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Una volta c'erano gli odori di ottobre:

quello della cartella nuova, dell'astuccio con tutti i colori, della scatolina di latta contenete le dodici matite colorate con l'immagine di Giotto, un ragazzetto che disegnava sulla parete di un masso.

C’era anche il  barattolino della colla Coccoina, che profumava di mandorle, con dentro un pennellino che inevitabilmente si appiccicava. E, poi, non mancavano il sussidiario e il libro di lettura che qualcuno foderava con la carta da regalo o con le copertine  di plastica spesse,  acquistate dal cartolaio.

E ancora: i quadernini (due o tre), più quello grosso per la bella copia, le penne bic (blu e rossa) e quelle con il tic tac.

Il  panino comprato nella bottega sotto casa, avvolto in quella carta scura e sottile che il bottegaio teneva sul bancone.

Era un bel profumo quello di ottobre che metteva un po' d'ansia, anche per il grembiulino nero a maniche lunghe, ancora rigido e inamidato, che non aveva ancora preso confidenza con l'età dei proprietari ..e con un fiocco bianco sempre in movimento, indossato già dal primo giorno di scuola.

Il primo ottobre era l'inizio di qualcosa che durava un anno.

I genitori raramente accompagnavano i figli a scuola, i figli venivano affidati allo sguardo vigile dei fratelli più grandi o dei figli dei vicini di casa.

I figli facevano i figli, avevano un piccolo cuore  che batteva sotto al grembiulino nero e affrontavano da soli quel mondo sconosciuto: la maestra, i bidelli, il direttore, ossia l'uomo misterioso  che quasi mai si incontrava e che sarebbe stato il giudice e punitore di quei casi particolari.

I pavimenti del lungo corridoio tirati a lucido, le cartine dell'Italia e la foto del Presidente separati da un Crocefisso.

E in prima elementare, sulla parete sopra la fila degli appendiabiti, le letterine dell'alfabeto con i disegni colorati.

Era il primo di ottobre, cominciava la scuola, la data era identica per tutti.

L'Italia era, allora, una Repubblica fondata sul lavoro, da nord a sud, isole comprese.

Eravamo tutti in fila, con l'odore di ottobre nella cartella, con l'ansia di chi comincia una cosa nuova, con la ricerca del compagnetto di banco, in tutta Italia, alle 8,30 suonava la campanella.

 Nell'aria c'era l'odore di ottobre...ed era bellissimo!!

 (M.C.M)

 

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