Pin It

 

Ripartire senza mai essere partiti. Il covid è la scusa dell’amministrazione pubblica per giustificare la propria incapacità e arretratezza


di Ornella Gatti

Roma, la capitale del nostro Bel Paese, rappresenta efficacemente i mali che da sempre ci pervadono. Una città che vive prevalentemente di settori legati al turismo e all’edilizia, lentamente capitola dinanzi alle conseguenze del covid.

Ma la pandemia in determinati ambienti, non è altro che un’ottima giustificazione per l’inefficienza degli uffici tecnici della capitale. Sebbene nel Lazio il piano vaccinale sia estremamente efficiente e capillare e gran parte dei cittadini è stato vaccinato o in procinto di esserlo, per determinati uffici pubblici il problema covid è rimasto fermo al marzo 2020.

TUTTO IMMUTATO! NESSUNA RISPOSTA!

In prima linea per disfunzioni patologiche, ante- covid, l’ufficio condono. Pratiche di sanatoria ancora prive di concessione, sin dal primo condono edilizio del 1985, e poi di seguito 1995 e 2005. Malgrado le denunce degli ordini professionali d’ingegneri, geometri e periti industriali, inoltrate alla sindaca Raggi, all’assessore all’urbanistica e al direttore della programmazione urbanistica, già, dall’estate scorsa, la situazione è rimasta totalmente bloccata, denunce inascoltate. Il settore edilizio, per la città di Roma, è un indotto finanziario consistente, che se assolto adeguatamente, permetterebbe sostanziali incassi al Comune di Roma. I professionisti che si cimentano alla risoluzione delle problematiche inerenti all’urbanistica, non riescono neanche a comunicare con gli uffici, oltretutto trasmissioni, solo tramite pec o mail. Tempi biblici per ottenere copia di documenti, circa 50 giorni, ma da marzo migliaia di richieste aperte sono ad oggi inevase; per non parlare delle richieste di Concessione Edilizia in Sanatoria, che anche se sollecitate da un notaio per un imminente atto di trasferimento, richiedono anni; una semplice rettifica di dati in concessione, un anno e mezzo o nessun riscontro. Lo stesso desolante silenzio è il responso anche degli uffici tecnici municipali dislocati nei quartieri, che impongono, oltre un mese per formalizzare un appuntamento, 40 giorni per una copia di atti depositati e via dicendo. La sovrintendenza che rilascia permessi dopo oltre sei mesi. Così è, quando va bene... perché nella sventurata ipotesi vada male, nessuna risposta.

Il mutismo dell’amministrazione è disarmante. Tecnici incaricati, cittadini e pubblici ufficiali, in attesa di un parere necessario ad assolvere una compravendita, una ristrutturazione, una perizia richiesta dal tribunale. L’incertezza che ne consegue comporta danni ai privati, costretti a subire le conseguenze di una non soluzione. Atti notarili e compromessi, ristrutturazioni impraticabili, tribunali costretti a differire, ad oltranza, sentenze. Bisogna considerare, inoltre, che innumerevoli pratiche tecniche, debbono definire difformità eseguite dai costruttori che, soprattutto tra gli anni ’60 - ’80, hanno operato in contrasto al progetto, senza varianti dello stesso, avallati dall’assenza del controllo di chi avrebbe dovuto esaminare. Il cittadino che oggi aliena una casa, posseduta magari da 50 anni, deve accollarsi oneri e tributi di sanatorie, di cui è assolutamente incolpevole ed inconsapevole. Ma oltre la beffa di un pesante onere subisce anche il danno della paralisi assoluta degli uffici, oggi giustificata dal covid. Uffici che già non recuperavano l’arretrato spaventoso e nulla comunque facevano per soddisfarlo, sono, di fatto, esplosi nella totale inattività. Il covid è la scusante adottata, oggi, per giustificare la propria inadeguatezza. Palese è la mancanza di volontà di una dirigenza incapace di assumersi la benché minima responsabilità, scaricando alternativamente le colpe su chi li precedeva ed ora sulla tanto insidiosa pandemia. Non servono inapplicabili decreti semplificatori o bonus energetici e di ristrutturazione se di fatto e di principio, gli organi predisposti allo scopo, sono assenti. Si aggiunga a questo, il continuo mutamento delle piattaforme informatiche dei servizi, le quali sono continuamente in blocco o in manutenzione, con procedure a dir poco incomprensibili, senza interventi atti a snellirne l’uso, e senza fornire riscontro inequivocabile della documentazione prodotta.

Più volte le proteste circa questa situazione a Roma, si sono perdute nel nulla, ancor di più grida e manifestazioni rimaste inascoltate. Danneggiare i cittadini, gli ordini professionali, la giustizia stessa, non è certo una vetrina di cui l’amministrazione possa vantarsi.
“Roma caput mundi” racchiudeva la grandezza di un impero. Oggi questa locuzione tanta nota quanto affascinante, racconta il peggio di una città, di un’amministrazione e di una volontà politica che ne stanno determinando il declino.

 

Pin It
Info Autore
Ornella Gatti
Author: Ornella Gatti
Biografia:
Ornella Gatti ha studiato e lavora a Roma; ama la lettura e soprattutto il mare. Ha preso parte a vari concorsi letterari con poesie e racconti, pubblicando alcuni suoi scritti con diversi editori. Attraverso gli impulsi emotivi, il fascino della natura e le meraviglie del creato, la poetessa scopre la sensibilità dell’anima, il valore dello spirito e lo spessore della bellezza, quindi descrive le sue sensazioni in versi la cui pienezza elegiaca ci fa conoscere l’essenza di un’autrice che merita gli onori della cultura contemporanea. (2009-2012)- si aggiudica il Premio Letterario Città di Fucecchio, con il romanzo Il Pescatore di Tridacne, pubblicato con l’Aletti Editore, riedito dalla Gds Editore; (2011)- 1° classificata al Premio Duomo, con la silloge inedita L’oblò; 1° classificata al Concorso Giuseppe Marco Calvino, con la poesia inedita Sfumature; 1° classificata al Premio Santa Rita, e al Premio La Clessidra con il racconto inedito Soldati; (2020)- si aggiudica il Premio Letterario per Agnese, con la silloge Se lo sguardo è da un oblò, edita Edizioni del Faro. I sentimenti sono valori che si rivelano preziose gemme, giacché l’anima del poeta riesce a comunicare percezioni e riflessioni che gli offrono il quorum del bello e della bellezza stessa, pertanto la nostra autrice ci fa incamminare nel suo tempio, là dove il silenzio scuote l’anima e nutre lo spirito con quella certezza che canta le melodie del vivere, un vivere per la poetessa romana, sostenuto da un humus elegiaco le cui aperture le offrono profumi di speranza e preludi di essenza cosmica.
I Miei Articoli

Notizie