Colors: Yellow Color

 

di Nicoletta Toselli

 

La 75ª edizione del Festival di Sanremo ha aperto i battenti con una prima serata ricca di emozioni, ospiti di rilievo e performance di grande impatto. Il Teatro Ariston ha accolto il pubblico con un’atmosfera elettrizzante, mentre sul palco Carlo Conti, alla guida della kermesse, ha dato il via alla competizione musicale insieme ai co-conduttori Antonella Clerici e Gerry Scotti.

 

di Stefano Dentice

 

Cantante vulcanica, profondamente sensibile, eclettica, dalla grande sensualità timbrica, Petra Magoni è una fra le artiste italiane più complete e affermate degli ultimi vent’anni, nonché fortemente provocatoria. Il suo magnetismo scenico conquista e incanta il pubblico di tutto il mondo da circa trent’anni, grazie al suo pathos, al sottile senso dell’ironia e a un’innata creatività che la contraddistingue. Venerdì 14 febbraio alle 21:00, presso il Teatro Massimo di Pescara, sarà impegnata in concerto al fianco di Andrea Dindo, eccellente pianista e fine direttore d’orchestra, nel progetto Petra canta Brecht – Omaggio a Milva, uno spettacolo incentrato sui testi del poeta tedesco Bertolt Brecht, con musiche di Kurt Weill, volto a condannare la società di quel tempo in cui i valori morali erano totalmente assenti, dove la violenza inaudita era all’ordine del giorno. La cantante toscana racconta la gestazione e descrive i tratti distintivi di questo progetto così toccante.

 

di  Stefano Dentice

 

Affettuoso, generoso, sensibile, simpatico, ironico. Giovanni Sanguineti, brillante bassista, contrabbassista jazz e raffinato compositore, era questo. E molto di più. Purtroppo è venuto a mancare troppo presto.

Nel corso della sua carriera ha condiviso palco e studio di registrazione al fianco di numerosi jazzisti di statura nazionale e mondiale come Ed Thigpen, David Hazeltine, Grant Stewart, Jesse Davis, Bobby Durham, Garrison Fewell, Shawnn Monteiro, Javier Girotto, Renato Sellani, Gianni Basso, Riccardo Zegna, Alessio Menconi, solo per menzionarne alcuni. Oltre a essere profondamente legato alla tradizione jazzistica, in particolare al bebop e all’hard bop, era un musicista curioso, incline a esplorare territori stilistici diversi. Da sideman era sempre pronto a mettersi al servizio dei suoi partner musicali proprio per il bene della musica, accompagnandoli con garbo, eleganza, umiltà e immenso rispetto. Da compositore, invece, i suoi brani sono intrisi di cantabilità, senso melodico, finezza armonica, sostanza comunicativa.

Giovanni Sanguineti se n’è andato in punta di piedi, come nel suo stile, senza far rumore, senza clamore, come quando calcava i palchi per affiancare tantissimi giganti del jazz. Di lui mancherà soprattutto l’umanità, quell’umanità che trasmetteva in note attraverso le quattro corde del suo contrabbasso; inseparabile compagno di vita. Strumento con cui si è raccontato e descritto per oltre vent’anni in Italia e all’estero. Con candore, gioia, con quella sua anima soulful che brillava di autenticità.

Buon viaggio verso l’Alto, Giovanni.

 

 

 

 


“Dedico il successo a mia madre…”

 

di  Omar Falvo

 

Calabrese, una voce letteralmente angelica, un talento raffinato, una passione smisurata per le mille sfaccettature del canto, parliamo della cantautrice Antea. Con la sua grinta, con una voce degna di nota, con la sua dolcezza, plasma melodie affascinanti. Una laurea al Saint Louis College of Music di Roma con il massimo dei voti, in attivo partecipazioni a Kermesse musicali di altissimo livello del panorama internazionale.