cittadinanza, ha affermato: «Apro l’intervento con una frase di don Luigi Sturzo, era antifascista, io sono fascista ma amo parlare di lui».

Da qui la netta presa di posizione del gruppo di minoranza e la richiesta che “il sindaco Lucia venga richiamato al rispetto dei valori costituzionali e democratici”.

Pronta la replica del primo cittadino, che non manda giù il riferimento all'antifascismo: «Che bisogno c'era? È stato come accusare me e tutti i cittadini che mi hanno votato, di essere fascisti. A Colosimi, se non sei di sinistra devi essere per forza di destra. La mia – conclude il sindaco – è stata una semplice battuta, nata dal fatto che l'altro candidato a sindaco aveva definito i suoi elettori antifascisti»

Riportiamo di seguito la lettera della minoranza al prefetto di Cosenza:

«Ci rivolgiamo a Lei. e a tutti i lettori, per evidenziare un fatto increscioso e al limite dell’assurdo, avvenuto durante l’insediamento del nuovo Consiglio comunale del Comune di Colosimi (CS).

Terminato il giuramento e indossata la fascia tricolore, il Sindaco neoletto, Giovanni Lucia si è apprestato a tenere un discorso di ringraziamento verso la cittadinanza dicendo: “Apro l’intervento con una frase di don Luigi Sturzo, era antifascista, io sono fascista ma amo parlare di lui” – il tutto seguito da un applauso roboante e da urla di approvazione da parte di alcuni dei presenti e di alcuni consiglieri comunali di maggioranza. Un inizio che ci ha lasciati senza parole, dal punto di vista culturale più che politico. Un evento spregevole che pensiamo ci debba lasciare delle attente riflessioni:- È possibile che un Sindaco, nelle vesti di alto rappresentante delle istituzioni repubblicane dell’Italia antifascista, possa permettersi di pronunciare queste vergognose parole?

- È possibile che il nostro Paese possa accettare di passare sopra a così tanta indifferenza su un tema che ha segnato la nostra storia e il modo di vivere di tante persone?

- È possibile che ci sia così poco rispetto per i nostri partigiani e le nostre partigiane che hanno lottato per la libertà di ognuno di noi?

Questi sono gli interrogativi che ci siamo posti mentre chiedevamo di mettere agli atti del Consiglio quelle assurde parole, mentre qualcuno dei presenti ci scherniva e ci urlava contro di “alzare il livello, volare alto”. Come se l’antifascismo fosse un pretestuoso argomento di battaglia politica. Questa per noi è la cosa più inaccettabile: la lotta dura al fascismo è esattamente quella grandiosa arma che ha permesso ad ogni ragazzo e ragazza del nostro Paese di poter sognare e volare alto. Nello studio, nel lavoro, nella libertà di espressione (che oggi, grazie all’antifascismo, diamo per scontata) e in tutto il resto, in ogni briciola e in ogni angolo delle nostre vite dovremmo ricordarci con rispetto che sul fascismo non ci devono essere in alcun modo divisioni politiche. Che ogni istituzione di questa Repubblica debba avere la serenità di dichiararsi orgogliosamente antifascista. 

Non crediamo che sia possibile ammettere anche delle battute, degli scherzi sul tema, soprattutto se si parla con il tricolore sul petto e nella sede che è espressione massima della democrazia di un paese (anche il più piccolo). Portare il tricolore è un onore grandissimo e va fatto con la massima attenzione e cura; ma è anche e soprattutto l’onere di rappresentare in tutto e per tutto la fatica, la forza, la lotta della costruzione di un’Italia assolutamente antifascista.

Ci rivolgiamo, quindi, a Lei con queste riflessioni perché si intervenga nel minor tempo possibile per ristabilire il senso dell’equilibrio, della razionalità, della cultura e DEL RISPETTO DEMOCRATICO e quella funzione educativa che le istituzioni devono mantenere nella società.

CHIEDIAMO, quindi CHE IL SINDACO LUCIA VENGA RICHIAMATO AL RISPETTO DEI VALORI

COSTITUZIONALI E DEMOCRATICI.

Certi di una positiva accoglienza e fiduciosi di un SUO intervento, porgiamo cordiali e rispettosi saluti».

 

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