di  Michele Petullà

Con lui Vibo Valentia perde una delle figure di intellettuali più rappresentativi della sua storia culturale.

Si è spento, nelle prime ore di questa mattina, Francesco Tassone, editore, storico e avvocato vibonese. Dapprima magistrato, nel 1974 era passato all’avvocatura, soprattutto per potersi dedicare con più tempo e maggiore libertà alle sue tante attività nel campo dell’impegno civile e della cultura, dell’editoria e della ricerca storica e sociale. Una grandissima persona. Un intellettuale di elevato spessore culturale ed umano, fine, acuto, lungimirante, visionario ed instancabile. Una grave perdita per la cultura e la società vibonese e non solo, come confermano anche i tanti commenti e i tanti attestati di stima, apprezzamento e  riconoscenza che stanno arrivando in queste ore alla famiglia, anche attraverso i social, da parte di intellettuali e semplici cittadini, che hanno avuto modo di apprezzare, in vita, le sue qualità umane, culturali e professionali.  

Fondatore della Casa Editrice Qualecultura ­–  che ha avuto il merito di pubblicare libri di fondamentale importanza per capire la Calabria ed il Mezzogiorno –, Francesco Tassone è stato un meridionalista convinto ed acuto. Di particolare importanza fu, nella sua vita, l’incontro ed il lungo ed intenso sodalizio con altri intellettuali e storici meridionalisti del panorama culturale calabrese, come Nicola Zitara, Mariano Meligrana, Luigi Lombardi Satriani, Sharo Gambino. Tra i principali protagonisti ed animatori, negli anni ’60, del Circolo Salvemini, nel 1968 Tassone diede vita alla Rivista Quaderni Calabresi – poi Quaderni del Mezzogiorno e delle Isole –, che tanto ha influenzato il dibattito culturale intorno ai temi del Meridionalismo e del riscatto delle classi popolari meridionali. Nel 1971, in collaborazione con i Circoli Sardi città-campagna, aveva promosso il primo movimento politico per l’autonomia del  meridione e delle Isole, e nei primi anni ’80 fondò il Movimento Meridionale

Raffinato scrittore, acuto ricercatore, abile narratore, pacato quanto efficace parlatore, Francesco Tassone si è sempre distinto per la sua capacità di ascoltare, per la sua propensione ad argomentare, per la sua apertura e per la sua disponibilità a dialogare con tutti. Anche per questo è stato un punto di riferimento intellettuale e culturale di grande rilievo per la vita culturale e sociale della Vibo impegnata e vivace e di fondamentale importanza per tanti giovani studiosi quanto per tanti intellettuali.

Tanti, come dicevamo, sono gli attestati di stima, i messaggi di saluto, i ricordi che, sin dalla diffusione della notizia, si stanno registrando in queste ore, anche sui social. Tra i primi commenti a caldo, il ricordo personale, rivolto direttamente all’amico scomparso, di Salvatore Di Fede, psichiatra e stretto collaboratore per tanti anni di Francesco Tassone: “Resto legatissimo – questo il suo commento – alla strada che abbiamo insieme percorso: dal campo di Laviano per contribuire a un progetto condiviso di ricostruzione diretta dei terremotati dell’Irpinia nel 1980, al lavoro per il Centro d’iniziativa meridionale a Vibo, ai Centri degli emigrati meridionali in Germania e a Milano, dal lavoro della redazione di “Quaderni Calabresi” e a quello intorno al giornale “Chiarezza”  e, non ultima, alla fondazione con te della cooperativa editoriale Qualecultura e del Movimento Meridionale e alle sue avventurose e però epiche partecipazioni elettorali.”

Tra i tanti commenti emergono, inoltre, quelli di diversi intellettuali vibonesi, tra cui quello espresso dall’antropologo Vito Teti, secondo il quale “Con Franco ci lascia una delle figure più rappresentative, attive, originali della vita culturale Vibonese e della Calabria. Da Vibo Valentia ha saputo dare respiro nazionale alle sue posizioni di meridionalista, analista della società e della cultura del Sud, alle istanze, alle voci, ai bisogni dei piccoli paesi, degli ultimi, della gente laboriosa, ricca di memorie e di sogni. Dagli anni Sessanta fino a ieri il suo è stato un impegno tenace, costante, appassionato, rigoroso per offrire un’altra lettura della questione meridionale e del Sud. Lo ricordo anche con grande affetto amicale e con tanta simpatia umana, con gratitudine per le cose belle che ha fatto e ha lasciato.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il pensiero di Gilberto Floriani – già Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese ed attuale suo Direttore Scientifico­ –, per il quale “Francesco Tassone è stato un protagonista della vita sociale, culturale e politica della nostra città e della Calabria. È da ricordare il Circolo Salvemini di cui fu uno dei principali animatori e che connotò localmente la volontà di cambiamento che il Sessantotto portò in Italia e nel mondo. Ancora i Quaderni Calabresi, che animarono a partire dalla fine degli anni Sessanta una discussione nazionale sulla questione meridionale fuori dagli schemi politici allora dominanti. Di non minore importanza il lavoro editoriale di Qualecultura, che pubblicò libri fondamentali per capire il Mezzogiorno che ebbero ampia circolazione e influirono sul dibattito culturale nazionale. Nel ricordarlo non posso non evidenziare che la sua scomparsa segna un ulteriore impoverimento della grande cultura che ha animato prima Monteleone e successivamente Vibo Valentia nel corso dei decenni”.

E per finire, il commento del giornalista Giuseppe Sarlo: “Un altro caposaldo della cultura calabrese scompare e ci lascia in eredità la sua storia fatta di intelligenza e di ricchezza, di equità e disponibilità verso i più deboli. Nelle sue opere, a partire da “Quaderni Calabresi”, il racconto di una Vibo Valentia che ha sempre cercato di fare emergere la sua vocazione e passione culturale. Un grande talento della magistratura, un eccellente interprete della avvocatura e un uomo dalle mille energie. Una grande perdita”.

Alla famiglia dell'avvocato Francesco Tassone, ed ai suoi cari, vanno le più sentite condoglianze della Direzione e della Redazione di La Voce agli Italiani.

 

Info Autore
Michele Petullà
Author: Michele Petullà
Biografia:
Laureato in "Scienze Politiche e Sociali" presso l'Università di Torino, ho conseguito il Perfezionamento Post-Laurea in "Teoria Critica della Società" presso l'Università Bicocca di Milano ed il Diploma di Alta Formazione in "Comunicazione e Cultura" presso l'Università Lateranense di Roma. Ho seguito il Corso di Formazione annuale per "Redattore-Consulente di Casa Editrice" presso l'Agenzia Letteraria "La Bottega Editoriale" di Roma. Sono Giornalista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2010; Sociologo, iscritto all'ASI (Associazione Sociologi Italiani), componente del Consiglio Direttivo Nazionale e Addetto Stampa; Educatore Finanziario AIEF (Associazione Italiana Educatori Finanziari). Sono autore delle seguenti pubblicazioni: "Analisi sociologica dell'Informazione televisiva quotidiana: modelli professionali e routines produttive" (Tesi di Laurea, UniTo); "Un Uomo. Una Storia" (Racconto storico, Adhoc Edizioni); "Dall'Osanna alla Risurrezione" (Saggio, Adhoc Edizioni); "Opinione Pubblica, Stereotipi, Democrazia: il contributo di Walter Lippmann riletto al tempo dei new media" (UniMiB); "Frammenti d'Anima" (Meligrana Editore); "Teorie evoluzionistiche in Antropologia. Modelli e sviluppi", Miano Editore, Milano. Scrittore e autore di poesie, mi occupo in particolare di cultura, attualità e società. Sono interessato allo studio e alla ricerca nel campo delle Scienze sociali ed umane. Amo l'arte in genere ed in particolare la poesia e la musica. Son l'uomo dai mille pensieri, la vita mi mormora parole d'amore e libere le lascio volare, tra la terra ed il cielo!
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