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Negli ultimi dieci anni, secondo uno studio condotto dall’Istat, vi è stato un progressivo aumento di casi di diabete,

siamo passati da 2 milioni e 250 mila a 3 milioni, un incremento pari al +33%.
Nel corso di anni è cambiata anche la geografia del diabete, che si è spostato verso le regioni meridionali. Stando ai dati di Diabete Italia, nel 2002 il 4,2% dei residenti al sud soffriva di diabete, mentre nel 2010 la percentuale è salita a 5,8. Un incremento significativamente maggiore rispetto al centro, passato da 4,1 a 4,8%, ed al nord, da 3,6 a 4,4%.
A conferma di questo slittamento al sud, c'è la classifica delle regioni con più alto numero di diabetici, dove tra le dieci sopra la media nazionale, sette sono meridionali (Molise, Basilicata, Calabria, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia), mentre le uniche due regioni che nel periodo considerato hanno visto diminuire, seppur di poco, il numero di diabetici sono al Nord: Friuli Venezia Giulia (-0,2%) e Liguria (-0,3%). A questi dati si dovrebbe sommare un altro milione di persone che nel nostro paese è ugualmente malato, ma non lo sa; purtroppo i sintomi non sono ben evidenti e in genere la scoperta avviene in maniera del tutto casuale, ad esempio durante un check-up. La diagnosi avviene quindi tardivamente, in alcuni casi passano anche degli anni, ed è facile riscontrare complicanze in stadio avanzato a livello renale, vascolare e del sistema nervoso. Numerosi sono i fattori che hanno determinato un aumento della patologia, in primis un’alimentazione sbilanciata che determina sovrappeso e obesità; seguire un regime alimentare bilanciato e sano fa si che si mantenga sotto controllo il livello di zucchero nel sangue.
La dieta deve essere strutturata così: dal 45 al 60 per cento delle calorie vede provenire da carboidrati a basso indice glicemico, il 30 per cento dai grassi ed il 10-15 per cento dalle proteine.
Molto importante è praticare giornalmente dell’attività fisica, non bisogna necessariamente andare in palestra, basterebbe anche passeggiare o andare in bicicletta, portare a spasso il cane, non usare ascensori, recarsi a piedi al lavoro, ecc
Il movimento, infatti, serve a contrastare anche il diffondersi dell’obesità e di tutte le malattie cardiovascolari.
Ogni anno 75 mila “malati col sangue dolce” subiscono un infarto, 18 mila un ictus , 20 mila sviluppano insufficienza renale cronica, 5 mila vengono sottoposti ad amputazione degli arti inferiori e 18 mila muoiono. La vita media di un diabetico con complicanze è di 15 anni inferiore a quella di un non diabetico.