Conosciamo la pittrice Giusy Pistritto, in arte G.Alongi.
Ciao Giusi. Benvenuta al giornale “La voce agli italiani”. Grazie per la tua disponibilità.
Tu sei una ritrattista, ti occupi di iperrealismo.
Si, sono una ritrattista, mi occupo di iperrealismo in cerca di molteplici aspetti figurati. Cerco e catturo, come in una fotografia, l'immagine e l'attimo di quel momento: la gioia o la tristezza, lo stato d’animo delle persone in quel momento.
Quando hai iniziato a dipingere?
Ho iniziato a dipingere in tenera età. Avevo circa dieci anni. Ho frequentato le scuole elementari dalle Suore Orsoline a Siracusa. Il mio primo disegno è stato una figura di cartone animato di Walt Disney "Paperino” e vinsi un’intera Enciclopedia, "Il Milione"! Un'emozione ancora oggi, come se fosse ieri… "Indimenticabile"!
Chi o cosa ispira la tua arte?
Ispira la mia arte tutto ciò che mi circonda. Catturo, oltre l'immagine di una persona, anche una stupenda farfalla leggiadra, in ricordo di mia madre (adottiva, fortemente desiderata), che mi sostiene quotidianamente dopo la sua scomparsa... E tanti altri soggetti, cercando scrupolosamente e minuziosamente particolari e bellezza...
Qual è il dipinto che più ti piace?
Non ho un dipinto che a me piace di più. La maggior parte delle mie opere, personalmente, mi emozionano, chi più o chi meno. Semplicemente, quando ho finito l'opera mi sento rilassata e soddisfatta.
Sei amica del soprano Maria Grazia Tringale e a lei hai dedicato alcune tue opere. Raccontaci qualcosa…
Ho conosciuto la meravigliosa e dolcissima Maria Grazia Tringale in un momento delicatissimo della mia vita. Dopo la trombosi alla vena porta e all'asse mesenterica, i medici mi dissero che avevo pochissime ore di vita. Quasi due mesi di ricovero. Rassegnata, in quel letto d'ospedale, aspettavo senza nessuna reazione, né paura, il passaggio dall'altra parte. In attesa di quelle infinite ore, aspettando pazientemente, ricordo che per tre giorni e tre notti ho sentito un canto soave, lirico, un coro, come si sente in chiesa. Questo canto nessuno lo sentiva, nemmeno mio marito, mio figlio e i presenti in camera con me. La cosa mi fece preoccupare, pensando che fosse un mio pensiero. Ma dopo tre giorni non sentì più nulla. Lo dissi così al medico, la Dottoressa Tine' del reparto, che mi rispose, sorridendo, che io ero circondata da Angeli e che ero fuori pericolo...
Un giorno, dopo che uscii dall'ospedale, mi collegai su Facebook e vidi, per puro caso, l'immagine di Maria Grazia Tringale. La sentii cantare ed ho riconosciuto la sua delicatissima e dolcissima voce Soave " AVE MARIA"! Iniziai a piangere e, quasi sconvolta, mi ricordai immediatamente di quei lunghissimi e interminabili giorni. Collegai tutto e qualcosa mi spinse a cercarla. Capii che lei era il mio "ANGELO", la figura che aveva salvato la mia "VITA"!
Dopo, quindi, una scrupolosa ricerca di questa ragazza dolcissima, le inviai l'amicizia e lei accettò immediatamente. Da lì è nata la nostra grandissima e meravigliosa amicizia. Iniziai a disegnare il suo viso, fortemente desiderato e voluto. I suoi lineamenti, ogni centimetro... Ogni sua espressione e parola nel suo sguardo, che manifestava dentro il mio cuore. Sì, perché stiamo parlando del mio "ANGELO ", la persona che, costantemente, mi sorregge, soprattutto nei momenti più fragili.
Grazie Giusy per questa intervista!
Grazie a voi.
