Dopo il dibattito sulla cittadinanza, è ora il momento di affrontare una delle questioni più sentite in ambito lavorativo: la disciplina dei licenziamenti illegittimi.

 

di  Monica Vendrame

Il primo quesito del referendum dell’8 e 9 giugno 2025 propone di abrogare il Decreto Legislativo 4 marzo 2015, n. 23, introdotto con il Jobs Act, che ha modificato la gestione dei licenziamenti nel contratto a tutele crescenti.

Votare “Sì” significa voler abrogare questa normativa e tornare alle tutele precedenti,
Votare “No” significa mantenere la disciplina attuale.

La normativa attuale prevede che, nelle imprese con più di 15 dipendenti, i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, in caso di licenziamento illegittimo, non vengano reintegrati, ma ricevano un indennizzo economico da 6 a 36 mensilità, calcolato in base all’anzianità di servizio.

Il reintegro nel posto di lavoro è previsto solo in casi gravi, come licenziamenti discriminatori o nulli.

Cosa accadrebbe con l’abrogazione?

Se il referendum venisse approvato, si tornerebbe al sistema precedente, regolato dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, modificato dalla legge Fornero nel 2012.

In concreto, questo significherebbe ripristinare la possibilità di reintegro anche per altri casi di licenziamento ingiustificato, non solo per quelli discriminatori. Una riforma che amplierebbe le tutele dei lavoratori e renderebbe più difficile per un datore di lavoro licenziare senza motivazione solida.

 Le ragioni del SÌ

Chi sostiene l’abrogazione ritiene che:

  • L’attuale sistema crea una disparità tra lavoratori assunti prima e dopo il 2015;

  • Il reinserimento nel posto di lavoro è un diritto fondamentale in caso di licenziamento ingiusto;

  • La riforma del Jobs Act ha indebolito le garanzie per il lavoro stabile e duraturo.

Secondo questa visione, restituire forza all’articolo 18 è un modo per dire che il lavoro non è una merce qualsiasi.

 Le ragioni del NO

Chi vuole mantenere la legge del 2015 sostiene che:

  • Il nuovo sistema offre maggiore flessibilità alle imprese, utile in un mercato del lavoro dinamico;

  • L’indennizzo economico previsto è comunque significativo;

  • Il reintegro, per molti, è un ritorno al passato, con il rischio di contenziosi lunghi e costosi per tutti.

 

Per questi sostenitori, l’attuale equilibrio consente di proteggere i lavoratori, senza però bloccare la possibilità di riorganizzazione delle aziende.

Questo quesito, forse più di altri, mette a confronto due valori entrambi legittimi: da una parte, il diritto del lavoratore a non essere licenziato arbitrariamente; dall’altra, la necessità per le imprese di poter gestire con flessibilità l’organico, soprattutto in tempi di incertezza economica.

In un mondo ideale, ogni rapporto di lavoro sarebbe fondato sulla fiducia reciproca, sulla trasparenza e sulla responsabilità. Ma nella realtà, i margini di abuso esistono da entrambe le parti.
Per questo, una buona legge dovrebbe garantire tutele reali, senza però trasformarsi in una trappola per chi vuole investire, assumere, innovare.

Non si tratta di scegliere tra lavoratori e imprenditori, ma di costruire regole che diano forza a entrambi. E questo referendum ci chiede esattamente questo: trovare un equilibrio più giusto.

 

Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vive a Pegli, affacciata sul mare di Genova, dove il cielo e l’orizzonte si fondono, ispirando la sua anima creativa. Direttrice editoriale del quotidiano online La Voce agli Italiani, scrive articoli che uniscono rigore giornalistico a una sensibilità unica, affrontando temi sociali, culturali e di attualità con profondità e originalità. Vicepresidente dell’Associazione culturale Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura, è una promotrice instancabile di eventi culturali, dedicandosi a progetti che celebrano l’arte e la parola. Scrittrice e poetessa, traduce in versi le emozioni più profonde, trasformando il quotidiano in poesia. Attualmente sta lavorando al suo primo volume di liriche, un’opera intima e suggestiva che vedrà la luce nel 2025, promettendo di regalare ai lettori un viaggio attraverso i sentimenti e le riflessioni che animano il suo mondo interiore. Curiosa per natura, è sempre in ascolto del mondo che la circonda, con uno sguardo attento e sensibile alle sfumature della vita. La sua sete di conoscenza la porta a leggere, approfondire e rimanere aggiornata su svariati argomenti, soprattutto quelli che toccano le corde della sua anima. Nutre un amore sviscerato per gli animali, creature che considera messaggeri di purezza e bellezza, e si diletta a catturare attimi fuggenti con la sua macchina fotografica, fermando nel tempo immagini che la emozionano. Ama la pittura, apprezzandone la capacità di trasformare colori e forme in emozioni visive, e trova nell’arte in tutte le sue espressioni una fonte infinita di ispirazione. La sua vita è un intreccio di parole, immagini e passioni, un caleidoscopio di interessi che riflette una personalità poliedrica e generosa. Con la sua scrittura, il suo impegno giornalistico e la sua dedizione alla cultura, continua a seminare bellezza, ispirazione e connessione.
I Miei Articoli