di Stefano Dentice
Più che il sipario è calato un velo funebre sulla settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo che, purtroppo, ha sancito la morte della canzone italiana.
Ha vinto Angelina Mango con La Noia, un brano che sta proprio alla canzone italiana per antonomasia come la senape sta alla millefoglie. La figlia di Pino Mango si è aggiudicata anche il premio della sala stampa “Lucio Dalla” e il premio “Giancarlo Bigazzi” come “Miglior Composizione Musicale” assegnatole dall’orchestra del Festival di Sanremo.
A Loredana Bertè (Pazza), invece, il premio della critica “Mia Martini”, mentre Fiorella Mannoia (Mariposa) ha vinto il “Sergio Bardotti” come “Miglior Testo” conferitole dalla commissione musicale. A scanso di equivoci, la vera ingiustizia artistica è sia la vittoria di un brano come La Noia che il premio come “Miglior Composizione Musicale” dato proprio alla medesima canzone.
Ebbene sì, perché Angelina Mango è una giovane cantante, classe 2001, dal buonissimo potenziale, un talento ancora da sgrezzare che con anni di studio serio potrebbe davvero diventare un’artista di spessore. La cosiddetta prova provata è la sua reinterpretazione de La Rondine nella serata dedicata alle cover, storico successo di suo papà attraverso cui la cantante lucana ha fornito una rilettura toccante, impreziosita da interessanti variazioni melodiche, che le ha permesso quantomeno di far intravedere le sue qualità vocali.
Ma il reale problema è il pezzo con cui si è presentata a Sanremo, un brano che grida vendetta soprattutto sotto l’aspetto melodico e armonico. Il punto nodale, innanzitutto, è scindere i cantanti e le cantanti dalle canzoni, perché Sanremo è il Festival della Canzone Italiana, non dei cantanti o delle cantanti. Ma La Noia rappresenta solo la punta dell’iceberg di una kermesse di infimo livello.
La quasi totalità delle canzoni, oltre ad essere un pedissequo e pseudo copia-incolla di brani già ascoltati e riascoltati in passato, è una sorta di colonna sonora ad hoc per tutti i lidi balneari d’Italia, pezzi che invogliano a ballare, ritmicamente «smaliziati», accattivanti per il fruitore medio. Ma la triste assenza della profondità e del senso poetico dei testi, della bellezza della melodia e della raffinatezza armonica è una gravissima offesa a tutto ciò che dovrebbe rappresentare l’eccellenza della canzone italiana nel mondo.
Certo, i tempi sono cambiati, l’enorme potere delle case discografiche è dilagante, perché al giorno d’oggi, ingiustamente, si premiano innanzitutto gli ascolti su Spotify e le visualizzazioni su YouTube, in barba alla tanto agognata, quanto sconosciuta, meritocrazia musicale. Dunque, se si ragiona in quest’ottica, almeno l’85% delle proposte sanremesi di quest’anno è un’operazione commerciale brillante. Peccato, però, che non può essere minimamente tollerabile cancellare con un colpo di spugna settantaquattro anni di un evento nazionale seguito in tutto il mondo, che ha fatto conoscere al grande pubblico autentiche pietre miliari della canzone italiana, soltanto per accontentare le varie fanbase, i molti discografici «2.0» e le masse istupidite che c’entrano con la musica come un astemio con il vino Primitivo.
Ancora una volta si è persa una ghiotta occasione per esportare a tutte le latitudini l’inestimabile e storico valore della canzone italiana, andando all-in sulla banalità, sulla vacuità intellettuale in fatto di testi e sulla scarsissima creatività in termini compositivi.
Dalla «Teatreca Ariston» di Sanremo è tutto.
Foto dalla pagina Facebook ufficiale del Festival di Sanremo
Info Autore
Author: STEFANO DENTICE
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STEFANO DENTICE – GIORNALISTA MUSICALE, SPORTIVO E UFFICIO STAMPA
Giornalista musicale, sportivo e Press Agent Freelance, si dedica prettamente al jazz, a generi musicali affini
e al calcio. Numerose le collaborazioni giornalistiche, radiofoniche e televisive passate e attuali dall’inizio
della sua carriera a oggi con: Suono, Extra Music Magazine, Arte e Luoghi, Sound Contest – Musica e altri
linguaggi, Roma in Jazz, Italia in Jazz, SpettacolArt, Note in Vista, ManduriaOggi, Il Giornale Off (inserto
culturale online del quotidiano Il Giornale), Strumenti & Musica Magazine, Teatro Magazine, Calcio News
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e Musica (approfondimento musicale della testata giornalistica online May Day News, rubrica intitolata
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di Uomini & Dischi), A Proposito di Jazz, di e con Gerlando Gatto, Globus Magazine, Radio Moncalieri (al
programma Arena Sportiva). Figura come membro di giuria per l’Associazione Promozione Arte (Orpheus
Award per le produzioni italiane fisarmonicistiche), al 5° Premio Artistico Letterario Internazionale
“Magna Graecia-Arte e Poesia”, al 2° Premio Letterario Nazionale “Autori Italiani 2022” (Liriche in
Italiano) e al 6° Concorso Artistico Letterario Nazionale “Il Sabato del Villaggio” – “Emozioni e Melodie in
Versi”. Da ufficio stampa indipendente, svariate le sue collaborazioni passate e attuali con associazioni
musicali, culturali e festival jazz, oltre a curare la comunicazione di concerti jazz e la promozione
discografica di moltissimi musicisti e formazioni jazz, fra cui: DeArt Progetti, Pomigliano Jazz in Campania,
Bari in Jazz, Nazioni a Tavola, Francavilla è Jazz (Capo Ufficio Stampa), Termoli Jazz (Capo Ufficio Stampa),
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conferita la Nomina di Accademico per Meriti Artistici da parte del Presidente dell’Accademia
Internazionale Il Convivio, il Prof. Angelo Manitta. Nel corso della sua attività giornalistica ha intervistato
svariati musicisti di blasone nazionale e internazionale, come: Mike Melillo, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi,
Rosario Giuliani, Giovanni Guidi, Daniele Di Bonaventura, Gianluca Petrella, Michele Rabbia, Renzo
Ruggieri, Antonello Messina, Marc Berthoumieux, Antonello Salis, Peter Soave, Giovanni Ceccarelli, Nico
Morelli, Joe Barbieri, Enrico Capuano, Mafalda Minnozzi e molti altri ancora. Da ottobre 2020 a dicembre
2022, in qualità di Press Agent (per jazz e world music), ha lavorato per la Red&Blue Music Relations, una
fra le più importanti agenzie musicali italiane di comunicazione e promozione. Per conto di questa agenzia
si è occupato dei seguenti artisti e gruppi: LaRizzo, Franca Barone, Alessandro Bertozzi, AB Quartet, Urban
Fabula, Daniela Spalletta, Mafalda Minnozzi, Silvia Donati & Nova 40, Paolo Fresu Feat. Petra Magoni
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