La Redazione

Si muovono di notte, con la complicità delle tenebre, armati del loro equipaggiamento specializzato: ombrelloni, teli mare e sedie a sdraio.

Sono i furbetti della spiaggia, il loro obiettivo è conquistare i luoghi migliori sui litorali demaniali, lasciando le loro variegate suppellettili come segnaposto. In alcuni casi vengono assoldati una sorta di parcheggiatori abusivi che sorvegliano gli asciugamani ben distesi ad occupare il posto.

Non si tratta solo di un comportamento eticamente discutibile e forse anche un po’ squallido, ma di una vera e propria violazione della legge, sanzionabile nei casi più estremi  con un ammenda fino 1032 euro. Almeno 97 i casi accertati dall’inizio dell’estate  che, alle volte, hanno portato una denuncia alla procura competente, spesso con il sequestro da parte delle guardie costiere della preziosa attrezzatura balneare di proprietà del furbetto di turno.

Uno degli ultimi blitz è stato effettuato sulla spiaggia libera di Marina di Campo, all’Isola D’Elba, ma tutta Italia ha visto questi scrocconi delle sabbie in azione:  da Porto Cesario (nel Salento),  a Gaeta e Sabaudia (nel Lazio), alle calette liguri, alla Baia delle Mimose (in Sardegna). Questi sono solo alcuni dei luoghi che hanno visto l’intervento delle forze dell’ordine a caccia di ombrelloni illegali.

Il problema è talmente rilevante che dal 2018 la Guardia Costiera organizza un’operazione dall’appropriato nome “Spiagge libere”. L’estate non è ancora finita, vale veramente la pena farsi appioppare una sanzione salata e sottoporsi al pubblico disprezzo per accaparrarsi un pezzetto di spiaggia migliore?