di  Ivana Orlando

Una serie che scuote, divide, fa riflettere. The Handmaid’s Tale – Il racconto dell’ancella, tratto dal celebre romanzo di Margaret Atwood, non è solo un prodotto televisivo di successo (vincitore di Emmy, Golden Globes e molti altri premi), ma un potente specchio dei nostri tempi.

Ambientata in un futuro prossimo dove gli Stati Uniti sono stati rimpiazzati dalla Repubblica di Gilead, una teocrazia totalitaria in cui le donne hanno perso ogni diritto, la serie racconta la storia di June (Offred), una "ancella" costretta a generare figli per le famiglie dell'élite dominante. In questo mondo rigidamente diviso in caste, l'identità femminile viene ridotta alla funzione riproduttiva, e la religione è usata come strumento di controllo e violenza.

La forza della serie sta nel suo linguaggio visivo essenziale e simbolico (i colori, i rituali, i silenzi), nella recitazione intensa di Elisabeth Moss, e nella capacità di rendere concreta una realtà distopica che, per certi versi, non è poi così lontana.

 



The Handmaid’s Tale ci parla di aborto negato, di diritti calpestati, di donne ridotte al silenzio. Ma anche di complicità femminile nel sistema patriarcale: le "zie", le mogli dei comandanti, le stesse ancelle, spesso divise o in conflitto tra loro. La serie mette in luce come l'oppressione possa radicarsi anche nei contesti più familiari, insinuandosi nella quotidianità.

Ciò che rende The Handmaid’s Tale davvero inquietante è la sua capacità di rispecchiare problemi reali: la repressione dei diritti riproduttivi, la discriminazione di genere, l’uso politico della religione.

Nel mondo attuale, le donne lottano ancora per la libertà di decidere sul proprio corpo, per una parità reale nei luoghi di lavoro e nelle dinamiche familiari. In questo senso, la serie non è solo una storia distopica, ma anche un avvertimento.

 



Il grande merito della serie è quello di stimolare una riflessione collettiva: fino a che punto siamo disposti ad accettare soprusi in nome dell'ordine, della tradizione, della "sicurezza"? E soprattutto: come reagire? June, con il suo coraggio e la sua disobbedienza, incarna la speranza di una rivoluzione possibile, anche silenziosa.

Guardare The Handmaid’s Tale non è semplice. Ma forse è proprio questo il suo valore: ci mette di fronte a una realtà spietata, per farci aprire gli occhi su quella che viviamo ogni giorno.

The Handmaid’s Tale è disponibile sulle principali piattaforme di streaming. Consigliata a chi vuole capire, riflettere, e magari cambiare sguardo sul mondo.

 

 

 

Info Autore
IVANA ORLANDO
Author: IVANA ORLANDO
Biografia:
Nata nella Torino operaia, si trasferisce ancora bambina in Sicilia. Crescendo al sole del Mediterraneo, Ivana assimila dentro di sé la concretezza e la passione tipiche delle sue terre. Il suo animo turbolento la porta presto ad intraprendere la via dell’arte, cercando sempre nuovi linguaggi attraverso cui lasciar scorrere il fiume di emozioni in piena che le nasce dentro. Si confronta quindi con le opere dei grandi Maestri del Rinascimento, dai quali apprende il gusto per l’equilibrio e l’armonia, passando poi alla parola scritta, ispirata da Maestri come Neruda e Leopardi, per poi approdare alla poesia contemporanea di una grande poetessa italiana, Alda Merini. Dal primo posto del Premio di poesia e narrativa Villa Torlonia di Roma, alla pubblicazione del suo libro “Emozioni Incustodite!”. Finalista e vincitrice dell’Opera di Poesia Emozioni Incustodite della seconda edizione del Premio di poesia e narrativa Villa Torlonia di Roma, della Giulio Perrone Editore. Facente parte della giuria: Dacia Maraini. Troviamo altre sue pubblicazioni poetiche nell’enciclopedia di poesia contemporanea del Premio Internazionale Mario Luzi.
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