di Gabriella Paci
La polizia di Milano ha stilato una mappa delle zone d’azione in cui la città è stata suddivisa dalla varie baby gang che vi operano.
Baby perché i componenti delle varie bande hanno un’età compresa tra gli 11 - 12 anni fino ai 25 - 26 ma perlopiù sono ragazzi minorenni di nazionalità italiana, poiché molti di seconda generazione da Africa, America latina, est Europa che, pur non avendo estrema necessità economica, aggrediscono e derubano per avere, magari oggetti e indumenti di firma e prestigio sociale, ma anche cuffie , cellulari o semplici accendini.
Le loro famiglie son quasi sempre famiglie “normali” di gente che lavora e risulta integrata nel contesto di appartenenza.
Indossano giubbotti o maglie scure, passamontagna e armi vere, come coltelli e taglierini o finte, come pistole o fucili e feriscono, in modo anche serio, anche con calci, pugni, oggetti contundenti, senza aver timore di essere fermati da passanti o addirittura dalle forze dell’ordine chiamate a intervenire.
Identificano la vittima, spesso un coetaneo, ma non sempre, e lo accerchiano, riempiendolo di botte, per avere cellulari, accendini, denaro o quanto altro possa suscitare interesse.
Hanno un capo e si ispirano ai rapper, di cui a volte si danno il nome e, in gruppo, non temono nessuno.
FENOMENO IN CRESCITA
Rapine, furti risse, aggressioni avvengono ormai quasi quotidianamente e, anche in zone centrali e famose per la movida del sabato sera.
La pandemia è stato un fattore che ha molto incrementato questo fenomeno, che esisteva già, ma in modo meno aggressivo e meno frequente e diffuso in ogni zona cittadina. La chiusura delle palestre o dei gruppi di aggregazione ha infatti certamente incrementato il disagio.
La scuola è spesso frequentata poco o per niente e alcuni fanno dei lavoretti come manovali o aiuto operaio.
La chiusura delle palestre o dei gruppi di aggregazione ha certamente incrementato il disagio.
Le regioni Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna sono le più interessate al fenomeno ma nessuna o quasi città italiana ne è esente.
OPERAZIONI E CONTROLLI
Le operazioni dell’ultimo periodo hanno registrato la concentrazione di piccoli reati ad opera di minorenni specie nella città di Milano. La zona di san Lorenzo, già nota per essere zona di spaccio è diventata la zona d’azione della “gang Duomo”; mentre la K. O. gang ha come leader EL Kobtann e la Z4 si filma con le armi in pugno. Ci sono poi le gang che prediligono la metro o zone e nomi diversi: importante è aggredire, scegliendo a caso, qualcuno e pestarlo, cosi, per passatempo soprattutto.
In totale, ci dice il quotidiano "La Repubblica", le gang identificate sarebbero 13: tutte collegate a rapper di cui imitano gesti, nomi e musica, arrivando, come ha fatto qualche gruppo, a creare eventi a cielo aperto di circa 300 persone, bloccando cosi traffico e mezzi pubblici.
Quello che si teme è che questi malavitosi in erba possano essere assoldati dalla criminalità organizzata per farne dei loro affiliati e che il problema non accenni a risolversi.