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di Maria Cristina Sabella

Negli ultimi due anni la pandemia da COVID19 ha creato fratture non solo negli equilibri della vita dell'essere umano ma anche in quella del mondo animale, che si è ritrovato ad riappropriarsi del proprio originario territorio, semi deserto per le restrizioni, in cerca prevalentemente di cibo.

Abbiamo visto uscire dai boschi, famiglie di cinghiali, cervi, lupi, orsi e volpi … che girano indisturbati nelle grandi, medie e piccole realtà cittadine. 

 

 

A Vittetta Barrea, nel Parco Nazionale d'Abruzzo, un cervo e una volpe sono state fotografate mentre aspettavano, composti, sotto la finestra di un abitante del posto, qualche tozzo di pane.

Sempre lo stesso cervo si è visto a passeggio con un simpatico gattino, tra le villette, allo spuntar delle prime luci del giorno.

Poi c'è il fenomeno delle volpi, meravigliose creature selvatiche, che si aggirano con naturalezza in centri abitati.

A l'Aquila una volpe viene immortalata mentre aspetta alla stazione, seduta, il passaggio del treno e non sembra intimorita da nulla.

A Campobasso, in piazza Venezia, è stata avvistata questa meravigliosa creatura, a “guaiolare” alla luna nel silenzio della notte.

A Miranda, in Molise, una volpe ogni notte scende dalla montagna aggirandosi nella piazzetta del centro tra i tavolini del bar, in attesa che qualcuno gli porti da sgranocchiare qualcosa.

La sua disarmante tenerezza ha fatto sì che venisse adottata da tutti i residenti, i quali, a turno, ogni notte, gli portano qualcosa da mangiare … in cambio, si dona, facendosi ritrarre nei selfie con i bambini.

 

 

Anche a Provvidenti, piccolissima perla del Molise in provincia di Campobasso, c'è una piccola volpe che inizialmente rubacchiava qualche crocchetta della micetta Camilla e ora è diventata un'ospite fissa, silenziosa ed elegante nell'arruffianarsi qualche prelibatezza. 

 

 

In Abruzzo, sulle spiagge, è nato un amore tra Andrea e la sua giovane volpe Ueué.

Ed è proprio vero che - spiega lo stesso Andrea: «La vita è fatta di incontri speciali, che sono doni magici e misteriosi».

Si, perché si parla di umanità … e umiltà.

Non bisogna mai dimenticare che sono esseri selvatici e tali dovrebbero rimanere il più possibile, per la loro sopravvivenza e incolumità.

Questo è.

E' un incontro nato alle prime luci del giorno, un'amicizia silenziosa ma ricca di sguardi.

Si cercano, si trovano ogni giorno all'alba e al tramonto, si annusano, si amano nel rispetto reciproco.

Arriverà l'estate, le spiagge si ripopoleranno e forse Ueuè andrà via.

«Si possono prendere strade diverse, ma il pensiero resta nella bellezza, nella gratitudine, nella memoria viva delle emozioni provate». Andrea sa, che per amore, dovrà lasciarla andar via.

Chi conosce questa storia tutela questo amore nato in simbiosi, senza rivelare il luogo preciso di questi meravigliosi incontri che profumano di salsedine di mare... e non lo farò nemmeno io, perché Ueuè è la beniamina di tutti noi, il simbolo dell'amore tra uomo e animale, una favola fatta di tenerezza amore e rispetto.

E come nelle favole … sogniamo tutti che Ueuè trovi il suo principe azzurro e che l'anno prossimo, Andrea e tutti noi, potremo rivederla scorrazzar tra le dune di sabbia bianca con i suoi piccolini.