di Imma Pontecorvo

C’era una volta una villa, Villa Poggio Siracusa, gemma incastonata nel golfo di Sorrento, proprietà prima dell’Ordine dei Gesuiti e poi del re di Napoli Ferdinando I, che ha fatto da sfondo a incontri fra aristocratici, sovrani e gesuiti, una dimora che è stata testimone di relazioni d’amore tra personalità illustri come Paolo Leopoldo e Tania Zoratrovich dei marchesi di Szeged e ancora Maria Sturdza e Costantino Cortchacow, imparentato con i Romanoff.

E questa villa oggi è un hotel. Una vera e propria perla di architettura e bellezza che domina l’azzurro del Mediterraneo da ben 70 metri di altezza. A circondarla 27 ettari di parco secolare che aggiungono un tocco di verde e di nostalgia per il passato neoclassico, come ricorda il piccolo tempio di Venere che sorge dove, stando alla leggenda, Padre Zaccaria dell’Ordine dei Gesuiti trapiantò un bocciolo delle Ande del Perù, fondendo il nuovo mondo con l’intramontabilità del vecchio continente

Il tempio di Venere

Da circa sessant’anni, più precisamente dall’11 aprile 1962, la villa è diventata un hotel, oggi parte del Royal Group, grazie al genio creativo dell’architetto milanese Gio Ponti, all’epoca incaricato dall’ingegnere Fernandes di ridisegnare gli spazi della struttura. Il merito più grande è stato quello di riuscire a fondere il passato con il presente e gli ambienti interni con il panorama circostante, basti pensare alla predominanza dell’azzurro, che si rispecchia con il colore del mare e del cielo.

Gio Ponti

Dai motivi decorativi delle ceramiche dei pavimenti ai ciottoli bianchi e blu incastonati nelle pareti, infatti, è chiaro come Ponti avesse voluto mettere l’accento sul concetto di continuità dei colori, forme e materiali. Dall’Hotel dopo aver attraversato una galleria di grotte naturali, si può raggiungere una scogliera privata lontana da schiamazzi incorniciato da un panorama cristallino. Il blu spazia nell'outdoor, colorando una piscina con un trampolino d'autore ma è anche protagonista degli spazi conviviali della Hall e della Lounge mentre nelle camere da letto troviamo 30 decori con motivi geometrici ispirati alla natura.   

 

Dettaglio percorso espositivo

Gio Ponti, con il suo lavoro è riuscito non solo a valorizzare una tra le ville settecentesche più belle del Paese, ma anche a trovare un perfetto equilibrio fra produzione industriale in serie e prezioso lavoro artigianale. E siccome di artigiani sul territorio ce ne sono tanti, forse non è un caso se sono stati chiamati proprio loro quando, tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila, si è dovuto pensare al restauro della struttura, compreso quello delle ceramiche. Gli arredi sono stati affidati alle mani e all’esperienza dei Fratelli Bruno, maestri ebanisti da tre generazioni, e sotto la guida dell’architetto Fabrizio Mautone sono stati eliminati tramezzi e pareti che negli anni avevano chiuso la spazialità ideata in origine da Gio Ponti. Il risultato? Una struttura che preserva il passato abbracciando modernità e lusso.

Particolare della hall

Grazie ai lavori di restauro, l’Hotel Parco dei Principi è diventato un hotel museo con tanto di possibilità di fare un percorso didattico. Turisti e appassionati ora possono visitare la mostra allestita negli spazi comuni del piano terra, dove sono presenti alcuni oggetti ideati da Ponti stesso come le celebri sedute Superleggera e Lisa che sono fra i prodotti di industrial design del XX secolo.

Sedia super leggera- Mostra Gio Ponti

Non mancano le creazioni di altri maestri, come la poltroncina di Ico Parisi e le ceramiche artistiche di Fausto Melotti. Qui, attraverso disegni, fotografie e lettere firmate dall’architetto milanese, è possibile esplorare il processo di trasformazione architettonica e decorativa avvenuto negli anni Sessanta che ha portato l’hotel ad essere non solo un luogo turistico d’eccellenza ma anche un vero e proprio oggetto di design. 

Trampolino d'autore

 

Info Autore
Imma Pontecorvo
Author: Imma Pontecorvo
Biografia:
Imma Pontecorvo nasce a Vico Equense e vive a Piano di Sorrento, sulla Costiera Sorrentina. Consegue il diploma magistrale, seguito da quello tecnico commerciale, quindi la Laurea in Scienze dell’Educazione, indirizzo Educatore Professionale, presso l’Università Suor Orsola Benincasa, di Napoli. Accanto alla sua professione come docente non ha mai smesso di coltivare quella che è la sua più grande passione: la scrittura. Ama scrivere fin dai tempi dell’adolescenza e partecipando a concorsi letterari, sia a livello nazionale che internazionale, si è aggiudicata diversi premi e riconoscimenti. Vincitrice -nella sezione favola- al 4° Concorso Artistico Letterario Nazionale "Perdersi nell'amore" " promosso dall'Associazione "Atlantide" - Centro studi per le arti e la letteratura - Cosenza/Genova, 2020 con l'opera “Nico e il fantastico mondo del mare “, ha al suo attivo varie pubblicazioni che abbracciano diversi generi, dalle sillogi di poesie, ai romanzi rosa fino ai racconti di formazione per ragazzi. @immalibri
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