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di Monica Vendrame

Il caro bolletta è una morsa dolorosa che costringe le attività commerciali (e non)  a fare i conti con rincari paurosi e a farli quadrare.

Ed è di queste ore la notizia di una maxi bolletta, esattamente di 83.318,08 euro, per un mese di fornitura di energia elettrica, addebitata a Davide Bellitteri, un imprenditore di Marsala, titolare della struttura ricettiva “Villa Carlo Resort”.

A raccontarci di questa spiacevole sorpresa è lo stesso Davide che per lo choc ha avuto un malore ed è dovuto ricorrere alle cure sanitarie: «Non vedevo più nulla. Non avevo mai provato una sensazione del genere. Ringrazio i sanitari dell'ospedale Paolo Borsellino che mi hanno assistito e in particolare il dottore Schifano che mi ha somministrato delle gocce e mi ha tenuto per sei ore in osservazione » ed  ancora si sfoga: «La precedente bolletta – dice Bellitteri – era pari quasi a 9 mila euro, adesso questa, impossibile poter far fronte a quasi 100 mila euro nel giro di un bimestre. Non si può addebitare un costo così a una attività, una cifra del genere è impensabile. Dal primo ottobre chiuderemo. In inverno con i riscaldamenti per noi sarebbe insostenibile continuare. Per cosa lavoriamo? Saranno mesi durissimi per tutti, imprenditori e dipendenti, immagino saranno a rischio anche le tredicesime se non si prenderanno provvedimenti immediati».

Ma vediamo nel dettaglio la bolletta, la cui data di pagamento è il 6 ottobre. A far alzare i costi da sostenere sono stati il trasporto e la collocazione di un nuovo contatore dopo che il precedente, a causa di un incendio, era andato distrutto. Il fornitore per questo servizio ha chiesto ben 60 mila euro, ai quali sono stati aggiunti 15 mila euro per l’Iva + gli oneri mensili relativi alla fornitura.

La cifra esorbitante della fattura, che ha superato ogni previsione, ha spinto l’imprenditore a dare mandato ai suoi legali per capire se si sia trattato di un errore. In caso contrario è intenzionato a sospendere l’attività, con grande preoccupazione dei suoi dipendenti che vedono prospettarsi l’ipotesi della disoccupazione.

I negozi della Sicilia si preparano intanto alla serrata contro il caro bollette. Il presidente di Confcommercio, Gianluca Manenti, sta organizzando un incontro con Confindustria e spiega: «Siamo di fronte all'immobilismo della politica che non riesce a trovare una soluzione per le imprese e le famiglie. Molti negozi sono costretti a chiudere alcuni settori, come le gelaterie. L'alternativa al caro bollette è la chiusura. Attendiamo altri due giorni, incontreremo anche Confindustria, poi faremo azioni eclatanti di protesta, fino alla serrata generale dei negozi".

 Il caro energia si sta facendo parecchio sentire. Dal commercio all’industria, piccole-medie e grandi aziende, l’aumento incontrollato di gas e luce sta mettendo in ginocchio interi settori economici. E lo scenario è drammatico. Si sono già registrati incrementi delle bollette dell’870% ed è evidente che sono valori insostenibili. Il sistema non può reggere molto, c’è già qualche impresa che non ha riaperto, altre che stanno pensando di fermare in parte l’attività. Il “Made in Italy” in questo caso rischia molto.

Bollette da capogiro anche per le imprese dell’agro-alimentare, costrette a concentrare la produzione tra luglio e settembre, nel pieno dell’ultima ondata di rincari. Il titolare di un’azienda conserviera, Francesco Franzese, denuncia: “L’ultima bolletta del gas ricevuta,  periodo di riferimento luglio, mese in cui abbiamo lavorato circa 15 giorni, ammonta a 978.618 euro, rispetto ai 120.432 dello scorso anno. In 15 giorni si può dire che tutto l’utile dell’anno precedente è stato eroso. L’unica chance che abbiamo è quella di alzare i prezzi, questo per tutelare l’azienda, i lavoratori e la filiera agricola”.

Non se la passano bene neanche i commercianti, baristi, albergatori e ristoratori di mezza Italia. E così molti, in segno di protesta, hanno deciso di esporre le bollette in vetrina.

Pesano le bollette anche per le famiglie, dai 200 euro di media, per quei consumi sui quali ha inciso l’utilizzo di impianti di aria condizionata, si è passati anche a 700 euro.

Si spera che non vengano aumentati i prezzi per non farli gravare sul consumatore finale. Sappiamo tutti che non è la soluzione giusta. Si attendono interventi massicci e incisivi da parte dello Stato, con aiuti concreti il prima possibile.

 Quando? Già da DOMANI.

 

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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vivo a Pegli (Genova). Sono vicepresidente dell'Associazione culturale "Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura" e promuovo eventi culturali. Sono redattrice del quotidiano online "La voce agli italiani" e collaboro con il periodico "La voce del Savuto". Amo il teatro e la lettura.
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