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Tutto pronto per la nona edizione, vince Jonathan Bazzi, autore di “Febbre”. Premio Economia e Società a Stefano Mancuso. All’attrice Anna Bonaiuto il premio alla Carriera: “Una immensa artista che ci onorerà della sua presenza. Con lei premiamo e sosteniamo il mondo del teatro, del cinema, dell’arte e della cultura. L’Italia ha bisogno di ripartire da qui”


“Abbiamo atteso tanto e adesso ci ritroviamo a celebrare la fine dell’edizione 2020 nel bel mezzo del 2021. Ma non volevamo una premiazione online, la presenza, il pubblico, la connessione che si crea tra i premiati e le persone sono tutto per questa manifestazione. E siamo certi che sarà valsa la pena rimandare di qualche mese il nostro gran finale”.

Gemma Cestari, direttrice del Premio Sila ’49, annuncia così il ritorno (un po’ in ritardo a causa delle restrizioni anti-Covid) della manifestazione che ormai da nove anni anima la città di Cosenza.“Il centro storico in particolare – ci tiene a sottolineare Cestari – con il quale abbiamo un legame strettissimo e nel cuore del quale abbiamo voluto il nostro quartier generale, la sede della Fondazione Premio Sila.” Anche quest’anno, infatti, tutti gli eventi legati alla conclusione dell’edizione 2020 avranno luogo nella città “vecchia”.

Jonathan Bazzi, autore di “Febbre”, edito da Fandango è il vincitore della sezione letteratura. “Quello di Bazzi è un racconto autentico che ti porta immediatamente in una dimensione personale (ma anche sociale) spigolosa, faticosa, ma mai priva di speranza. Un esordio – spiega Cestari – che merita tutti i riconoscimenti che ha raccolto e che anche il Premio Sila ha individuato come opera da premiare per l’edizione 2020.”

Stefano Mancuso è, invece, il vincitore del premio Economia e Società con “La nazione delle piante” (Laterza). “Un libro piacevole da leggere – racconta la direttrice del premio – ma davvero importante per le riflessioni che suscita sulle tematiche ambientali e che smonta la tesi della presunta superiorità della specie umana sulle altre.”Il professor Stefano Mancuso dialogherà di questi ed altri temi con Tomaso Montanari, Venerdì 4 giugno alle 11, alla Villa Vecchia.

Il premio alla carriera, infine, quest’anno è stato attribuito ad Anna Bonaiuto, attrice teatrale e cinematografica, friulana di nascita, napoletana d’origine. “Una immensa artista che ci onorerà della sua presenza e che terrà una lectio magistralis dal titolo Alla ricerca dell’attore perduto, che immaginiamo dedicata alle difficoltà che il mondo del teatro (e della cultura in generale) sta affrontando in questo momento. E noi volevamo proprio questo – spiega Enzo Paolini, presidente della Fondazione Premio Sila – dare un segnale di vicinanza, di sostegno al mondo del teatro, del cinema, dell’arte e della cultura. Il nostro Paese ha bisogno dei suoi artisti perché ci indichino una strada per superare questo momento difficile, solo l’arte e la cultura possono tirarci fuori da qui, dandoci la forza, la voglia, l’immaginazione per uscirne.”

Anna Bonaiuto terrà la sua lectio magistralis giovedì 3 giugno alle 18 all’Arenella.

Sempre all’Arenella si terrà anche la cerimonia di premiazione, venerdì 4 giugno alle 18, conduce la giornalista e scrittrice Ritanna Armeni