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di Adelaide Baldi

Sessanta escursionisti provenienti dalla  Puglia, dalla Basilicata e anche dalla stessa Campania, domani e dopodomani, sabato 5 e domenica 6 giugno, percorreranno alcuni sentieri nel cuore del Cilento.

Le due giornate all’insegna del trekking sono organizzate da Giacomo Cacchione, Francesco Coppola e Donato D’Ambrosio, autori di “A Piedi nel Cilento” .

«Siamo orgogliosi di far conoscere a sessanta appassionati i nostri bellissimi territori. Percorreremo a piedi sia sentieri ufficiali del Parco che vecchi sentieri ormai quasi dimenticati. L’appuntamento è alla grotta rupestre di San Michele Arcangelo, a Sant’Angelo a Fasanella, da dove inizierà la nostra due giorni attraverso gli splendidi luoghi degli Alburni» spiega Giacomo Cacchione.

Si partirà dalla Grotta di San Michele Arcangelo a Sant’Angelo a Fasanella. La grotta  al suo interno custodisce una cappella, sculture e affreschi trecenteschi, un pozzo, la tomba dell’abate Francesco Caracciolo e la statua in marmo di San Michele Arcangelo. Fu sede di una comunità benedettina fin dall’XI secolo, ma sono ipotizzati anche possibili insediamenti precedenti legati alla diffusione della civiltà greca nel Cilento. 

Dopo circa un’ora di cammino si raggiungerà Corleto Monforte, per poi proseguire verso il sito archeologico del Monte Pruno, un ampio insediamento enotrio e lucano, scoperto in seguito a degli scavi, con data collocabile che va dal VII al III sec. a.C.. Continuando il sentiero si arriverà al suggestivo borgo abbandonato di Roscigno Vecchia, detto “il paese che cammina” per via di smottamenti che ne hanno determinato l’abbandono dagli inizi del ‘900. Ma, in realtà, questo affascinante borgo non è del tutto abbandonato. L’unico abitante di questo particolare paese è Giuseppe Spagnuolo, che fa da cicerone a tutti i turisti che vengono a visitare questo posto ricco di storia. E lui di storie da raccontare ne ha.

Domenica si ripartirà da Roscigno Vecchia per giungere alle suggestive Sorgenti del Sammaro. Con le sue gole sono uno degli spettacoli naturali più belli del Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano e Alburni. Ad un centinaio di metri dalle sorgenti ci sta una grotta, nota come Grotta Grande di Sacco o Grotta di Jacopo. Tra il XV ed il XIV sec. a.C. è stata abitata da una comunità pastorale. Si narra, anche, che qui si siano rifugiati  i briganti subito dopo l’Unità d’Italia, dal 1861 al 1866.

Infine si arriverà nel comune di Sacco presso ruderi di Sacco Vecchia, dove si potranno ammirare resti della Chiesa di San Nicola e godere del meraviglioso panorama che abbraccia tutta la valle circostante.

 

Immagini dal Web

 

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Info Autore
Adelaide Baldi
Author: Adelaide Baldi
Biografia:
Adelaide Baldi è nata in Valtellina nel 1970. Dall’età di 7 anni vive nella patria della Dieta Mediterranea, sulla costa del Cilento. Giornalista pubblicista, iscritta all'Albo dell'Ordine dei Giornalisti della Campania. Collabora con "Cronache Cilentane": periodico di informazione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
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