Maria Marchese, classe 1974, comasca. Per il giornale “La Voce agli italiani” ha rilasciato questa intervista. 

Ci vuoi raccontare come ti sei avvicinata all’arte?

“Era il 2014 quando bussavo alla porta di una dimora per un colloquio di lavoro come colf. Il proprietario dischiuse l’uscio per accogliermi e, con quest’ultimo, un dipinto di Sergio D’Angelo. Ignara, esprimevo una serie di considerazioni personali sull’opera, suscitando l’interesse dei padroni di casa. Poi, iniziai a scrivere dei brani, ispirati a musiche classiche, operistiche e alle arti figurative. Io li definivo poesie. Mi fu spiegato che la poesia ha delle regole di base e che i testi, da me realizzati, dovevano essere rivisti, alla luce di queste ultime. Iniziai, così, un profondo e impegnativo lavoro di approfondimento della lingua italiana, che si affiancò a quello iniziato, da subito, della storia dell’arte, della letteratura e della filosofia”.

Poi, cosa è successo?

“Dopo tre anni, la coppia mi spronò e sostenne perché raccogliessi le poesie in una silloge e la pubblicassi. Ciò accadde qualche tempo dopo. Al pari di un bambino, che ha realizzato il più bel disegno mai fatto, trovai questo libro tra le mie palme. Esso custodisce, invero, un’energia inspiegabile all’occhio umano”.

So che sei stata contattata da Stefania Romito….

“Sì… Avevo, nel frattempo, realizzato un profilo sui social, utile per questa mia inedita e altresì inusuale esperienza. Un giorno fui contattata, privatamente, da Stefania Romito, che mi propose un’intervista radiofonica. Da allora, iniziai a esperirmi nei testi artistici e presentare il mio libro in diverse e prestigiose sedi”.

I tuoi testi hanno trovato, da subito, riscontro e la situazione è evoluta…

“Sì, è così. Nel giro di tre anni, i miei testi hanno avuto sensibile riscontro nel mondo artistico e letterario. In seguito, Davide Foschi, fondatore di ‘Nuovo Rinascimento’, mi ha assegnato una rubrica artistica mia, nel corpo del movimento culturale e le situazioni sono evolute. Ho acceso una collaborazione con la rivista internazionale LE MUSE, con il blog culturale dell’università Insubria, con Art&investments, per continuare a realizzare testi critici, autonomamente, per diversi artisti italiani. A ottobre ho partecipato, come curatrice artistica, alle celebrazioni per i 500 anni di Raffaello Sanzio, col team di ‘Nuovo Rinascimento’. Attualmente, sono impegnata come critica artistica privatamente e per la galleria “IL RIVELLINO”, di Ferrara, come curatrice artistica per una collettiva, a Genova e in altri e significativi contesti”.

Cosa è stato fondamentale nella tua esistenza?

“L’arte e la passione per quest’ultima hanno svolto un ruolo fondamentale nella mia esistenza: esse hanno, infatti, sancito una svolta decisiva e motivazionale. Seppure il motore sia stato, indiscutibilmente, un radicato bisogno di apprendere, la forza di volontà e una fervida e costruttiva curiosità”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“A breve editerò la mia seconda silloge poetica, che tratterà di amore e eros”.

Prima di salutarci, c’è un aforisma che vuoi ricordare?

“Il futuro entra in noi per trasformarsi in noi, molto prima che sia accaduto, di RAINIER MARIA RILKE”.

 

 

Ringraziamo Maria Marchese per questa intervista e attendiamo la pubblicazione della sua prossima silloge poetica. 

 

 

Info Autore
Silvia Giampà
Author: Silvia Giampà
Biografia:
Dopo la maturità scientifica, si laurea, con lode, in Giurisprudenza, discutendo una tesi in diritto processuale penale. Avvocato, collabora con le scuole nella realizzazione di progetti inerenti alla conoscenza e all'approfondimento della Costituzione italiana e dei diritti umani. Partecipa, in qualità di istruttore, ai corsi promossi dalla Scuola “Studenti con le stellette” (studenticonlestellette.weebly.com). Coopera con A.G.eD. (Associazione Giustizia e Democrazia) di Como, che si occupa della promozione ed organizzazione di eventi sui temi dei diritti, della giustizia e della legalità. Ha già ricoperto cariche pubbliche. E' socia di Atlantide – Centro studi nazionale per le arti e la letteratura.
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