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di Lorenzo Ugolini

La Procura di Brescia, nel mese di febbraio di quest’anno, ha disposto il sequestro della Caffaro, azienda chimica famosa, purtroppo, per il grande inquinamento che ha creato in una vasta zona in pieno centro urbano cittadino.

L’industria iniziò a produrre composti di cloro-soda nel 1906, evolvendosi negli anni sempre con prodotti chimici altamente pericolosi, e non ha mai smesso di liberare veleni nel terreno e sostanze inquinanti, nemmeno dopo esser stata considerata come Sin (Sito di Interesse Nazionale).

Il Procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, ha definito l’azienda un “carcinoma nel centro della città, che va estirpato”. Stiamo parlando di sostanze inquinanti quali il cromo esavalente, mercurio, pcb, diossine che hanno inquinato il suolo e le falde acquifere di una vasta zona a sud della città, andando a sconfinare in comuni limitrofi a Brescia.

Porto un esempio per far capire di che disastro ambientale si sta parlando: Secondo i geologi Maria Luigia Tedesco ed Enrico Alberico dell'Arpa, nei terreni del sito Brescia-Caffaro sono presenti almeno 500 kg di diossine (con tossicità equivalente alla diossina di Seveso, la più pericolosa), ovvero 500mila miliardi di nanogrammi.
Senza parlare di PCB (policlorobifenili) altamente inquinanti e tossici per tutti gli esseri viventi, e delle perdite enormi disperse nel sito, di mercurio e di cromo esavalente.

Secondo il procuratore aggiunto , “C’è un aggravamento della situazione in atto. Le sostanze inquinanti ancor oggi custodite male, continuano a fuoriuscire dai contenimenti insufficienti ad arginare il disastro ambientale. La situazione è inquietante e bisogna intervenire per mettere in sicurezza la falda immediatamente. Poi si discuterà della bonifica”.

Per ora è stato nominato un custode giudiziario che dovrà garantire il mantenimento attivo della barriera idraulica, che impedisce ai veleni di raggiungere la falda cittadina.

Da anni sono state fatte inchieste ed indagini, che alla fine hanno portato all’attuale sequestro. Ora molte persone sono indagate e sotto inchiesta. Tutti gli enti istituzionali sembrano destati da un lungo letargo rispetto alle infinite denunce e manifestazioni di cittadini, studiosi e ambientalisti ad ogni livello. Ancora una volta in Italia sarà purtroppo la Magistratura a dover intervenire dove l’incuria e il disprezzo per la salute di certi imprenditori e la latitanza della politica, anche a livello locale, ha mancato al suo ruolo naturale.

L’inquinamento non è solo un’eredità del passato, ma è stato perpetrato nel tempo fino a giungere ai nostri giorni. Il sequestro arrivato di recente, quindi, è un nuovo pezzo per il mosaico che dovrà comporre una nuova pagina per la città di Brescia e per i suoi cittadini, con la speranza che sia una pagina nuova e che porti al risanamento vero del sito in discussione e che i colpevoli di un tale disastro vengano condannati.

 

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Info Autore
Lorenzo Ugolini
Author: Lorenzo Ugolini
Biografia:
Mi chiamo Lorenzo Ugolini, Sono nato a Lonato del Garda Bs. Abito nell’entroterra del Lago di Garda a Calcinato. Vivo la mia zona del Lago di Garda con passione. Ex tecnico, ora in pensione, da anni, tanti anni, mi dedico con assiduità alla poesia. Coltivo molti hobbies tra i quali la pittura, la fotografia e la coltura dei bonsai. Di recente scrivo racconti brevi. Mi piace la natura in tutte le sue forme.
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