di Maria Pellino

Non è facile districarsi nella società attuale, tra differenti offerte culturali che sono diventate sempre più rare a causa della pandemia. Nonostante le difficoltà dovute a restrizioni, chiusure e sfaceli vari, nella città di Trezzo sull'Adda, nel mese di luglio, si celebrava la cultura; la cultura intesa come “coltivare”. Il vero senso di cultura non risiede nel lasciarsi cullare dalle ondate moderne di accettazione passiva e di omologazione del pensiero e dell'esistere. Tutti siamo chiamati ad apprendere continuamente, e soprattutto, ad affinare quel pensiero critico che ci rende mai succubi di qualcosa. Cultura pura è quella che ci dà gli strumenti per poter essere più consapevoli e soprattutto rinnovare noi stessi e chi ci sta intorno. Proprio a Trezzo sull'Adda, nasceva, in questo luglio scorso, un movimento culturale, una corrente nuova che pone le sue basi da un'attenta osservazione della realtà, dallo studio concreto delle nuove dinamiche sociali e dalla profonda ricerca di sostanza e contenuti di essenza. Ho voluto intervistare colui che è il fondatore e l'ideatore di tale movimento, Fabio Martini, scrittore, poeta, editore.

Fabio spiegaci com'è nata l'idea del movimento e di cosa si tratta?
Ciao Maria. Un saluto a tutti i vostri lettori. Un ringraziamento speciale per questa testata che attraverso la tua rubrica, mi accoglie con tanto interesse. Grazie ancora.

La risposta immediata che mi viene, sarebbe di dire che c’è necessità di raccogliere le forze sane di questa letteratura che sta cambiando muta. Non so se avete notato, ma negli ultimi anni, la letteratura dei piccoli editori, non di meno quella delle autoproduzioni, è aumentata a dismisura. Da una parte, la volontà di chi sa scrivere, spinge a raccontare il proprio punto di vista, anche attraverso romanzi e poesie e non solo breve saggistica, e dall’altra, una grande editoria in tutt’altre faccende affaccendata, dimentica, di cosa succede sul campo non solo letterario ma anche puramente editoriale. L’idea è quella di far riappropriare all’autore di questa prateria letteraria, un indirizzo, un obbiettivo visibile e raggiungibile, infine, non di meno, quello di dare dignità a quegli stessi scrittori che scrivono spesso cose straordinarie per poi ritrovarsi nelle mani di editori senza scrupoli piuttosto che, in completa autonomia, trasformarsi da poeti, in commerciali di loro stessi per piazzare le minime copie per ripagarsi dell’investimento; o appoggiarsi a commercianti più sprezzanti, come le grandi catene guardando trattare i propri libri come sacchetti di sementi…

Perché movimento spontaneista.
“Movimento spontaneista letterario” detto anche “Spontaneismo letterario”, è il nome firmato da alcuni autori, iscritti alla Associazione Culturale L’Inedito e cittadini Trezzesi incontratisi sabato 24 luglio scorso, nel pomeriggio, nella Sala degli Specchi della biblioteca di Trezzo sull’Adda, a fronte di un manifesto letterario da me proposto hanno aderito ad una idea dove la letteratura non si propone ad essere scelta come un x factor, dai giurati omologati.

Secondo te il movimento culturale come può influire sulle persone e a chi è rivolto. Qual è la sua finalità.
C’è uno sparuto gruppo di persone - qualche milione nel mondo – che spesso isolatamente - si informano, studiano, leggono, elaborano ed esprimono un loro pensiero sociale, civico, filosofico e sfuggono al controllo. Sono pochi. Combattono senza esclusione di colpi. Non hanno paura delle conseguenze. Rischiano l'isolamento continuo e il costante rischio di perdere tutto ad ogni istante, ma continuano a combattere. Sono dei santi guerrieri nel loro essere sociale. Liberi militanti delle libertà più comuni e del libero arbitrio come diritto inalienabile. Studiano il passato, vivono il presente e lottano per il futuro. Creano gruppi di aggregazione, cercano altri simili a loro, per operare ai fianchi del sistema. Hanno tempo. Non guardano l'orologio e vanno oltre il tempo stesso della loro esistenza. E vinceranno per il bene comune e per quell’identica comunità che usufruirà - come niente fosse - perfino di quei benefici; ma ormai s'è capito, la maggioranza si è mossa sempre - e sempre si muove - come insetti necrofili: veloci, famelici e guardinghi; nocivi prima di tutto a loro stessi oltre che agli altri, ma purtroppo, non gli è dato sapere, perché essi vivono il presente. Ma nulla è perduto, tempo ce n'è sempre, in qualunque istante della vita, per scegliere da che parte stare. Noi cerchiamo di svegliare e ordinare quella parte di scrittori, poeti, intellettuali, a unirsi su un programma letterario e fare argine alla volontà di farci aderire ad un pensiero unico e proporre in contraltare, un pensiero plurimo.

Cos'è la cultura per te?
La cultura è l’unica arma che abbia la libertà, la democrazia, il libero pensiero, per distinguere il bene dal male. La storia è ricca di esempi, dove regimi più o meno totalitari hanno ostacolato il pensiero attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole. Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c'è pensiero senza parole. Come si può costruire un pensiero ipotetico deduttivo senza il condizionale? Come si può prendere in considerazione il futuro senza una coniugazione al futuro? Come è possibile catturare una temporalità, una successione di elementi nel tempo, siano essi passati o futuri e la loro durata relativa, senza una lingua che distingue tra ciò che avrebbe potuto essere ciò che è stato, ciò che è, ciò che potrebbe essere, e ciò che sarà dopo che ciò che sarebbe potuto accadere è realmente accaduto?

Come ritieni che si possano svegliare le menti in questo tempo di torpore soprattutto dovuto dai vari tentativi di omologazione culturale a bassi contenuti.
La maggior parte della gente è predisposta al quieto vivere, che il più delle volte diventa, suo malgrado, una sottomissione inconsapevole a farsi gestire in maniera totale da un pensiero unico, solo perché il più delle volte è di facile comprensione. Tale individui non hanno mai lavorato sull'intelletto ed anche se apparentemente istruiti, hanno imparato in maniera nozionistica e mnemonica, solleticati solo dalle promesse che se avessero ubbidito e si fossero comportati diligentemente avrebbero trovato lavoro e avrebbero potuto continuare a vivere nel tanto amato e proprio miglior involucro: il solito quieto vivere; in molti casi, quasi con l’anelato desiderio di divenire uno dei tanti capi stessi del sistema. Ma costoro non sono da biasimare, hanno fatto la scelta più semplice strutturandosi per campare al minimo sforzo. Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, uscire il sabato sera, andare a vedere la partita. Il loro mondo finisce lì. Vivono il presente, senza futuro. Non sono in grado di percepire altro. Noi cerchiamo di svegliare e ordinare quella parte di scrittori, poeti, intellettuali, a unirsi su un programma letterario e fare argine alla volontà di adesione ad un pensiero unico e proporre in contraltare un pensiero plurimo.

Tu di cosa ti occupi.
Io opero da alcuni anni, nel mondo della scrittura, come vicepresidente e coordinatore della “Associazione Culturale L’Inedito”, editore di riferimento della casa editrice “L’Inedito Letterario”, come scrittore di romanzi e poeta, come collaboratore di alcuni giornali e critico letterario, gostwriter, editor e forse qualcos’altro che non ricordo.

Lasciaci i riferimenti social in rete:
www.lineditoletterario.com, il gruppo facebook de l’inedito letterario, il mio profilo Fabio Martini. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e il mio personale di sempre: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Grazie ancora a voi e alla vostro giornale per la vostra ospitalità.

Ringrazio Fabio per la sua disponibilità e per aver lanciato una sfida culturale alle menti intellettuali che vogliono lasciarsi interrogare e indagare criticamente dalla realtà e dalla storia. 

 

Info Autore
Maria Pellino
Author: Maria Pellino
Biografia:
Educatrice, scrittrice e poetessa, vive a Trezzo sull'Adda, in provincia di Milano. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in concorsi nazionali, europei ed internazionali. È presente con poesie e silloge in varie antologie. Ha ricevuto due premi stampa nel 2017 e nel 2019. Finalista nel 2015 e nel 2019 nella sezione aforismi al Premio nazionale di filosofia. Presente nell'e-book : - Soffi di Poesia, relativo agli autori che pubblicano sul blog di "Alessandria Today"; - Dinanimismo 2009/2019, 10 anni d'avanguardia poetico/ artistica, antologia poetico- letteraria AA.VV. a cura di Zairo Ferrante e Roberto Guerra - Odyssey International Anthology of World Poets 2020 Edidet by Nurul Hoque An initiative of Munir Mezyed Fountation For Arts & Culture. Ha pubblicato una silloge di poesie ed aforismi: " La curva immensa dei sogni ", 2019, edito dall'Inedito letterario; inoltre, è coautrice con Loris De Simone in "Casimiro e gli imbaculi " 2020, edito dall'Inedito letterario.
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