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In Italia le persone che soffrono di problemi alla tiroide sono circa 6 milioni , maggiormente colpita è la popolazione femminile in età fertile, tra i 25 e i 50 anni.

La prevenzione è di fondamentale importanza per intervenire in modo mirato. Paolo Miccoli, direttore del Dipartimento di chirurgia generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria pisana, centro di eccellenza per studio della tiroide, spiega come i cittadini con una semplice visita possano venire a conoscenza di eventuali malattie della ghiandola che spesso non vengono riconosciuti poichè asintomatici o con manifestazioni comuni ad altre patologie. La tiroide è una ghiandola che si trova della parte anteriore del collo e produce due ormoni, detti T3 e T4, di fondamentale importanza per una buona salute, sia fisica che mentale. Essi infatti regolano il metabolismo corporeo: battito cardiaco, massa muscolare e peso, vista, tasso colesterolo ed altre innumerevoli funzioni. Le malattie della tiroide più frequenti sono dovute ad alterazioni del numero di ormoni tiroidei prodotti. L’ ipotiroidismo, la sindrome più comune, si verifica quando la ghiandola non riesce a produrre la giusta quantità di ormoni, le cause sono molteplici e la più nota è la tiroidite di Hashimoto, malattia autoimmune in cui il sistema immunitario distrugge le cellule tiroidee. I sintomi sono vari, aumento di peso, stanchezza, spossatezza fisica generale, depressione, attacchi d'ansia e attacchi di panico, intolleranza al freddo, nelle donne, disturbi del ciclo mestruale; ma la diagnosi effettiva si ha con il test del TSH che consente di diagnosticare la patologia nella sua fase iniziale. Al contrario nell’ipertiroidismo gli ormoni sono prodotti in eccesso; i sintomi sono speculari all’ipotiroidismo. Perdita di peso, intolleranza al caldo, irregolarità mestruali e aumento della frequenza cardiaca, irritabilità, apatia. Nella maggior parte dei casi per regolarizzare la funzionalità ghiandolare basta una semplice compressa, solo un piccola parte richiede l’intervento del chirurgo.” Quando serve il bisturi” – afferma lo specialista – “il ricorso a nuove tecniche e tecnologie consente di ridurre al minimo l’incisione e, quindi, la cicatrice sul collo oltre che limitare al massimo i rischi per le corde vocali” . Sempre più frequente, specialmente tra le donne, è la nascita di noduli tiroidei: a volte si tratta di semplici cisti, nel 90 - 95% dei casi sono benigni e spesso asintomatici, mentre in altri casi danno vita a tumori maligni di vario tipo. Secondo gli ultimi dati, i casi di tumori alla tiroide sono raddoppiati nell’ultimo ventennio, ma per fortuna questa neoplasia è tra quelle meno insidiose, la sopravvivenza a dieci anni è infatti del 95%.
Resta comunque sempre valido il consiglio di non abbassare la guardia perché stroncare un piccolo tumore sul nascere è sempre più facile che fare i conti con lesioni estese.

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