Brilla un fuoco scarlatto

sopra i tetti di Gaza di maggio

e le porte sventrate e scuoiate

da uno scoppio assassino

ora osservano mute un'assenza

di senso e ricercano il sole

annerito di un fumo bugiardo.

(da “Sera di Maggio su Gaza” di Lucia Lo Bianco – Diritti d’Autore Riservati)

 

Viviamo ignari e attoniti questi giorni di guerra nello stato di Israele, come un drammatico dejà-vu di fatti che avevamo relegato al passato. Pioggia di razzi su Tel Aviv, contrattacco israeliano con bombardamento su Gaza City: di nuovo guerra con un bilancio di morti che includono anche donne e bambini. I civili continuano ad essere vittime di giochi politici di cui forse sono ignari. Un territorio tormentato da lotte e contrasti le cui vere motivazioni sfuggono a molti. Niente può davvero giustificare una strage di gente innocente, l’ingente bilancio di morti e feriti che si aggiungono al numero di decessi a causa della pandemia. La diplomazia insiste per un cessate il fuoco mentre Papa Francesco, così come — con toni e accenti diversi — i ministri degli Esteri di Arabia saudita e Germania, spinge perché questo eccidio abbia fine. «Faccio appello alla calma, e chiedo ai responsabili di far tacere il clamore delle armi, e intraprendere il percorso della pace», ha detto Bergoglio ai fedeli in piazza San Pietro. «Molti innocenti sono morti, tra loro anche dei bambini. È terribile, è inaccettabile. Dove ci condurranno l'odio e la vendetta?»

Il bilancio delle vittime a Gaza cresce di giorno in giorno mentre imperversa la pioggia di razzi e la risposta del bombardamento israeliano. Poco importa citare le cifre anche se sono al momento più di 180 incluso donne e bambini ed i feriti superano i 1200. Poco importa stabilire un numero di vite spezzate nell’imperante mancanza di senso di una guerra che alla fine lascerà solo vuoti incolmabili e le cui ragioni iniziali si perderanno forse nei libri di storia. Il mondo intero si chiede se il sacrificio umano e la violenza di questi giorni porteranno a una vera soluzione di un conflitto più che decennale.

Le Nazioni Unite, l’Egitto e il Qatar stanno negoziando una tregua tra israeliani e palestinesi. Gaza deve rifornirsi di carburante o resterà senza elettricità. Potrebbero finire le scorte di combustibile che giungevano attraverso il valico di Kerem Shalom, chiuso lunedì dagli israeliani, con conseguenze anche sulle pompe per la distribuzione dell’acqua potabile. Pare siano stati proprio i razzi di Hamas a danneggiare le linee elettriche all’interno della striscia. La risposta di Israele dipenderà dalla consegna dei corpi di due soldati uccisi e dal destino di due civili israeliani detenuti a Gaza. Tregua breve o, come tutti speriamo, lunga e definitiva?

Le notizie che arrivano ogni momento potrebbero aprire scenari ancora più terrificanti se pensiamo che il bilancio dei raid israeliani probabilmente continuerà a salire. Si sta infatti ancora lavorando per estrarre le persone intrappolate e i morti sotto le macerie. Si riuscirà ad assistere i feriti e tutte le persone che in maniera diversa hanno bisogno di cure?

Molte le compagnie aeree che hanno sospeso i voli in entrata e in uscita; suonano le sirene nei kibbutz di Nirim e di Ein Haslosha, nel deserto del Negev; famiglie intere uccise dai bombardamenti: davvero inaccettabile il bilancio di vittime civili. Secondo il gabinetto di sicurezza del governo israeliano i prossimi giorni saranno decisivi per la guerra dato che l’obiettivo è colpire alcuni punti strategici, come l’abitazione del leader di Hamas nella Striscia di Gaza e quella del fratello. Nel frattempo l’Onu ribadisce il proprio appello condannando l’attacco indiscriminato contro le strutture civili dei media che violerebbe il diritto internazionale. Il segretario Antonio Guterres esprime infatti il proprio turbamento per la distruzione del grattacielo che ospitava diversi media internazionali a Gaza City.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in una dichiarazione riportata dal Times of Israel, difende le ragioni di Israele e ribadisce la ferma intenzione di non cedere alla ferocia del terrore. La popolazione è stata invitata a rimanere vicino ai rifugi antiaerei mentre Netanyahu ripete che si andrà avanti il tempo necessario. Noi spettatori increduli assistiamo inermi a scene di violenza e di morte e attendiamo che si ponga fine ad una guerra di cui solo gente innocente pagherà le conseguenze.  

 Lucia Lo Bianco

 

Info Autore
Lucia Lo Bianco
Author: Lucia Lo Bianco
Biografia:
Sono una docente di Lingua e Letteratura Inglese in un Liceo Classico di Palermo. Oltre all’insegnamento sono impegnata in tante attività, professionali e personali. Da tre anni collaboro con Eurosofia, un ente coinvolto nella formazione professionale docenti e ho tenuto diversi webinar di aggiornamento e di preparazione per i concorsi a cattedra. Sul piano personale, oltre ad essere una runner, scrivo poesie, racconti e articoli e sto lavorando alla stesura del mio primo romanzo.
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