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Oggi vogliamo parlare di pedagogia, dando voce a Gianfranca Pintus, nuorese, giovane professionista del settore. In questo articolo andremo ad esaminare le ragioni che l'hanno spinta a praticare questo ruolo. 

Gianfranca sin da bambina ha mostrato interesse e acuta curiosità verso l'aiutare ed ascoltare tutte le persone che aveva davanti. Questo senso altruistico per un periodo l'ha fatta vacillare tra la scelta di diventare una psicologa oppure una pedagogista. Quest'ultima ha vinto su tutte, infatti sin dalle superiori il suo percorso è stato lineare, prima diplomandosi al Liceo Socio - Pisco pedagogico per poi approdare al percorso universitario di Scienze dell'educazione con magistrale in pedagogia a cui si aggiunge un Master in criminologia. 

Ma qual'è la differenza tra pedagogista ed educatore? Ci risponde Gianfranca stessa dicendoci : "L'educatore lo troviamo nei contesti dove si elargisce la formazione, come asili, scuole primarie, secondarie coadiuvando gli alunni nello svolgimento delle attività d'apprendimento; ma parlare solo di questi contesti sarebbe riduttivo, infatti, l'educatore svolge la sua professione anche nelle carceri, nei centri d'aggregazione, nei serd e nelle famiglie che hanno bisogno di aiuto e sono seguite a loro volta dagli assistenti sociali. "

Gianfranca continua : "Il pedagogista invece è quella figura che crea direttamente i progetti educativi intorno ai quali è presente un'equipe formata principalmente da educatori e monitora l'andamento di tali progetti. Il pedagogista svolge anche un' attività consulenziale rivolta ai genitori, ai docenti e ad altri educatori e pedagogisti stessi. Questo supporto, nelle scuole, è denominato Sportello d'Ascolto Pedagogico". "

A cosa serve questo servizio nelle scuole? Ad individuare e migliorare il metodo di studio dei ragazzi, a lavorare sull'autostima, variabile che incide in maniera importante sui risultati dell'apprendimento. Vengono trattati anche altri argomenti e non solo lo  "studio" in senso stretto ma anche le dinamiche relazionali in classe.

Abbiamo saputo che collabori con la Lisciani, come è iniziata quest'avventura entusiasmante? Gianfranca ci dice: " E' iniziata circa tre anni fa, inaspettatamente, infatti poco dopo aver creato un account business su Instagram chiamato "la_pedagogista" notarono dall'azienda che scrivevo articoli/pillole rivolte ai genitori ed educatori e dopo un timido seguito della pagina stessa c'è stato un incremento di follower non tanto in termini numerici ma qualitativi. E' stato un addetto alla comunicazione della Lisciani a chiedermi i contatti per cominciare una collaborazione. Per me questo è un onore in quanto la Lisciani è nata come azienda leader nella manualistica per i professionisti del settore. Tutto questo mi ha arricchito".

Cosa ti senti di consigliare alle generazioni attuali e non? Il mio monito è quello di essere un pochino meno fragili. E se ci si sente fragili  bisogna ricordarsi che non è una vergogna chiedere aiuto. Per fortuna, oggi, le scuole ed il mondo hanno reso più accessibili tutte le figure professionali che sono in grado di dare una mano in questo senso. Cerchiamo di dar valore a questi supporti fondamentali che aiutano ad avere una migliore coscienza di sè e di come affrontare le varie situazioni che la vita ci pone dinanzi. La nuova generazione si butta giù per un brutto voto a scuola, per un piccolo diverbio con un compagno di classe, per una battuta infelice origliata in corridoio. Bisogna subito acquisire gli strumenti atti a difenderci da queste piccole disavventure quotidiane. Il problema però, non è solo degli adolescenti ma anche degli adulti. Sono diverse le persone che trovano qualche difficoltà ad affrontare gli imprevisti e le scelte che compiono durante il loro percorso di vita. La cosa più importante è non paragonarsi agli altri, ognuno è diverso ed ha i propri tempi. Il centrare gli obiettivi ed essere determinati a raggiungerli è quello che spesso manca alla società di oggi.

Siamo grati a Gianfranca Pintus per averci dedicato il suo tempo e le sue preziose riflessioni. Le auguriamo una vita di successi professionali.