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Chiara Bernasconi, all’età di sette anni, inizia a cantare nel coro di voci bianche della Parrocchia di S. Maria Nascente a Erba. A undici anni intraprende lo studio del pianoforte presso la Scuola Media Statale G. Puecher (sezione musicale) sotto la guida del M° Alberto Minonzio. Parallelamente entra a far parte del coro di voci femminili “Convivia Musica” di Arcellasco d’Erba con il quale si esibisce in numerosi concerti.
Successivamente decide di dedicarsi allo studio del canto (lirico e moderno) accompagnata dal M° Silvano Bianchi.

Un detto messinese, un autentico archetipo, recita: “Sciroccu, malanova e piscistoccu, a Missina nun mancunu mai!” (Vento di scirocco, augurare un “cattiva notizia” a qualcuno cui si vuol del male e il famoso pesce stocco, a Messina non mancano mai!”)
Per trovare sulle mense la presenza di questa eccellenza della gastronomia tipica siciliana, “‘U piscistoccu ‘a gghiotta”, dobbiamo addirittura risalire al 1500.

Rino Gaetano è stato uno dei cantautori calabresi più importanti nella storia della musica italiana. Il cantautore crotonese fece da spartiacque per un nuovo modo di fare musica in Italia, libero dai tabù e dalle convenzioni sociali, a cui si attenevano i rigidi canoni della musica italiana.
I suoi brani sono stati riscoperti a cavallo tra i due millenni. La riscoperta di un antesignano, di un cantautore col gusto del paradosso. Fu tra i primi ad aver praticato, in tempi non sospetti, la contaminazione tra ironia dissacratoria e canzonetta leggera, quando lavorare mescolando cultura alta e cultura bassa era fuori dagli schemi. Le sue canzoni sono un misto di aggressività, teatralità, malinconia e rabbia più o meno trattenuta.