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La Redazione

Mio padre la mia guida è un testo attraverso cui l'autore, Salvatore Nardi, ripercorre la vita e gli insegnamenti del padre Carlo, prematuramente scomparso nel 1988. Consigliere Comunale, Assessore Comunità Montana, Funzionario dell'E.P.A.C.A. (Patronato della Coldiretti), Giudice Popolare, componente Comitato di beneficenza pubblica presso la Prefettura, Carlo Nardi ha sempre vissuto all'insegna dei valori cristiani, l'onestà, la solidarietà, il rispetto verso il prossimo, l'attenzione per i più deboli.

Emerge così il ritratto di un uomo innamorato della famiglia e della sua terra, impegnato politicamente ma senza mai demonizzare l'avversario, consapevole dell'importanza dell'educazione dei figli. I ricordi di chi l'ha conosciuto, e i riconoscimenti alla memoria conferitigli nel corso degli anni, testimoniano l'affetto che sapeva suscitare nelle persone. A trent'anni dalla morte, nel 2018, Salvatore Nardi aveva già pubblicato un opuscolo in memoria del padre, al quale nel 2020 è stato anche dedicato uno slargo nella sua città natale, Mendicino.
Un testo che certamente fornisce ai giovani studenti una testimonianza, un esempio concreto di una vita all'insegna della legalità e della solidarietà.
Un esempio di vita all'insegna della legalità, della giustizia sociale e dell'etica, ricordando anche quanto detto dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Sua Ecc.za Rev.ma Card. Gualtiero Bassetti, nella lettera ( riportata nel libro) indirizzata alla madre dell'autore:
".....Il modo in cui suo marito ha esercitato i molti incarichi lavorativi e pubblici, a servizio della sua comunità, può insegnare moltissimo alle giovani generazioni e a tutta la nostra Italia. Anche il suo ruolo esemplare all'interno della vostra famiglia, testimoniato dalle belle pubblicazioni, non resta nel privato, ma é di incitamento e sprone per tutti e in particolare per le famiglie: una pedagogia oggi più che mai necessaria.....".
E ricordando soprattutto quanto detto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella lettera ( nel libro la foto della lettera originale) scritta a penna, di proprio pugno, alla madre dell'autore:
Gentile Signora, La ringrazio molto per la Sua lettera, per l’opuscolo e il materiale che ricorda così bene Suo marito, Carlo Nardi. Le testimonianze raccolte e manifestate concorrono con efficacia a sottolineare la riconoscenza per la figura di Suo marito e per il servizio da lui reso alla sua comunità territoriale. Le invio un saluto di fervida cordialità con gli auguri migliori. Sergio Mattarella”.

 

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