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di Giovanni Macrì

Tragedia della disperazione

È accaduto a Misterbianco, nel catanese. La donna, Anna Maria Geraci, una quarantenne, già madre di un altro bambino di 7 anni, in un raptus di follia ha lanciato nel nulla, facendole fare un volo di 12 metri, la propria figlia dal terrazzo di casa sita in via Marchese 93/A nel centro del comune siciliano. È morta così una bambina di sette mesi. Soccorsa prima dai passanti e poi dai sanitari del 118, la bimba non è sopravvissuta alle lesioni: il trasferimento in ospedale è stato inutile.

Secondo quanto trapela la donna aveva problemi psicologici, aggravati da una “depressione post partum” e per questo motivo era seguita da un amministratore di sostegno dei Servizi sociali del Comune e dal dipartimento di Salute mentale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania. La 40enne, dopo il parto della bimba, era stata anche sottoposta a due trattamenti sanitari obbligatori.

In casa, oltre al compagno e l’altro figlio, vivevano anche la suocera e la cognata, presenti proprio per non lasciarla da sola con la bimba. La donna, intorno alle 13:30 della giornata di ieri, 30 aprile, avrebbe preso la piccola, sarebbe salita al terzo piano dello stabile di proprietà della famiglia e l'avrebbe lanciata nel vuoto.

Sentendo le urla, il compagno della donna, si è precipitato in strada e, vendendo la piccola riversa a terra in una pozza di sangue, dopo aver tentato inutilmente di soccorrerla, è stato colto da malore.

Il sindaco di Misterbianco, dott. Marco Corsaro, intervenuto sulla zona della tragedia, intervistato, ha detto: "Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di grande dolore!”, annullando, al contempo, tutti gli eventi comunali in programma oggi.

Sulla vicenda indagano i carabinieri, che hanno raccolto le testimonianze di familiari e vicini di casa. Sembra che tutti conoscessero le difficoltà psicologiche della donna. La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta per fare piena luce sull’accaduto.

Già Schopenhauer (1819) scriveva come la tragedia stessa fosse il riflesso del "dolore indicibile, il lamento dell'umanità, il trionfo del male, il dominio sprezzante del caso, e la caduta irrimediabile del giusto e dell'innocente"... ossia una forma d'espressione di protesta da parte dell'uomo che inevitabilmente soccombe al proprio destino ineluttabile.

Foto Web

 

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Info Autore
Giovanni Macrì
Author: Giovanni Macrì
Biografia:
Medico chirurgo-odontoiatra in Barcellona Pozzo di Gotto (ME) dal 1982 dove vivo. Ho 65 anni e la passione per la scrittura è nata dal momento che ho voluto mettere nero su bianco parlando della “risurrezione” di mia figlia dall’incidente che l’ha resa paraplegica a soli 22 anni. Da quel primo mio sentito progetto ho continuato senza mai fermarmi trovando nello scrivere la mia “catarsi”. Affrontando temi sociali. Elaborando favole, romanzi horror, d’amore e polizieschi. Non disdegnando la poesia in lingua italiana e siciliana, e completando il tutto con l’hobby della fotografia. Al momento ho 12 pubblicazioni con varie case editrici.
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